Da Dubai al monte Conero. Lo sceicco Al Maktoum nelle Marche

Lo sceicco Al Maktoum ha fatto un salto nelle Marche. In questa regione i personaggi reali capitano di rado, molto di rado (la regina Elisabetta II passò in treno nella primavera del 1961 e solo perché il suo Britannia era ancorato al porto di Ancona, il principe Carlo fece qui una vacanza nel 1988, però questa è un’altra storia che magari vi racconterò in futuro), dunque quando ne arriva uno, e anche di un certo peso, l’evento merita di essere raccontato. Anche perché lui è un personaggio un po’ sui generis e ha sposato la figlia di un re. In questi giorni in varie zone della Riviera del Conero si stanno svolgendo le gare del Marche Endurance Lifestyle ed uno dei protagonisti di queste insolite e suggestive maratone a cavallo è lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Il primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai, è infatti notoriamente un grande appassionato di cavalli, come la moglie, la principessa Haya di Giordania, una delle figlie del defunto re Hussein, cavallerizza emerita nonché presidente della Federazione equestre internazionale.
“La stella polare alla quale lo sceicco ispira il proprio mandato – si legge nella biografia ufficiale diffusa dagli organizzatori della manifestazione – è quella di garantire alla propria terra e al proprio popolo le migliori opportunità per confrontarsi con il resto del mondo al massimo livello. A dimostrarlo c’è il paragone che può essere fatto fra ciò che erano Dubai e gli Emirati prima della sua leadership e cosa sono diventati oggi quegli 83mila chilometri quadrati che si affacciano sul Golfo Persico; non è ardito parlare di vero e proprio miracolo, figlio di scelte coraggiose, magari ardite, ma capaci con il tempo di aver fatto di questi territori degli autentici crocevia economici su scala mondiale. Oggi Dubai non è più solo una ‘porta verso l’Oriente’, già di per sé ruolo invidiabile e ricco di prospettive, ma uno degli snodi principali del business planetario”. Il principale artefice di tutto questo è “Big Mo”, come viene chiamato affettuosamente lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum in patria. Terzo della generazione degli Al Maktoum, una delle figure di maggior spessore politico del mondo arabo, ambizioso per sé e per il suo Paese, decisionista quanto serve per dettare i tempi dello sviluppo nazionale, musulmano assai tollerante, Sheikh Mohammed ha alle spalle solidi studi in economia e finanza condotti nel suo Paese e nel Regno Unito, ma è apprezzato anche per la sua grande passione per la poesia. L’emiro di Dubai non scrive solo per sé, ma vuole condividere e per questo è stato un precursore sul fronte del web e dei social network. Oltre al un sito personale http://sheikhmohammed.ae, dispone infatti di un profilo su Facebook e uno su Twitter, che registrano quotidianamente migliaia di contatti. “Per via del grande flusso di richieste di amicizie su Facebook – prosegue la nota ufficiale – di recente i fan hanno avuto accesso alle foto, agli slogan, agli spostamenti, alle poesie che lui stesso scrive, su una nuova pagina appositamente strutturata per soddisfare la domanda dei fan”. Gli impegni di governo non impediscono allo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum di essere anche il maggiore proprietario di cavalli del mondo e un grande promotore dell’endurance a livello internazionale. Il suo legame con i cavalli, del resto, è fortissimo anche perché, come “Big Mo” ripete spessissimo, la casa del cavallo è in Arabia e il cavallo ha contribuito a scrivere le pagine più importanti della storia di queste genti. “Non riesco a quantificare il mio amore per i cavalli – ha confessato più volte – perché ce l’ho nel sangue, è nella mia anima e nella mia storia”.

L’impegno nell’endurance di Sheikh Mohammed è di vecchissima data, supportato costantemente dall’obiettivo di veder riconosciuto alla “maratona a cavallo” lo status di sport olimpico: l’endurance non a caso è sport nazionale negli Emirati e, alla lunga, ha finito per coinvolgere anche altre famiglie reali, determinando le condizioni per una diffusione sempre più forte e per una crescita diffusa su scala mondiale. A spalleggiarlo nella promozione degli sport a cavallo negli Emirati e nel mondo c’è la moglie Haya bint Al Hussein, riconfermata presidente della Federazione equestre internazionale fino al 2014 e membro del Comitato olimpico internazionale.
I due sono una coppia a dir poco inusuale per il mondo arabo, nonostante una grande differenza d’età e la di lui numerosa prole (una ventina fra maschi e femmine) avuta da altre unioni, sembrano molto felici, molto uniti e molto innamorati. E Haya, la figlia di Hussein e della sua terza moglie Alia Toukan, non ha abbandonato nessuna delle sue abitudini saldamente occidentali.

La principessa giordana, che perde la madre – morta in un tragico incidente di elicottero – quando non ha ancora tre anni, infatti studia in Inghilterra e poi trascorre lunghi periodi in Francia e in Spagna dove, appassionata cavallerizza, si allena con i migliori maestri. Nel 2000 partecipa ai Giochi olimpici di Sidney (è la portabandiera nazionale durante la cerimonia inaugurale) e poi negli anni seguenti ad altre importanti competizioni equestri ed è in queste occasioni che molto probabilmente incrocia lo sceicco al Maktoum. I due si sposano ad Amman il 10 aprile 2004 alla presenza di tutta la famiglia reale giordana e in questa occasione è la principessa Mouna, madre di re Abdallah e seconda ex moglie di re Hussein a fare da “madrina” ad Haya, poiché, come si mormora, fra la giovane e la regina Nour non è mai corso buon sangue. Haya, che ha avuto due figli, la sceicca Al Jalila e lo sceicco Zayed, continua a dividersi fra la Giordania, Dubai e l’Europa dove, insieme al marito, è una presenza fissa durante le grandi corse a Deauville, Chantilly, Ascot o Epsom, i suoi impegni con la Federazione equestre internazionale e come “messaggero di pace” per le Nazioni Unite.






Perché disputare alcune prove di endurance proprio nelle Marche vi starete chiedendo? Be’ per la suggestione ed il fascino della zona scelta, direi. Il monte Conero è un promontuorio a sud di Ancona, coperto di macchia mediterranea ed a picco sul mare, quindi molto adatto a questo tipo di prove. Poi le Marche stanno cercando di farsi conoscere e a qualcuno è venuta l’idea di portarci Al Maktoum.
Fra l’altro nei giorni scorsi, nell’ambito delle iniziative collaterali al Marche Endurance Lifestyle 2012, si è svolto a Portonovo il B2B promosso dalla Regione, per promuovere relazioni internazionali con gli Emirati Arabi Uniti. Sessantanove aziende marchigiane e venti emiratine si sono incontrate per ”stabilire e consolidare i contatti, in vista di nuovi e possibili accordi commerciali con il Paesi dell’area del Golfo”. “L’Italia e le Marche offrono eccellenti opportunita’ di investimento in tutti i settori, dal turismo, all’energia, alle energie rinnovabili”, ha detto invece il ministro dell’Economia degli Emirati arabi uniti Sultan Bin Saeed Al Mansouri a margine del Forum bilaterale Italia-Eau a Recanati all’auditorium iGuzzini. “Ci stiamo interessando agli alberghi e al turismo” ha osservato Al Mansouri. Per il governatore Spacca Emirati sono ‘un hub strategico’.
Il primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti e governatore di Dubai Sheick Mohammed bin Rashid Al Maktoum e il ministro dell’Economia Sultan Al Mansouri, hanno lasciato le Marche domenica mattina a conclusione dell’evento Endurance Lifestyle. Ad accompagnarli all’aeroporto per l’arrivederci a nome della comunità marchigiana, il presidente della Regione Gian Mario Spacca. Nel salutare la nostra regione il ministro Al Mansouri ha ringraziato tutti gli imprenditori marchigiani per la splendida accoglienza ricevuta. Con il ministro, questa mattina all’Aeroporto delle Marche, c’era anche l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia Abdulaziz Nasser Al Shamsi. “Sono stati giorni molto belli quelli vissuti nella vostra regione – ha detto l’ambasciatore – Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria dalla gente delle Marche, una regione bellissima e diversa da tutte le altre. Si è parlato di economia, di sport, di politica e questo ha avvicinato gli Emirati Arabi Uniti all’Italia. Il momento economico, alla presenza del ministro dell’Economia, è stato eccellente e la gara di ieri affascinante: il primo ministro si è divertito e interessato molto. Eventi come questi rafforzano le relazioni tra i nostri Paesi”.
La premiazione del concorso di endurance
Il presidente Spacca saluta lo sceicco Al Maktoum
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