Gli abiti di corte della "Regina di Maggio" in mostra a Parigi

Si è vero, lo ammetto senza vergogna, parlo spesso di Parigi, della Francia e di eventi che si svolgono oltralpe, ma ho già confessato la mia totale dipendenza all’hexagone, alla sua lingua, alle sue abitudini-tradizioni-storia, quindi portate pazienza. Inoltre di questra mostra, nel sito della Fondazione Mona Bismack (qui) ci sono delle foto stupende che quasi, quasi sembra di stare lì. La mise en scène d’altronde è di un grande (che avrei amato anche di più se fossi stata filiforme come Audrey Hepburn), il mitico e sempre in forma nonostante l’età Hubert de Givenchy.
Da oggi fino al 12 dicembre i saloni della Fondazione Mona Bismarck a Parigi accolgono una splendida esposizione di costumi storici, ovvero mantelli di corte e abiti da sera, provenienti dal guardaroba dell’ultima regina d’Italia. Molti degli oggetti presentati facevano addirittura parte del corredo nuziale della futura regina. Infatti, contrariamente all’uso che voleva le spose (regali e non) già dotate di abbigliamento dalla famiglia di origine, il raffinatissimo principe di Piemonte non solo disegna il vestito da sposa della fidanzata, ma scegliere presso le più importanti sartorie italiane abiti e manti per le cerimonie ufficiali. Maria José, sposa straniera, viene quindi rivestita per simboleggiare l’assunzione della nuova nazionalità, in una sorta di “rito di passaggio” che affonda le sue radici in una tradizione antica. Tutti gli abiti da sera sono particolarmente rappresentantivi del gusto dell’epoca e benché realizzati in Italia riflettono stili e linee tipiche della moda parigina, leggi Madeleine Vionnet, Elsa Schiapparelli e Paul Poiret ed i lunghi mantelli, che venivano indossati dalle donne di casa reale in occasione delle cerimonie di corte, testimoniano l’abilità ed il gusto delle sartorie italiane. Il guardaroba segue la regina in esilio e oggi appartiene alla Fondazione Umberto II e Maria José di Savoia presieduta dalla principessa Maria Gabriella di Savoia, uno dei quattro figli della coppia. Qui le immagini con molti dettagli e visioni di insieme di questa mostra davvero splendida. Maria José (1906-2001), nata principessa del Belgio, è nota come la “regina di maggio” perché la sua pernamenza sul già traballante trono dura neanche 24 giorni, dall’abdicazione del suocero Vittorio Emanuele III avvenuta il 9 maggio 1946 al 2 giugno dello stesso anno, quando il referendum abolisce definitvamente l’istituto monarchico. La figlia di re Alberto I e della coltissima Elisabetta di Baviera (figlia a sua volta di un fratello della mitica Sissi) sposa l’8 gennaio 1930 il principe Umberto di Savoia, ma già conosce la il paese di cui diventerà sovrana perché, in vista di un possibile matrimonio, aveva passato alcuni anni di “formazione” in un celebre collegio fiorentino per “signorine” bene, Poggio Imperiale. Sulla vita di Maria José (i suoi rapporti con un marito probabilmente non innamorato e con un suocero difficile, in pieno ventennio fascista lei che veniva da un ambiente ultra democratico ed ultra intellettuale) si è molto detto. Se volete conoscere meglio la Regina di Maggio, una delle biografie più interessanti è sicuramente quella che ha scritto il giornalista Luciano Regolo su “La regina incompresa” (ed. Simonelli) e che trovate qui e qui.