A Firenze con il Duca: una giornata insieme ad Amedeo di Savoia Aosta

Nonostante congiunzioni astrali totalmente avverse (che hanno dato il meglio di loro nel ritorno funestato da uno sciopero dei treni, con cancellazione di tutti, dico TUTTI i regionali) nel week end sono stata a Firenze dove, insieme ad Alex e Ale, al secolo Alessando Calabresi e Alessandro Sala, ho incontrato un personaggio di cui parliamo da tempo: il principe Amedeo di Savoia-Aosta.
Si proprio lui in persona. E ve lo dico subito senza tanti giri di parole: sa benissimo chi sono e legge il blog. Perché, nonostante ancora sia poco social (inutile cercarlo su Twitter perché non c’è e lo stesso dicasi per Facebook), lui la rete la esplora spesso e volentieri. Anzi diciamo pure che è sempre connesso.
Quindi tutto il discorso che avevo in programma sul valore dei blog come new media, su Obama che ha accreditato i blogger fin dalla sua prima campagna elettorale, sulle migliaia di visualizzazioni di pagina, sul fatto altezzareale.com è l’unico blog italiano sul tema royal, è rimasto lì. Nel senso non ce n’è stato bisogno: “Mi devo scusare con lei, non siamo mai riusciti a incontrarci, mettiamoci d’accordo e mi venga a trovare …”. Sinceramente mi ha fatto assai piacere perché a me lui di fondo è sempre stato molto simpatico e l’ho anche scritto nel primo post del blog e questa inarrivabilità mi aveva un po’ demoralizzata.

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Naturalmente eravamo tutti a Firenze per la presentazione di “Cifra Reale”, il libro scritto da Danila Satta insieme al duca, e la scelta del capoluogo toscano per l’anteprima nazionale non è stata affatto casuale. “Questa città è centrale nella mia vita – ha spiegato Amedeo di Savoia – i miei genitori si sono sposati in Duomo il 1° luglio 1939, io sono nato qui, sotto un bombardamento il 27 settembre 1943”. “Cifra Reale” non è solo un volume di ricordi visto che Danila Satta ha avuto accesso all’archivio personale dei Savoia-Aosta e ha potuto scorrere documenti, lettere e diari fra cui quello della contessa di Bellegarde, devotissima dama d’onore della principessa Irene, madre di Amedeo. I ricordi e le annotazioni della contessa, titolare appunto di una “cifra reale”, l’emblema delle dame di corte, sono stati fondamentali per ricostruire nel dettaglio i primi difficilissimi anni di vita del piccolo principe, nato in piena guerra e molto presto ostaggio dei tedeschi insieme alla madre, alla zia e alle cugine. Nella seconda parte del libro invece è lo stesso principe Amedeo a raccontare a Danila Satta particolari spesso inediti di una vita spesso fuori dell’ordinario e qualche volta anche particolarmente avventurosa.

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Ma a questo punto lascio la parola ad Alex e ad Ale che vi racconteranno la giornata fiorentina dal loro punto di vista. Ma ci tengo a dire una cosa i due sono giovinotti di altri tempi nel senso di compiti, educati, gentili, cortesi, impeccabili e soprattutto COLTISSIMI.
Senza tema di essere smentita posso dire che il duca è rimasto basito per le conoscenze dell’uno in materia sabauda e dell’altro in tema di gioielli. Insomma due perle rare e la giornata è stata davvero piacevolissima.

Avete presente quelle situazioni che a volte viviamo e che sappiamo essere uniche e difficilmente ripetibili? Quei momenti che sappiamo ricorderemo con piacere negli anni futuri?
Ecco, questa è l’emozione che ho potuto vivere sabato scorso e condividere con due persone fuori dal comune. Una è la nostra Marina Minelli, espertissima in storia reale, come sapete, e in molti altri argomenti, sempre indaffarata e mai soddisfatta della propria resa fotografica. L’altra è Alessandro Sala, ultra conoscitore di storia sabauda, juventino sfegatato e appassionatamente legato alla sua Torino.
Già la presenza di questi due alti rappresentanti amanti del mondo royal potrebbe essere sufficiente a rendere la giornata unica, ma se a questo aggiungete la presenza, con relativo scambio di battute, di due Altezze Reali, allora l’esperienza diventa davvero irripetibile.

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L’Altezza Reale di cui parliamo è, come immaginate, il Principe Amedeo di Savoia-Aosta, Duca di Savoia, insieme a Sua Altezza Reale la Duchessa Silvia. Di fronte a delle Altezze Reali credo sia inevitabile sentirsi, se non intimoriti, almeno poco naturali; ma questa sensazione è svanita immediatamente di fronte ai duchi di Savoia, fin da subito estremamente cortesi e spontanei sia con gli addetti presenti alla conferenza stampa, che durante gli scambi di domande rivolte personalmente, alle quali hanno risposto in maniera diretta e famigliare, arricchendo la conversazione di aneddoti e ricordi passati. Quando si pensa ad un principe ci si aspetta che questi incarni la signorilità del suo rango, la disponibilità all’ascolto per la quale è stato educato ed emani uno stile comportamentale basato su un profondo rispetto dell’altro e su una piena consapevolezza del proprio ruolo e della propria storia famigliare; ebbene sono contento di poter dire che ho avuto il piacere di poter riscontrare queste caratteristiche nel duca Amedeo, il quale ha, in questo breve e naturalmente superficiale incontro, lasciato in me un’impressione profonda, che mi permette di guardare al più importante rappresentante attuale di Casa Savoia con speranza e fiducia. Sebbene non ci sia stato modo di poter rivolgere domande alla duchessa Silvia perché gli incontri erano giustamente incentrati sul libro e sugli autori, ho potuto scorgere in lei gli stessi atteggiamenti appena descritti, uniti ad uno stile di estrema sobrietà e riservatezza.

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Particolarmente interessante, oltre alla conferenza stampa della mattina, è stato l’incontro con il pubblico del pomeriggio, dove il duca ed alcuni dei suoi amici di giovinezza presenti hanno ricordato alcuni momenti scanzonati vissuti insieme e dove sono stati sottolineati aspetti importanti relativi al ruolo della dinastia dall’Unità d’Italia al referendum e alcune problematiche non ancora oggi risolte, come la sepoltura degli ultimi sovrani in terra straniera.
Ho avuto non solo il privilegio di poter conoscere delle Altezze Reali, ma anche la scrittrice Danila Satta, molto cordiale e disponibile, con il marito Roberto Olla, giornalista Rai conosciuto per i suoi approfondimenti storici sempre accurati e puntuali. Ma ho anche potuto incontrare una spettatrice non ignota: la nostra cara Dora, sempre presente ed attiva sul blog, solare e simpatica dal vivo allo stesso modo di come lo è virtualmente.
Poteva andare meglio di così? Il mio è un no secco e ringrazio Marina per avermi dato la possibilità di condividere con lei questa magnifica giornata ed Ale per la compagnia e la condivisione.
Se a Firenze dovesse girare voce di tre fanatici che sono stati visti pranzare insieme e parlare ininterrottamente per due/tre ore di argomenti reali passando da una dinastia all’altra e da un personaggio all’altro e prospettando ipotesi su possibili futuri scenari politici, potete capire al volo chi siano quei tre maniaci.

Alessandro (Alex)

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Quando Marina mi ha scritto dicendomi che il 13 dicembre ci sarebbe stata a Firenze la presentazione di un libro di cui uno dei due autori era il duca Amedeo di Savoia non ero così sicuro di potere andare. Oltre a fattori di studio, per la mia facoltà la sessione invernale inizia a metà dicembre, l’ostacolo principale era la distanza, Torino e Firenze non sono proprio vicine. Però più ci pensavo e più mi veniva voglia di esserci, ormai la mia passione per Casa Savoia la conoscete tutti e in genere faccio chilometri solo per vedere un castello o una reggia legata alla dinastia. Potevo quindi rinunciare a incontrare il duca? Partito la mattina presto, proprio mentre il treno usciva dalla città e tra uno sbadiglio e l’altro mi domandavo come sarebbe andata la giornata ho assistito a uno spettacolo stupendo che ho preso come un segno premonitore, ho visto il sole sorgere da dietro la collina sulla quale sorge la Basilica di Superga. L’ansia è sparita di colpo e le aspettative non sono state deluse.
Alla stazione di Santa Maria Novella mentre aspettavo Marina ho conosciuto di persona Alex e poi insieme ci siamo avviati verso quello che è stato l’appuntamento più rilevante della giornata, la conferenza stampa per la presentazione del volume alla presenza dei due autori. Entrati nel salottino ci siamo presentati a Danila Satta che molto gentilmente ci ha accolto, ha ammesso di leggerci e mi ha fatto i complimenti per il mio commento sulle cifre reali e sul loro funzionamento, cosa che devo ammetterlo mi ha fatto molto piacere. Arrivato il duca si sono aperte le danze e si è cominciato a parlare del libro. Finito il tutto ci siamo fermati un attimo per fare due chiacchiere e ovviamente per le dediche degli autori. È stato direi molto interessante ma anche emozionante, Amedeo di Savoia si è dimostrato cordiale, di spirito, disponibile e interessato ai nostri quesiti e anche alle nostre critiche su come è gestito il suo sito. Direi così a pelle una vera Altezza Reale. Mi ha molto colpito quando ho visto l’entusiasmo nei suoi occhi mentre rivelava a Danila e a suo marito il frutto di una sua ricerca in rete, definendola lavoro da poliziotto-investigatore, sull’operato di suo padre in Marina.

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Dopo un pranzo a base di pizza Margherita e argomenti royal siamo corsi all’incontro in libreria dove a mo’ di stalker abbiamo nuovamente monopolizzato il duca per diversi minuti, in quanto Alex ed io ci siamo decisi a chiedergli la storia del diadema Aosta. Infine abbiamo partecipato alla presentazione pubblica del libro, nella quale però hanno ripetuto cose che noi sapevamo già ma dove abbiamo potuto incontrare la lettrice del blog Dora e anche vedere la figlia di Amedeo Mafalda coi suoi tre figli.
Naturalmente ho già iniziato a leggere il libro. È scritto in modo avvincente e le pagine scorrono con molto piacere piene di racconti di piccoli aneddoti e intimità che rendono benissimo il mondo e la vita di questo principe italiano. Col senno di poi sono felice di aver fatto questa bella esperienza, di aver conosciuto queste persone e mi chiedo come ho fatto anche solo a mettere in dubbio di andare. Quindi non mi resta che ringraziare Marina per la giornata speciale e indimenticabile!

Ale (Alessandro Sala)

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ps  il Duca legge accuratamente questo blog, tanto da avere trovato la mia foto in abiti ottocenteschi che mi ha detto di avere molto apprezzato. Pensare che non sapevo cosa mettere, la prossima volta vado in crinolina che con quella faccio sempre la mia (porca) figura.

ps2 si dovremo migliorare le foto, in realtà ce ne sono altre ma in quelle io sembro la fattucchiera della Spada nella Roccia, nonostante fossi andata dalla parrucchiera, quindi non le vedrete. Alex non sono iper preoccupata per la mia immagine, è che che proprio vengo male. 🙁


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