Claudia contro Luisa per amore di Francesco I

Luisa di Savoia e Claudia di Francia, rispettivamente madre e moglie di Francesco I, sono un altro luminoso ed edificante esempio di come una mamma amorevole può facilmente diventare una pessima suocera. E ancora una volta non c’è nulla di casuale in questo rapporto difficile, anzi di quasi totale annientamento.
Primogenita, e per molti anni unica figlia vivente, del re di Francia Luigi XII e della duchessa Anna di Bretagna, Claudia di Francia è, per tutta la sua infanzia, teneramente amata dai suoi genitori che riservano su di lei torrenti di affetto e di belle speranze. Principessa di sangue reale ed erede della Bretagna, dolce, molto religiosa e caritatevole, piena di virtù domestiche, è candidata ad uno splendido matrimonio anche se fisicamente ha preso il peggio da tutti e due i suoi genitori. Nonostante sia fragile, piccolina, probabilmente affetta da una grave forma di scoliosi, leggermente zoppicante come la madre, ha il grosso naso del padre e anche un po’ strabica, Claudia di Francia ha pretendenti di alto rango, fra cui il futuro imperatore Carlo V, ma a sei anni viene ufficialmente fidanzata a quello che sarà presumibilmente il futuro re di Francia, Francesco di Valois-Angoulême. In Francia l’implacabile legge salica esclude le donne dal trono che alla morte, senza figli maschi di Luigi XII, andrà al figlio di un cugino, Francesco per l’appunto. Un matrimonio tutto sommato interessante al quale però Anna di Bretagna, preoccupata più per la felicità della figlia che dalle questioni territoriali, si oppone con tutte le sue forze perché il futuro sposo, pur essendo ancora un ragazzo, è già notoriamente presuntuoso, arrogante, viziato e molto attirato dalle donne e dai piaceri della vita. E per di più ha una madre ingombrante che lo adora. Insomma il peggio del peggio per la futura moglie.
Ma non c’è niente da fare, Anna muore all’inizio del 1514, rassegnata all’inevitabile, e infatti, qualche mese dopo, Claudia di Francia e Francesco di Valois-Angouleme vengono uniti in matrimonio. La figlia del re che non può essere regina regnante, sarà comunque – qualche mese dopo – regina consorte, ma solo di nome. Alla corte del brillante Francesco I i ruoli femminili sono già tutti abbondantemente occupati, da donne di grande carattere: Luisa di Savoia e Margherita di Angoulême, la coltissima cognata, futura autrice del celebre Heptameron.
Tanto per chiarire la situazione e il tipo di relazione madre-figlio, Luisa non esita a definire il suo rampollo “mon roi, mon seigneur, mon César, mon fils” (il mio re, il mio signore, il mio Cesare, mio figlio). Figlia del “modesto” duca di Savoia, moglie di un cugino povero del re, giovanissima vedova, Luisa, che è una donna intelligente e di forte temperamento, dedica tutta se stessa ai due figli, riversando sul maschio ogni speranza di rivincita e rivalsa. Il destino ci mette del suo e così, morto Carlo VIII i cui bambini non superano i pochi mesi di vita, morto Luigi XII anche lui senza eredi maschi, il trono per forza di cose tocca al suo Francesco. Fra i due il cordone ombelicale non è mai stato reciso e il legame è di quelli viscerali, intensi, totali, mescolato con una buona dose di ambizione di cui comunque anche il ragazzo, bello, intelligente e robusto quanto gli altri Valois sono fragili e malaticci, è naturalmente dotato.
Una madre del genere può fare dei danni anche gravi, invece no, Luisa educatrice, potremmo dire illuminata, riesce a gestire la situazione con rara intelligenza. Isolata dalla corte, relegata in provincia come una parente povera, la duchessa di Angoulême si dedica anima e corpo alla formazione intellettuale, di stampo prettamente umanistico, dei suoi due bambini. Certo questo ramo dei Valois-Orléans è di suo parecchio dotato per le cose dello spirito. Jean, suocero di Luisa, scrive versi ed è il fratello del celebre poeta Charles d’Orléans.
Fra l’altro Luisa non è e non sarà mai una madre tirannica, i figli la rispettano, ma si ritengono suoi pari e le loro personalità sviluppatesi in modo equilibrato e armonioso non entreranno mai in confitto. In questo piccolo universo ciascuno occupa il suo spazio preciso, ad ognuno spetta un ruolo, senza contrasti e rivalità. Margherita, che avrebbe potuto essere gelosa a morte di questo fratello così evidentemente adorato, lo ama invece nello stesso modo. «I tre – spiega Simone Bertière, autrice di una serie di biografie sulle regine di Francia – si adorano, sono una trinità unita e solidale che ha un solo obiettivo: l’accessione di Francesco al trono. Quando ciò accade questo triumvirato è già un blocco compatto, unito da 18 anni di simbiosi totale e senza crepe». Di fronte a questo monolite fatto di amore filiale e fraterno e di comuni finalità, la piccola e fragile Claudia può davvero poco.
Luisa non ha mai fatto i salti di gioia per queste nozze, arrivate come un ordine reale al quale non si discute, ma che potrebbero essere un modo per annientare i Valois-Angoulême. La piccola e fragile Claudia sarà mai in grado di dare un figlio a Francesco? Per contro la ragazzina, che ha ereditato le infermità della madre, ma non la sua forza di carattere e la seduzione, è totalmente insignificante, quindi è molto difficile riuscire a considerarla una rivale. Previsioni più che azzeccate, Claudia non tenterà mai di guidare suo marito, per dieci anni è una nuora ideale, cioè totalmente inoffensiva, silenziosa e sottomessa ai voleri e ai desideri della suocera.
Per contro Francesco che ama le donne belle, affascinanti, colte e brillanti, è decisamente soddisfatto della sua situazione matrimoniale visto che la moglie gli porta una dote prestigiosa, il ducato, fino ad allora autonomo di Bretagna e i diritti su Milano. L’amore e la soddisfazione dei sensi li cercherà altrove. Ma essendo giovane e focoso ed avendo forte il senso della stirpe, non dimentica di “onorare” con frequenza la moglie che in dieci anni mette al mondo sette figli. Claudia di Francia viene così relegata alla funzione primaria delle regine: mettere al mondo dei figli. Al resto, in questo caso, ci pensano suocera e cognata anche perché lei, essendo continuamente incinta, non può assumersi nessun altro onere o impegno ufficiale. La ragazzina, che non gode di buona salute e quando affronta la sua prima gravidanza non ha neanche completato il suo sviluppo fisico, mette al mondo un figlio ogni 15 mesi circa e trascorre in stato interessante 63 dei 122 mesi che passano dal matrimonio alla morte. I dati, raccolti da Simone Bertière, sono in qualche modo impressionanti. Per Claudia non c’è alcuna compassione, nessuno pensa di darle un po’ di respiro, di allontanare il marito – che comunque ha modo di distrarsi altrove – di farle prendere fiato fra una nascita e l’altra.
Claudia di Francia, la piccola regina
Mentre Claudia di Francia porta in grembo e poi partorisce i figli del re, di tutto il resto si occupano Luisa e Margherita. Le due donne educano i bambini e affiancano Francesco I negli affari del regno. La madre in particolare, tiene saldamente in mano la tesoreria reale, è fin da subito chiamata a far parte del Consiglio privato del re e nulla si decide, in politica estera e interna, senza un suo parere. Per due volte, mentre Francesco I è impegnato a guerreggiare, sarà la reggente del regno. A Margherita, elegante, piena di spirito e colta, toccano invece la politica estera e le cerimonie ufficiali.
Brantôme definirà Claudia di Francia «la perla delle dame, specchio di bontà senza macchia alcuna» e osservano che Luisa la maltratta, le toglie qualsiasi iniziativa, prende decisioni al suo posto. Forse non è neanche del tutto vero, probabilmente la regina, priva di potere e spirito, è come se non esistesse e non c’è neanche bisogno di trattarla male. Alla fine svuotata di ogni energia, sfinita dalle gravidanze, estenuata dai parti e ormai quasi incapace di muoversi da sola a causa di una devastante pinguedine, Claudia il 18 maggio 1524 muore. Non ha neanche 25 anni. Tecnicamente la regina non soccombe, come tante sue colleghe, ad un parto difficile o ad una febbre puerperale, Claudia lascia questo mondo per esaurimento delle forze fisiche, ma c’è chi sostiene invece la tesi della sifilide trasmessale dal marito. Francesco I la piange platealmente e dichiara «se pensassi di poterla riscattare con la mia vita gliela donerei con tutto il cuore», ma impegnato in una campagna militare non partecipa al suo funerale. Luisa nel suo diario annota la morte della nuora che ha «onorevolmente e amabilmente guidato». Poi su Claudia di Francia scende il silenzio e pochi la ricorderebbero se non fosse per il frutto dolce e profumato che le dedica un esploratore francese, la prugna “regina Claudia.
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