Archie Mountbatten Windsor e il decreto di Giorgio V

Archie Mountbatten Windsor

Archie Mountbatten Windsor

Archie Mountbatten Windsor e Sua Maestà

Abbiamo tutti pensato che sarebbe stata una bomba atomica, ma in realtà il lungo, e a tratti noioso, “j’accuse” di Meghan Markle davanti a Oprah Winfrey in realtà sembra solo lo sfogo livoroso di una persona che si è costruita una sua verità parallela. Fra le tante incongruenze, contraddizioni, spiegazioni date a metà di una narrazione abilmente giocata sui cluster emozionali classici (razzismo, problemi mentali e suicidio, rancore, famiglia ostile e prigioniera di un  ruolo, perdita della madre) ce n’è una in particolare che si smonta facilmente documenti alla mano.

Infatti la doléance più acuta, quella intorno alla quale è stata costruita l’accusa più terribile, in realtà non esiste. Il piccolo Archie Mountbatten Windsor non ha ricevuto alla nascita il titolo di principe non perché figlio di una donna per metà afroamericana ma per via di un decreto reale del 1917. Archie, settimo nella linea di successione dopo suo nonno, suo zio, i tre cugini e il padre, è il figlio del secondo figlio del Principe di Galles, e per questo motivo, al momento attuale, non ha diritto a un titolo e al trattamento di Altezza Reale.

Non si tratta di una decisione contro qualcuno è una norma definita da Giorgio V nel momento in cui cambia il nome della dinastia; i motivi di questa scelta sono di ordine organizzativo e anche pratico perché le Altezze Reali in genere ricevono una rendita sostanziosa da parte dello Stato. Nel 1917 Giorgio V firma delle “lettere patenti” con nelle quali stabilisce che i figli e i nipoti (per linea maschile) del sovrano e il figlio maggiore del primogenito del principe di Galles viene concesso il titolo di principe e il trattamento HRH – Sua Altezza Reale.

Nel 2012, quando la duchessa di Cambridge era in attesa del suo primo bambino, Elisabetta II ha rilasciato nuove lettere patenti grazie alle quali tutti i figli del primogenito del principe di Galles (in questo caso, tutti i figli del principe William, indipendentemente dal sesso) sarebbero stati alla nascita Sua Altezza Reale e principi o principesse.

In questo modo anche se il primo nato fosse stato una bambina quindi erede al trono – grazie all’eliminazione della prevalenza maschile che l’avrebbe fatta scendere al secondo posto dietro a un eventuale fratello minore – questa avrebbe avuto subito il titolo di principessa.

Nulla è stato previsto per i figli di Harry, tuttavia dopo l’ascesa al trono del principe Carlo, i principi William e Harry saranno i figli del monarca, e i loro figli saranno tutti nipoti di linea maschile del sovrano. Quindi, nel momento in cui suo nonno diventerà re, Archie sarà automaticamente Sua Altezza Reale il Principe Archie di Sussex .

Oggi il figlio del duca di Sussex può usare il diritto il titolo secondario di suo padre – Conte di Dumbarton – e farsi chiamere Lord Archie, Conte di Dumbarton. Tuttavia, poco dopo la sua nascita, Harry e Meghan hanno deciso di non usare per il figlio il titolo sussidiario.

Nessuna discriminazione legata al colore della pelle o all’origine della madre, quindi nel caso di Archie, ma semplicemente il rispetto di una norma stabilita dal nonno della sua bisnonna.

Elisabetta II avrebbe potuto fare un’altra eccezione per questo nipotino intera
ziale? Forse si, ma le eccezioni sono tali appunto perché utilizzate di rado e in situazioni davvero particolari come nel caso dei figli di William per rimettere a posto un dettaglio quello si davvero non più giustificabile, cioè la prevalenza maschile in una stessa linea. E poi in ogni caso Archie Mountbatten Windsor sarebbe diventato a tutti gli effetti principe e Altezza Reale con l’ascesa al trono del nonno.

Quanto alla questione delle sicurezza la risposta alle preoccupazioni dei genitori poteva venire semplicemente guardando quando avvenuto per la famiglia della principessa Anna i cui figli, privi di titoli hanno goduto della stessa protezione assicurata alla madre.

17 marzo – Aggiungo un ulteriore chiarimento riguardo i titoli nella famiglia reale.

Attualmente sono principi:

  • i figli della regina Elisabetta II: Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.
  • i nipoti della regina per via maschile: i principi William e Harry e le principesse Beatrice ed Eugenie (tecnicamente lo sono anche Louise e James).
  • i pronipoti della regina attraverso il suo erede in seconda, il principe William, per effetto delle lettere patenti del 2012: il principe George, la principessa Charlotte e il principe Louis.
  • i nipoti viventi di re Giorgio V: Richard duca di Gloucester, Edward duca di Kent, Alexandra di Kent, Michael di Kent.

La sorella della regina era una nipote di re Giorgio V e per questo era la principessa Margaret. I suoi figli non hanno titoli regali perché la titolatura segue SOLO la linea maschile ma il maschio ha ereditato il peerage del padre ed è attualmente conte di Snowdon, mentre la femmina Lady Sarah usa il titolo di cortesia delle figlie dei pari.

Vale la stessa regola per la principessa Anna i cui figli non sono titolati perché lei non può trasmettere alcun titolo. Inoltre all’epoca del matrimonio suo marito rifiutò un titolo di pari.

Il principe Edoardo conte di Wessex ha scelto per i suoi figli di non usare al momento il titolo di principe che spetterebbe loro in quanto nipoti della sovrana, sono quindi conosciuti come Lady Louise Windsor e Lord Severn. Decideranno alla maggiore età se usare o no il loro titolo di principe.

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