L’anno del giubileo, la regina Vittoria e le royal commemorative Pottery

Il 6 febbraio inizia l’anno glorioso del Giubileo di Platino di Elisabetta II, primo sovrano inglese a celebrare sette decadi sul trono.
Che cos’è un giubileo?
Il giubileo è una “invenzione” della Chiesa cattolica ma il nome deriva dall’ebraico “jobel” ovvero caprone il cui corno veniva utilizzato durante le cerimonie religiose. Il primo Giubileo viene indetto nel 1300 da papa Bonifacio VIII che per un intero anno concede ai pellegrini in visita a Roma l’indulgenza plenaria e la remissione dei peccati. Il Pontefice stabilisce che i giubilei vengano celebrati ogni cento anni ma con il tempo la cadenza verrà ridotta a 25 anni ma ce ne saranno anche molti “straordinari”.
I giubilei reali quindi riprendo l’usanza della Chiesa cattolica ma in realtà pochi monarchi europei hanno regnato così a lungo. In Gran Bretagna, oltre a Elisabetta II, solo cinque sovrani hanno regnato più di 50 anni: Enrico III, Edoardo III, Giacomo VI, Giorgio III e Vittoria arrivata a superare anche i 60 anni di regno.
Nonostante questo però il primo sovrano inglese a celebrare il giubileo d’oro con manifestazioni pubbliche e persino una serie di oggetti commemorativi è stato Giorgio III. Il 25 ottobre 1810, giorno in cui 50 anni prima era salito al trono, il re insieme ad altri membri della famiglia reale partecipa a un servizio religioso a Windsor, a una grande festa e a uno spettacolo pirotecnico a Frogmore mentre a Londra il Lord Mayor prende parte a un Te Deum di ringraziamento a St Paul. Giorgio III non aveva festeggiato i 25 anni di regno perché tradizionalmente il giubileo è quello dei 50 anni, mentre a quello di Diamante non ci arriva perché muore il 29 gennaio 1820.
All’epoca della nipote Vittoria, salita al trono il 20 giugno 1837, il Silver Jubilee non esiste ancora e, fra l’altro, i suoi 25 anni di regno cadono solo pochi mesi dopo la morte improvvisa dell’amato consorte. Il primo giubileo d’Argento reale infatti è quello dell’imperatore tedesco Guglielmo I nel 1886.
I giubilei della regina Vittoria
La regina Vittoria celebrerà invece in pompa magna, nel 1887, il suo Golden Jubilee, il Giubileo d’oro. Il 20 giugno, nella data esatta della sua accessione al trono, la regina fa colazione sotto agli alberi nel parco di Windsor, pressi del mausoleo reale di Frogmore dove è sepolto il principe Alberto e poi prende il treno per Londra. Quella sera infatti a Buckingham Palace è in programma un grande banchetto che lei stessa definisce “una riunione di famiglia” a cui sono stati invitati una cinquantina fra re, principi, altezze reali e serenissime. Ci sono il re di Danimarca e quello di Grecia, ma anche il nipote re dei Belgi e tutta la vasta parentela sparsa sui troni e nelle corti d’Europa. Gli uomini sono tutti in divisa mentre nel figlie, le nuore e le nipoti indossano abiti da sera e gioielli. Nel diario Vittoria racconta nel diario che i piatti d’oro fecero “una splendida figura” ma alla fine, sentendosi molto stanca, decide di eclissarsi.
Il giorno successivo la regina, scortata dalla cavalleria indiana, si reca in un landau aperto fino all’Abbazia di Westminster. La seguono a cavallo tutti i maschi della famiglia, fra cui tre figli, cinque generi e nove nipoti. Al ritorno la regina appare sul balcone di Buckingham Palace per salutare la folla, poi tutti si spostano nella Ball Room per la consegna delle spille del Giubileo. La sera Vittoria riceve diplomatici e principi indiani per un altro banchetto.
Dieci anni dopo, per il Diamond Jubilee la regina è abbastanza in forma per godersi i festeggiamenti, ma il Te Deum di ringraziamento si svolge all’esterno, davanti a St. Paul, perché l’anziana regina non avrebbe potuto affrontare la lunga scalinata della cattedrale. Dopo la cerimonia il corteo di carrozze percorre molte strade di Londra fino al London Bridge e attraverso il sud di Londra, prima di passare sul Westminster Bridge, oltre la Houses of Parliament e poi fino a Buckingham Palace. Nel suo diario la regina scrive: “Nessuno, credo, ha mai ricevuto un’ovazione del genere… Le grida erano veramente assordanti e ogni viso sembrava pieno di gioia. Mi sono commossa molto”.T
Nel suo dipinto “The Heart of The Empire” di Frank O. Salisbury immortala i sovrani e la famiglia reale durante il Te Deum a St. Paul il 6 maggio 1935
Nel 1935 re Giorgio V, nipote di Vittoria, e sua moglie Mary decidono di commemorare i loro 25 anni sul trono e quindi per la prima volta nella storia della monarchia inglese viene celebrata anche la ricorrenza del Silver Jubilee. Per il successivo successivo bisognerà aspettare fino al 1977 anno in cui Elisabetta II festeggia, in pompa magna e con molti aventi in tutto il regno, i suoi 25 anni sul trono. Il Giubileo d’oro purtroppo è segnato da due eventi luttuosi nella famiglia reale, la morte della principessa Margaret e poi la scomparsa, poche settimane dopo, della amatissima Queen Mum, la regina madre Elizabeth. Nel 2012 il Diamond Jubilee invece celebra in un certo senso l’apoteosi del glorioso regno della sovrana, sempre più amata, sempre più personaggio iconico in tutto il mondo. Lo spettacolare corteo di barche lungo il Tamigi, con la regina che dalla sua “Gloriana” viene salutata dalla folla festante, e il concerto davanti a Buckingham Palace a cui partecipano tutti i grande artisti britannici, resteranno nella memoria.
Il giubileo del 2022 è un traguardo unico nella storia della monarchia inglese ma la recente scomparsa del duca di Edimburgo e alcune vicissitudini familiari rischiano di oscurare l’evento che sarà festeggiato ufficialmente durante il primo week end di giugno.
Giubilei e royal commemorative pottery
I giubilei vengono ricordati e celebrati anche attraverso francobolli, monete, tessili ma anche e soprattutto oggetti in ceramica.
Le prime royal commemorative pottery risalgono all’epoca di Carlo II Stuart che quando, nel 1660, torna in Inghilterra dopo anni di esilio è praticamente uno sconosciuto. Così a qualcuno viene in mente di dipingere sugli oggetti di uso comune come piatti, brocche e boccali un suo ritratto (approssimativo ma sempre dotato di corona) e il nome. L’iniziativa ha un enorme successo e prosegue anche quando arrivano gli Hannover. Intanto nello Staffordshire nasce e cresce il distretto delle ceramiche dove si perfezionano materiali e tecniche.
A metà Settecento i metodi di produzione industrializzati facilitano la produzione che diventa meno costosa e quindi accessibile a una larga fascia della popolazione. Il ritratto di Giorgio III inizia ad apparire su un’infinità di oggetti ma è con sua nipote Vittoria che le royal pottery diventano una grande tradizione grazie alla quale i sudditi possono, in un certo senso, partecipare agli eventi della dinastia.
Matrimoni, nascite, morti, incoronazioni, giubilei, viaggi vengono ricordati su stoviglie di ogni genere e in particolare su tazze e teiere perché, nel frattempo, si è diffuso il rito dell’Afternoon Tea.
All’epoca dell’incoronazione di Giorgio V e poi in occasione del suo Silver Jubilee nel 1935 i volti austeri del sovrano e della regina Mary, incorniciati dal royal standard, dall’Union Jack, appaiono su un gran numero di manufatti in ceramica. Lo stesso accade nel 1937 per Giorgio VI. Con Elisabetta II, consacrata il 2 giugno del 1953, questa usanza raggiunge il suo momento di massimo splendore, come quantità, varietà e anche qualità degli oggetti.
Le royal commemorative pottery vengono prodotte in gran numero e varietà anche per il Silver Jubilee di Elisabetta II nel 1977 e poi quattro anni dopo per le nozze di Carlo e Diana ma con le successive celebrazioni gli oggetti sono sempre meno numerosi.
Le #royalcommemorativepotteries vengono prodotte ancora oggi ma in numero decisamente inferiore, però restano un elemento importante per veicolare l’immagine della monarchia britannica che celebra se stessa anche attraverso i #memorabilia.
Le royal commemorative della Royal Collection per le trovare qui –> Platinum Jubilee
Le royal commemorative di Emma Bridgewater qui –> Platinum Jubilee