La duchessa Maria Luigia duecento anni fa arriva in quel di Parma

Nella primavera del 1816 la duchessa Maria Luigia sbarca armi e bagagli in quel di Parma. Con la concessione di questo minuscolo ducato, incastrato nel nord Italia saldamente in mano all’Austria e il centro ancora governato dal Papa-re, l’arciduchessa, ex imperatrice dei francesi, viene in qualche modo vagamente risarcita degli anni “terribili” passati accanto a Napoleone Bonaparte e soprattutto della perdita di una corona imperiale. Un arrangiamento alla vecchia maniera, di quelli che per secoli hanno contribuito alla frammentazione della penisola: un territorio e i suoi abitanti passano da una mano all’altra per volere delle grandi potenze, senza che i diretti interessati possano in qualche modo decidere della propria sorte. Puro stile Ancien Régime, come se la rivoluzione francese non fosse mai avvenuta e le armate napoleoniche siano passate quasi per sbaglio.
Parma e la duchessa Maria Luigia
Il 19 aprile 1816 la nuova sovrana entra a Parma al braccio del consigliere messole al fianco dal padre, l’aitante e fascinoso conte Adam von Neipperg del quale infatti lei si è immediatamente innamorata con molta soddisfazione di tutti. Definitivamente archiviata l’esperienza imperiale e semi abbandonato a Vienna il figlio avuto da Napoleone, l’arciduchessa austriaca si appresta a governare in proprio, o quasi.
L’arciduchessa che, tutto sommato, è una ragazza semplice e aspira solo a una vita tranquilla e confortevole insieme all’uomo che ama, si adatta bene a questo ridimensionamento anche perché in fondo può essere considerato una promozione: da “semplice” imperatrice consorte è infatti diventa sovrana regnante. Tutta la questione viene messa nero su bianco nel Trattato di Fontainebleau dell’11 aprile 1814 e confermata dal Congresso di Vienna con un solo “piccolo” dettaglio, il minuscolo trono non andrà a Napoleone Francesco figlio di Maria Luigia e dell’ “orco” Napoleone, ma tornerà ai Borbone-Parma momentaneamente parcheggiati in Etruria.
L’11 maggio 1816 Maria Luigia scrive alla duchessa di Montebello: «Se avessi mio figlio con me, sarei perfettamente felice […]. Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d’anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli».
Piazzando a Parma la duchessa Maria Luigia l’Austria (che governa direttamente il Lombardo-Veneto, ma anche Toscana e Modena sono in mano agli Asburgo) non solo consolida la propria influenza in Italia, ma ottiene anche un altro risultato di tutto rispetto: i due ducati diventano una sorta di barriera sanitaria contro la diffusione delle idee rivoluzionarie. Ma nel ducato padano la situazione è del tutto diversa rispetto a quella di altre zone dove, in quegli stessi anni, si respira un clima di forte repressione; a Parma invece regnano la quiete e una certa libertà. Merito della duchessa Maria Luigia che dopo i fasti di Vienna e lo sfarzo degli ori imperiali di Parigi desidera soltanto una serena vita domestica e quindi avvia un governo tutto sommato bonario e paternalistico? Oppure questa linea morbida è da attribuirsi a Neipperg che il 1° gennaio 1817 assume, di fatto, il governo del ducato e si mette al lavoro per far accettare alla popolazione la dominazione austriaca e la nuova sovrana?
La duchessa Maria Luigia fra cultura e opere pubbliche
Il governo avvia subito numerose opere pubbliche e la duchessa può così inaugurare i ponti sui fiumi Taro e Trebbia e soprattutto il Teatro Ducale. La sovrana istituisce il Conservatorio, fa costruire il cimitero della Villetta, restaura l’Università che Napoleone aveva retrocesso al ruolo più modesto di Accademia. Insomma la giovane Asburgo si dimostra una sovrana illuminata, quasi come il nonno Leopoldo II; fra l’altro durante il suo governo, nel 1820, viene pubblicato il Codice Civile per gli Stati Parmensi fondamentale per la storia del diritto italiano. Maria Luigia si interessa subito alla condizione femminile e nel settembre del 1817 inaugura l’Istituto di maternità e la Clinica Ostetrica Universitaria; la duchessa inoltre provvede, spesso di persona di persona, al fabbisogno di poveri, indigenti e ammalati.
Neipperg, da cui Maria Luigia ha avuto due figli Albertina e Guglielmo di Montenuovo, muore nel 1829 e Metternich le impone un nuovo primo ministro il barone Joseph von Werklein il cui impopolare governo incrina i rapporti, fino ad allora idilliaci, fra i parmensi e la duchessa. Parma insorge nel 1831 e i moti vengono sedati solo grazie all’intervento dell’esercito austriaco, ma Werklein viene cacciato dal ducato. Sono anni difficili, di dolori e lutti: nel 1832 muore di tisi Franz, il figlio di Napoleone prigioniero del nonno a Vienna, nel 1835 si spegne l’imperatore Francesco I, il padre teneramente amato. Nel 1834 Maria Luigia si era sposata per la terza volta, probabilmente solo per avere accanto un uomo a cui affidare le cure dello Stato: il prescelto è il conte de Bombelles, un funzionario serio e solerte che però viene considerato solo il rigido esecutore di ordini e interessi austriaci sempre meno tollerati dai sudditi.
La duchessa Maria Luigia invecchia precocemente e trascorre i suoi ultimi anni quasi in isolamento; unica consolazione sono la figlia Albertina e dei nipoti Alberto e Stefano Sanvitale. Maria Luigia muore a Parma il 17 dicembre 1847 e come tutti gli Asburgo riposa nella Cripta dei Cappuccini a Vienna dove i parmensi in visita depositano fiori di violetta, uno dei simboli della città.
Nell’immaginario locale infatti, Maria Luigia gode tuttora di un’aurea di magnificenza: non solo viene ricordata come sovrana amatissima dal suo popolo, ma il suo governo è considerato tra i migliori della storia ducale e nell’anno del bicentenario del suo arrivo gli eventi a lei dedicati assumono un rilievo tutto particolare e sono diventati un vero e proprio itinerario alla scoperta dell’antico ducato di Parma e Piacenza e dei suoi straordinari castelli. Ma di questo parleremo nel prossimo post…
Il ricordo della duchessa Maria Luigia è legato anche al celebre profumo “Violetta di Parma” che lei amava molto e ha contribuito a rendere celebre.
Gli itinerari dedicati alla duchessa Maria Luigia —> http://bit.ly/1TNd1bv
Il post sull’arrivo a Compiègne della arciduchessa neo sposa di Napoleone