Gli "Anni di Grace Kelly" da oggi a Roma

GraceKelly

Tratta dal catalogo della mostra edito da Skira

 Dopo Parigi e Mosca la mostra “Gli anni Grace Kelly” (partita da Montecarlo nell’estate del 2007) arriva anche a Roma. Da oggi, fino al 28 febbraio 2010, la fondazione Memmo nella sua sede di Palazzo Ruspoli in via del Corso, accoglie un emozionante ed intenso omaggio alla Principessa Grace. In stretta collaborazione con i servizi del Palazzo del Principato di Monaco, che hanno accettato di esporre per la prima volta degli oggetti inediti, la mostra rintraccia i momenti e gli aspetti salienti della sua vita, dalla star hollywoodiana Grace Kelly alla Principessa monegasca impegnata quotidianamente a valorizzare il ruolo internazionale di un Principato che l’ha adottata ed amata fin dalla sua prima apparizione sulla Rocca, nel 1956. “La Principessa Grace ci ha lasciato l’immagine di un’eleganza inalterabile. Si può non aver visto nessuno dei suoi film, non avere mai visitato il Principato di Monaco, questa immagine resta presente nella mente di tutti come una risposta necessaria alla durezza del mondo in cui viviamo”, spiega il curatore della mostra, Frédéric Mitterrand, giornalista e scrittore da qualche mese ministro francese della cultura. “La sua morte prematura, avvenuta venticinque anni orsono – prosegue Mitterand – l’ha iscritta nella tragica serie dei destini da leggenda, conferendole il risalto intemporale delle favole. Da tempo sappiamo che le favole non sono scritte per i bambini, ma che dicono la verità e interessano tutti. Tuttavia quella di cui la Principessa Grace è l’eroina è certamente una delle più commoventi, perché è l’ultima dei tempi passati e la prima dell’epoca moderna. Secondo Mitterand per definire la principessa di Monaco è sufficiente una sola parola: eleganza. “Eleganza di una ragazza ricca di Filadelfia che incarnava il sogno americano, eleganza della debuttante delle riviste sofisticate e delle commedie sentimentali che esprimevano l’ottimismo dell’immediato dopoguerra; eleganza del glamour hollywoodiano in technicolor, eleganza della donna innamorata che sceglie liberamente di cambiare il corso della sua esistenza, eleganza di una principessa appartenente ad una delle più antiche dinastie d’Europa, eleganza di una madre irremovibile e di una sovrana che si dispensa efficacemente e senza riserve per i suoi, eleganza di un riserbo sorridente che affascinava i media e di uno stile di vita ipersensibile e poetico che conservava una parte di mistero, eleganza di una bellezza preservata dal perdurare di un fascino giovanile, eleganza di un’epoca della quale fu la passeggera e di cui tutti proviamo nostalgia”.

L’esposizione comincia con una galleria di copertine di giornali illustrati degli anni Cinquanta, periodo in cui Grace era passata da attrice prediletta di Hitchcock a sovrana del Principato di Monaco: le locandine di «Life», «Time» ma anche di «Paris Match», «Gente» e «Oggi». Il percorso prosegue con le fotografie di scena di Eric Carpenter, della Metro Goldwin Mayer, alternate agli scatti di artisti come Howell Conant, Cecil Beaton, Irwing Penn. Seguono le lettere della principessa scritte a personaggi di spicco come Jackie Kennedy, Maria Callas, Alfred Hitchcock e Cary Grant. Ci sono poi i filmati di vita privata che la principessa gira con abilità di regista in molti momenti importanti della sua esistenza. Gli abiti da sera di Christian Dior, Oleg Cassini, Balenciaga, Chanel (tra i quali spiccano l’abito di seta nera a fiori indossato in occasione del primo incontro con Ranieri di Monaco e il celebre abito da sposa in seta ecru di Edith Head) gli accessori (con in primis la celebre borsa “Kelly” di Hermès) e poi i gioielli di Cartier e di Van Cleef&Arpels, comprese le repliche dei diademi regali. “La morte prematura della principessa Grace -osserva Mitterrand – l’ha iscritta nella tragica serie dei destini da leggenda, conferendole il risalto atemporale proprio delle fiabe. Quella di cui l’attrice americana è stata l’eroina è stata tuttavia una delle storie più commoventi, perché tra le ultime dei tempi andati e la prima di epoca moderna”. “Tutto questo – conclude Mitterand – dovrebbe permettere di ritrovare l’universo incomparabile della Principessa Grace e di evocare il significato che comporta , per ognuno di noi, la sopravvivenza del suo ricordo”.

Da venerdì 16 ottobre 2009 a domenica 28 febbraio 2010 tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10 alle 19 e 30; il venerdì e la domenica dalle 10 alle 20 e 30. Informazioni e prenotazioni di gruppi prenotazioni@fondazionememmo.it, tel. 06-6874704.

E adesso alcune precisazioni assolutamente necessarie:

  • di Grace Kelly (ed anche di questa mostra) avevo già diffusamente parlato qui, perché lei secondo me è stata un personaggio straordinario, indimenticabile, una vera grande icona del XX secolo. Soprattutto da attrice, perché in effetti dopo le nozze si è un po’ rifugiata nel confortevole e rassicurante stile/atteggiamento bcbg (bon chic, bon genre) tanto caro alla borghesia francese;
  • dalla fondazione Memmo, che gestisce le mostre a Palazzo Ruspoli, ho avuto una ricca cartella stampa, con molte immagini. Ci ho pensato un po’, avevo anche fatto una piccola scelta, però poi alla fine ho preferito metterne una sola, perché ma voi l’avete mai vista una donna più bella ed elegante di questa? E non c’è altro da dire, con buona pace di chi mi pronosticava (qualche commento fa) l’esaurimento (del blog) se non avessi pubblicato molte e belle foto;
  • il mio film preferito è “Caccia al ladro”, ma vi assicuro (testato nel luglio scorso) che l’atmosfera all’hotel Carlton di Cannes non è più la stessa, dommage…;
  • se volete saperne di più su Grace e la “Kelly” leggete qui;
  • se volete saperne di più su Grace tout court, qui trovate la biografia di Robert Lacey.”È un vulcano dalla cima innevata” disse di lei Alfred Hitchcock;
  • se vi fa piacere potremmo pensare di organizzare un’uscita di gruppo (non in torpedone, ma semplicemente ritrovandoci tutti a Roma) per andare a vedere questa mostra.

 

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