Alla ricerca della duchessa di Parma fra castelli, giardini e musei

La duchessa di Parma nata Asburgo e sposata – in prime nozze – Bonaparte – ha lasciato un ricordo indelebile nel suo minuscolo regno. In un’epoca in cui solo raramente le donne governavano in proprio (come la mitica bisnonna Maria Teresa d’Austria) questa giovane donna a cui il Congresso di Vienna affida un piccolo stato in una Italia già pericolosamente irrequieta, svolge piuttosto bene il proprio compito. Certo il peso del governo grava per la maggior parte sulle spalle dei mariti/compagni/amanti, ma lei di suo ci mette dolcezza, compassione, desiderio di fare del bene ed essere amata da queste genti padane a cui tutto sommato è stata imposta.
Un successo quello di Maria Luigia che perdura ancora oggi e secondo Daniele Colombo, autore di un volumetto dedicato alla Parma della duchessa, deriva da un riuscito mélange di “pragmatismo asburgico e vezzosità francesi, melomania e buona tavola, bellezza ed edonismo, leggerezza e commedia”. “A distanza di quasi due secoli – scrive Colombo – la stella di Maria Luigia risplende ancora su Parma, la nobile città ducale trasformata dalla moglie di Napoleone, nonché figlia dell’Imperatore d’Austria Francesco I, in una sorta di Vienna in miniatura contornata da piccole “Versailles”. Un’ammirazione sincera, che la Buona Duchessa ha saputo conquistare toccando corde sottili. Esprimendo cioè, da straniera, la quintessenza dell’essere parmigiano”.
La duchessa di Parma fra castelli, musei, arte e cultura
Parma e il suo territorio sono ricchi di storia e cultura e di memorie delle due dinastie che fra XVI e XIX secolo hanno governato il ducato, i Farnese e i Borbone, ma nell’anno del bicentenario ecco tutte (o quasi) le tappe di viaggio alla ricerca duchessa che tante tracce ha lasciato sul suo cammino.
1 -La reggia di Colorno
La duchessa Maria Luigia entra nella capitale ducale attraversando a piedi il ponte di barche, lungo 363 metri, posto sul Po a Casalmaggiore e, dopo aver sostato a Colorno, il giorno seguente entra a Parma. La reggia circondata da un grande giardino alla francese, diventa la residenza ufficiale e di rappresentanza della sovrana che vorrebbe ristrutturare e migliorare il monumentale edificio voluto dai Borbone a immagine e somiglianza di Versailles. L’intervento però ha un costo troppo elevato così la duchessa di Parma si limita a rifare il giardino a cui conferisce un aspetto romantico di bosco spontaneo come di moda all’epoca in totale contrapposizione con la simmetria del giardino alla francese. Oggi dopo un accurato restauro il parco esprime questa duplice anima., Le grandi sale da parata al piano nobile, ricche di stucchi e affreschi, sono state recentemente restaurate e riarredate con i mobili utilizzati all’epoca della duchessa di Parma.
2 – Il Teatro Regio
Maria Luigia adora la musica e, dopo aver fatto riadattare il teatro Farnese, fa costruire il nuovo Teatro Ducale, oggi Teatro Regio. Iniziato nel 1821 e terminato otto anni dopo 1829, il teatro costa all’epoca una cifra astronomica (ben 1.190.664 lire) ma diventerà uno dei templi della lirica. Sul sipario Giovan Battista Borghesi dipinge un’allegoria della corte con la duchessa di Parma nei panni di Minerva. Per volere di Maria Luigia i biglietti per gli spettacoli hanno prezzi bassi in modo che il teatro (inaugurato il 13 maggio 1829 con la prima della “Zaira” di Vincenzo Bellini) sia accessibile anche ai meno abbienti. Sempre a proposito di musica, nel 1821 la sovrana fonda il Conservatorio dove molti anni dopo si formerà il grande Arturo Toscanini. Un altro grande della musica italian, Giuseppe Verdi, può studiare musica grazie a una borsa di studio offerta dalla duchessa di Parma; il compositore riconoscente dedicherà alla benefattrice la sua quarta opera, “I Lombardi alla prima crociata”.
3 – Il Palazzo Ducale e il Palazzo della Pilotta
Maria Luigia rinnova il Palazzo Ducale e nel Palazzo della Pilotta fa allestire una biblioteca, un museo archeologico e una pinacoteca, poi diventata Galleria nazionale di Parma. La “Concordia” di Antonio Canova ha le sembianze della stessa sovrana.
la duchessa Maria Luigia ritratta da Canova nelle vesti di Concordia e da Giovanni Battista Borghesi con tutti gli attributi di sovrana regnate
4 – Il museo Glauco Lombardi
In pieno centro a Parma c’è un piccolo, straordinario e affascinante spazio espositivo interamente dedicato al ricordo della duchessa Maria Luigia: il museo Glauco Lombardi. In quello che un tempo era chiamato il Palazzo di Riserva (situato proprio di fronte al Palazzo Ducale distrutto dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale) Lombardi ha raccolto a partire dal 1912 un’infinità di cimeli legati all’amata duchessa. In mostra ci sono, fra gli altri, il suo manto azzurro da sovrana e un frammento del suo manto imperiale d’argento, un braccialetto con la miniatura di Neipperg, il celebre dipinto di Lefèvre raffigurante Maria Luigia Imperatrice, gli oggetti che teneva sullo scrittoio, i pennelli e i colori che usava per dipingere, i suoi acquerelli, gli oggetti da cucito e da ricamo, il suo fortepiano, ciocche di capelli suoi e dei figli e l’“corbeille de mariage”, un contenitore di legno riccamente decorato donato da Napoleone alla giovane sposa e contenente in origine gioielli, abiti e altri oggetti preziosi. Il museo organizza periodicamente visite guidate e incontri a tema, info nel sito www. museolombardi.it
La duchessa di Parma ancora nelle vesti – e nei gioielli magnifici – di imperatrice dei francesi nel celebre ritratto di Lefevre
5 -La Madonna della Steccata
Lo splendido edificio è noto soprattutto per il ciclo decorativo del Parmigianino, ma all’entrata, sulla sinistra, spicca il monumento funebre al Conte Neipperg: l’opera, di Lorenzo Bartolini, viene espressamente commissionata da Maria Luigia per commemorare la morte del marito morganatico.
6 – Palazzo Farnese, la Cittadella Viscontea e il Museo del Risorgimento a Piacenza
In seguito ai moti insurrezionali di Parma, il 18 febbraio 1831 Maria Luigia entra a Piacenza e soggiorna per un mese a Palazzo Mandelli con i figli Albertina e Guglielmo e pochi devoti, tra i quali il genero Luigi Sanvitale. Nella Cittadella Viscontea, dove è allestito il Museo del Risorgimento, sono raccolte alcune testimonianze della presenza e dell’opera svolta da Maria Luigia d’Austria in città e sul territorio provinciale.
7 – Il Parco Ducale e l’Orto Botanico
La duchessa di Parma è una appassionata di botanica e ogni tanto va a disegnare nel giardino del Palazzo Ducale (oggi sede del Comando dei Carabinieri) progettato dal Vignola per i Farnese. Maria Luigia lo fa aprire al pubblico, ordina la costruzione di una serra (l’Aranciaia) e vi introduce criteri naturalistici d’ispirazione inglese. Oggi, però, conserva
sostanzialmente l’aspetto di parco alla francese datogli nel ‘700 dall’architetto Petitot. L’amore della duchessa di Parma per la natura è testimoniata anche dall’Orto Botanico le cui origini risalgono al ‘600. Maria Luigia affida la direzione dell’Orto (che oggi fa parte dell’Università di Parma) al viennese Giorgio Jan che lo arricchisce con numerose piante, anche rare, raccolte nei suoi viaggi.
8 – La Violetta di Parma, il profumo di Maria Luigia
“Vi prego di farmi tenere qualche pianta di violetta di Parma con la istruzione scritta per piantarle e farle fiorire; io spero che esse germoglieranno bene, poiché io divengo una studiosa di botanica, e sarò contenta di coltivare ancora questo leggiadro piccolo fiore…”. Così scrive nel 1815 Maria Luigia, che è aancora a Schönbrunn, alla sua dama d’onore. Quindi già prima dell’arrivo in Italia la duchessa è affascinata dall’elegante violetta di Parma (un incrocio che appartiene alla specie della Viola odorata), un interesse che diventerà passione incondizionata: la violetta diventa il suo simbolo e non solo sarà incisa o dipinta su piatti, vasellame, ventagli, ditali, carta da lettera, ma sostituirà persino la firma o il monogramma; a corte i valletti si vestono di viola e lei stessa porta mantelli di questo colore. Un’amore nel quale coinvolte il popolo, tanto da elargire denaro a chi le dona mazzetti di violette durante le sue passeggiate. Da buona naturalista, esige sue coltivazioni nell’Orto Botanico e nel Parco della residenza estiva di Colorno. L’evanescenza di quel soave profumo, però, la rattrista dunque chiede ai frati del convento dell’Annunciata di estrarne l’essenza. Il lavoro paziente dei monaci porta al risultato sperato e la Violetta diventa il profumo ufficiale di corte. Nel 1870 la formula segreta inventata dai frati passa a Ludovico Borsari, figlio di un falegname e proprietario in città di una barberia. Questi lancerà l’essenza cara a Maria Luigia. Grazie a questa intuizione l’azienda Borsari diventerà la più grande industria profumiera italiana dell’Ottocento e la Violetta di Parma, la fragranza che segnerà il Secolo. A Parma si può visitare la Collezione Borsari , il primo museo italiano della profumeria diviso in due sale (più un’olfattoteca con duecento oli essenziali): la prima è dedicata a Maria Luigia e alla sua soave passione, mentre la seconda riguarda la storia del profumo dal 1870 al 1950. Tra le rarità, spicca il diario di Maria Luigia con violette essiccate e una fattura, datata 1813, che riporta un ordine di violette di Parma.
9 -La Rocca Sanvitale a Fontanellato
In una saletta dell’imponente edificio sono conservati molti oggetti della duchessa che trascorre a Fontanellato lunghi periodi insieme all’amata figlia Albertina, moglie del conte Luigi Sanvitale, e ai nipoti Alberto, Maria e Stefano. Dopo la morte della madre nel 1847 Albertina si ritira completamente in Rocca dove conserverà sempre i preziosi ricordi di quella che lei, figlia illegittima mai riconosciuta, chiama la “Signora”: tre berrette da amazzone, un paio di guanti di velo, un ombrellino, scarpette da ballo, scarpine di velluto ricamate in oro. Cimeli a parte Fontanellato è un luogo davvero incantevole e il castello circondato dall’acqua del fossato che si erge al centro del borgo merita una visita per vari motivi. L’edificio, storica dimora di una delle più antiche e importanti famiglie parmensi, racchiude uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone. Nel maniero, che è una casa-museo con stanze completamente arredate, si possono vedere inoltre l’unica Camera Ottica in funzione in Italia; lo Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato e un forziere rarissimo in ferro di fine XVI secolo con 12 chiavistelli aperti da una sola chiave.
La Rocca Sanvitale a Fontanellato
10 – Sala Baganza, la Rocca Sanvitale e il Casino dei Boschi
Il maniero, appartenuto prima ai Sanvitale e poi passato ai Farnese e da loro ai Borbone, è la residenza estiva preferita della duchessa di Parma che trova l’aria delle colline più salubre rispetto al clima umido di Colorno. Poco fuori del paese, si trova il Parco Regionale dei Boschi di Carrega, un’area di circa 1200 ettari, che fu riserva di caccia dei Farnese e poi dei Borbone, quindi tenuta della famiglia Carrega, prima di divenire “verde pubblico”. All’interno si trovano il Casino dei Boschi, costruito nel 1789 come casino di caccia dei Borbone che la duchessa di Parma fa trasformare, tra il 1819 e il 1826, in stile neoclassico dall’architetto Nicola Bettoli. Maria Luigia si trova qui quando leggendo la Gazzetta del Piemonte, apprende della morte di Napoleone. Poco lontano si trova la Villa del Ferlaro (privata, non visitabile), eretta in stile tardo Impero e riservata alle vacanze estive dei figli. Entrambe le residenze sono circondate da un parco all’inglese, opera del giardiniere di corte Carlo Barvitius, con numerose piante esotiche importate per volere della duchessa. Adagiata sulle prime colline dell’Appennino, presso il torrente Baganza, la rocca conserva al suo interno preziosi affreschi e stucchi.
La duchessa di Parma e i Pallavicino
Il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino
Il castello sulle colline di Salsomaggiore Terme è il più antico della provincia e viene costruito nell’XI secolo dai potenti marchesi Pallavicino i quali vogliono difendere il loro Stato, feudo diretto del Sacro Romano Impero. L’edificio, merlato alla ghibellina e protetto dall’aquila bicipite, era strategico nel Medioevo quando vigilava sulle saline del territorio e conserva arredi d’epoca, preziosi affreschi, soffitti lignei con decorazioni del ‘400 e del ‘600. Dall’elegante loggiato seicentesco si gode una vista splendida sulle colline e il suggestivo borgo medievale. I Pallavicino sono molto legati alla duchessa di Parma tanto che nel 1847 Maria Luigia fa eseguire dal celebre pittore Tebaldi un dipinto che ancora oggi si può ammirare sopra il Coro della chiesa del castello dedicata a San Silvestro. Inoltre è il marchese Giuseppe Pallavicino a raccomandare l’ancora sconosciuto Giuseppe Verdi alla duchessa Maria Luigia e sempre al marchese si deve anche la conservazione della Casa Natale del Maestro a Roncole di Busseto in un terreno proprietà della famiglia.
Gli eventi per il bicentenario della duchessa di Parma
L’associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza organizza durante tutto l’anno, nelle varie residenze di Maria Luigia, una serie di eventi e manifestazioni dedicate alla duchessa di Parma.
200 ANNI FA…MARIA LUIGIA – ROCCA DI SALA BAGANZA
Il Comune di Sala Baganza organizza una mostra interamente dedicata alla duchessa grazie alla collaborazione del Museo Glauco Lombardi di Parma. Oggetti solitamente conservati al museo verranno in trasferta a Sala Baganza, proprio come faceva Maria Luigia quando si spostava alla Villa Casino dei Boschi. Le sale della Rocca accoglieranno la storia di Maria Luigia nel suo periodo parmense.
Dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
CENA CON LA DUCHESSA – ROCCA SANVITALE DI SALA BAGANZA
VENERDÌ 13 MAGGIO, ALLE 20.30
Durante il Festival della Malvasia: il Comune e la Pro Loco di Sala Baganza organizzano una cena con un’ospite singolare, Maria Luigia d’Austria.
ROCCA SANVITALE DI FONTANELLATO
SABATO 10 SETTEMBRE ALLE 20.30
Visite by night in Castello con animazione tematica e cena-degustazione finale. “Vi racconto mia nonna, la Gran Duchessa Maria Luigia d’Austria…”. Si tratta di un nuovo modo di visitare la Rocca Sanvitale che terminerà poi con una cena-degustazione a lume di candela. La prenotazione è obbligatoria. Costo: 25,00 Euro.
Per informazioni
Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Tel. 0521.823221; 0521.823220 – fax 0521.822561
www.castellidelducato.it
Una gita a Colorno?
Nei commenti del precedente post sulla duchessa Maria Luigia abbiamo accennato all’ipotesi di visitare insieme la reggia di Colorno. L’idea è piaciuta a molti e stiamo cercando di capire quando organizzare questo raduno – il primo incontro ufficiale del blog 🙂 – che non potrebbe avere palcoscenico più affascinante. Senza andare troppo in là, che bisogna sempre cogliere l’attimo, stavamo pensando a una domenica di giugno. Parma è facilmente raggiungibile quasi da tutta Italia e Colorno è ben collegata. Vi terremo aggiornati e nel frattempo chi fosse interessato lo può scrivere nei commenti qua sotto.
Qui la storia della duchessa di Parma –> http://bit.ly/1SOxa1Y
Aggiornamento food di lunedì 9 maggio: stamattina grazie a un’amica foodblogger – Alessandra Gennaro – ho fatto amicizia con un’altra foodblogger che vive indovinate un po’… a Colorno e mi ha raccontato che all’epoca della duchessa di Parma risalgono i famosi “tortel dols”, per saperne di più vi rimando al post http://www.afroditaskitchen.it/tortel-dols-di-colorno/