Il Queen’s Speech di Elisabetta II al tempo della pandemia

La domenica delle Palme dell’Anno Domini 2020, Sua Maestà Elisabetta II ha parlato alla nazione, è stato il suo quinto Queen’s Speech. La regina, che si rivolge ai sudditi solo una volta all’anno, in occasione del Natale, nel corso del suo lunghissimo regno ha fatto quattro eccezioni: quando è scoppiata la guerra del Golfo nel 1991, in occasione della morte di Diana nel 1997 e della regina madre nel 2002 e per il suo stesso Giubileo di Diamante nel 2012.
Nel suo Queen’s Speech Elisabetta ha incoraggiato i britannici a essere “forti” e dar prova di autodisciplina, innanzi tutto restando a casa, per prevalere nella battaglia contro il virus. “Vi parlo in un tempo che so essere di crescente difficoltà: un tempo di sconvolgimento nella vita del nostro Paese che ha portato dolore ad alcuni, problemi economici a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi” ha detto la quasi novantaquattrenne sovrana (compirà gli anni, probabilmente in isolamento, il prossimo 21 aprile) nel suo discorso televisivo straordinario alla nazione sull’emergenza coronavirus registrato nei giorni scorsi dal castello di Windsor.
Elisabetta ha auspicato che tutti sappiano agire in modo da poter essere “orgogliosi negli anni a venire”: “io spero che coloro i quali verranno dopo di noi possano dire dei Britannici di questa generazione che sono stati forti come qualsiasi altra e che l’autodisciplina, la calma, la determinazione e la fratellanza caratterizzino ancora questo Paese”. “Voglio ringraziare chi resta a casa” per proteggere gli altri, ha proseguito Elisabetta II che ha ringraziato con parole forti e intese chi lavora nel servizio sanitario nazionale (Nhs) elogiando l’applauso collettivo rivolto loro dai britannici.
La regina nel suo Queen’s Speech ha ricordato i duri anni della II Guerra Mondiale e al suo primo messaggio radiofonico trasmesso insieme alla sorella Margaret nel 1940. “Abbiamo parlato da Windsor ai bambini ai bambini evacuati dalle loro case e mandati via per la propria sicurezza. Oggi, ancora una volta, molti sentiranno un doloroso senso di separazione dai loro cari. Ma ora, come allora, sappiamo, in fondo, che è la cosa giusta da fare.In tutto il Commonwealth e in tutto il mondo, abbiamo visto storie che scaldano il cuore di persone che si uniscono per aiutare gli altri, sia attraverso la consegna di pacchi alimentari e medicinali, controllando i vicini, o convertire le imprese per aiutare lo sforzo di soccorso”.
“E anche se l’autoisolamento a volte è difficile – ha proseguito Elisabetta – molte persone di tutte le fedi, e di nessuna, stanno scoprendo che presenta l’opportunità di rallentare, mettere in pausa e riflettere, nella preghiera o nella meditazione. Mentre abbiamo già affrontato le sfide, questa è diversa. Questa volta ci uniamo a tutte le nazioni di tutto il mondo in uno sforzo comune, utilizzando i grandi progressi della scienza e la nostra compassione istintiva per guarire. Ci riusciremo – e che il successo appartiene a ognuno di noi”.
La regina ha anche insistito sulla necessità di rispettare le restrizioni imposte dal governo. La Gran Bretagna e il mondo “sapranno prevalere” sulla minaccia del coronavirus. “Prevarremo – ha concluso la regina – e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortarci pensando, mentre abbiano ancora di che sopportare, che giorni migliori torneranno: che saremo di nuovo con i nostri amici, saremo di nuovo con le nostre famiglie e ci incontreremo ancora”.
Il Queen’s Speech al tempo della pandemia
Il discorso perfetto, emotivo ma anche molto pacato (trasmesso in tv, alla radio e condiviso su tutti i canali web e social della Royal Family) era molto atteso anche perché è arrivato dopo lunghe settimane di silenzio mentre i suoi colleghi hanno già più volte preso la parola.
Ma Elisabetta II avrebbe potuto fare diversamente? No, non avrebbe potuto. La regina d’Inghilterra regna ma non governa e ogni sua “esternazione” è, per forza di cose, in linea con quanto stabilito dall’esecutivo.
Se Felipe VI ha più volte preso la parola sia davanti alle telecamere, sia sui social che durante la visita a un ospedale addirittura indossando mascherina e guanti, è perché sulla pandemia il governo spagnolo ha una posizione molto chiara. In questo dramma che assomiglia tanto a una guerra ogni paese ha fatto scelte autonome, anche molto diverse. E ciascun sovrano, che è il capo dello Stato e ha un ruolo essenzialmente rappresentativo, si attiene a quanto deciso dal suo governo. Cito il mio amico Alessandro Sala: “I sovrani parlamentari non hanno molta libertà di scelta in campo politico e queste sono scelte politiche”.
Quindi è inutile (e anche un po’ ridicolo) fare la conta delle uscite pubbliche e dei discorsi dei vari sovrani europei per cercare assegnare la palma del più bravo, del più empatico e di quello che è più vicino alla gente. Significa decontestualizzare un ruolo e una figura istituzionale. Significa anche, come avrebbe detto mia madre “aprire la bocca per dargli fiato”.
Infine un piccolo dettaglio sull’outfit della regina che è mai lasciato al caso. La sovrana per il suo Queen’s Speech ha scelto (insieme alla sua fidata dresser Angela Kelly che è con lei a Windsor) un abito verde che ha accompagnato con il suo classico collier di perle a tre fili, gli orecchini di perle e brillanti ereditati dalla regina Mary e un altro gioiello che viene dall’amatissima nonna: la Turquoise and diamond brooch.
La spilla puntata sulla spalla sinistra (la Kelly nel suo libro “Dressing the Queen” racconta che la sovrana sceglie la spilla del giorno da quelle che le vengono proposte e poi se la appunta da sola) è un dono di nozze che Mary riceve nel 1893 dai futuri suoceri, i principi di Galles, futuri re Edoardo VII e regina Alexandra. Elisabetta II pare l’abbia ereditata alla morte della nonna, ma in realtà la indossa per la prima volta solo nel 2014 (foto qui sotto) in occasione di una visita nel Derbyshire e poi anche in altre occasioni. Nel caso del Queen’s Speech il colore intenso del turchese cabochon al centro delle volute di diamanti è sembrato alla sovrana e alla sua dresser il perfetto accessorio per l’abito verde.
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