Come, quando e perché ho scelto di essere un’autrice indipendente

autore indipendente

E’ difficile essere un’autrice indipendente? Si, no, un po’ ma come spesso accade la libertà non ha prezzo anche se qualche volta si ha l’impressione di combattere contro i mulini a vento. Ho deciso di raccontare la mia esperienza qui sul blog perché noi “indie” siamo oscurati dai grandi media (con qualche bella eccezione) quindi spiegare i motivi di una scelta e soprattutto promuovere il nostro lavoro un’impresa piuttosto ardua. Anzi una vera e propria “mission impossible”.

autrice indipendente

Oggi quindi non vi parlerò dei nostri amati royal ma di una scelta che, nell’Italia dei “non lettori” è diventata anche una vera e propria sfida.

“Royal Wedding – Dalla regina Vittoria al principe Harry, i matrimoni che hanno creato il mito della monarchia inglese” è un libro autopubblicato, ebbene si sono un’autrice indipendente (come gentilmente mi definisce Amazon). Molte persone mi hanno scritto “lo prendo quando esce in libreria”, oppure “lo ordino al mio librario”. Eh no, mi dispiace in libreria non esce perché il libro è distribuito solo su Amazon e il libraio generalmente non si prende la briga di ordinarlo lui per il cliente. 

Perché sono un’autrice indipendente

Il percorso che mi ha portata a diventare un’autrice indipendente, è difficile e ancora molto, molto impervio, non tanto per le questioni tecniche (che in un modo o nell’altro si risolvono) ma soprattutto per la percezione all’esterno. 

Ma, dopo aver pubblicato vari libri con un’importante casa editrice, questa volta ho scelto la libertà perché avevo un’idea precisa e volevo portarla a compimento senza scendere a compromessi. E poi volevo il controllo totale (anche economico) sul mio lavoro.

Due i punti fermi di questo progetto:

1 – la certezza di avere a sostegno una community nata e cresciuta intorno al blog e alimentata anche attraverso la mia costante presenza sui social;

2 – la decisione di affidare a professionisti del settore la parte tecnica. L’autopubblicazione (oggi la definizione corrente è anche “self publishing”) implica un investimento che però, come nel mio caso, può rientrare ampiamente e portare un ricavo costante.

Il libro deve essere perfetto, quindi la revisione, l’editing e l’impaginazione non possono essere frutto di improvvisazione e “fai da te”, ma vanno affidate a mani esperte. Mani esperte che scelto e questo è un passaggio molto importante. Con il self publishing ho potuto decidere non solo il tema, lo stile e il tono della scrittura, ma anche selezionare le professionalità con cui collaborare per realizzare un prodotto di alta qualità. In passato mi è capitato di collaborare con editor imposti dalla casa editrice ma totalmente disinteressati all’argomento o poco in sintonia con me e con la mia scrittura e ne sono usciti dei lavori che non mi hanno del tutto soddisfatta. 

 

Decisivo inoltre avere una buona reputazione in rete: essere conosciuti e magari già letti su altre piattaforme diventa, in un certo senso, una forma di garanzia per il lettore che si fida di te anche se non c’è la mediazione del grande editore. L’argomento, nel mio caso, ha contribuito al successo del libro: un saggio storico che si legge come un romanzo ed è un vero e proprio viaggio attraverso i segreti dei royal wedding inglesi degli ultimi 200 anni.

Attraverso i matrimoni la monarchia oltre a mettere in scena se stessa e i riti immutabili che l’hanno resa leggendaria, dà vita a nuove tradizioni subito entrate nell’immaginario collettivo e si adattata velocemente all’uso dei nuovi mezzi di comunicazione, trasformati in un importante veicolo di condivisione popolare capaci di coinvolgere ogni volta milioni di persone facendo leva sulle emozioni, sui sentimenti ma anche sul glamour. I royal wedding narrano la storia di una grande nazione e di una famiglia il cui ruolo simbolico non è mai venuto meno e anzi si consolida ogni giorno di più anche attraverso l’uso dei social e dei new media.

Da tre mesi Royal Wedding è quasi ogni giorno in testa alle classifiche della sua categoria cioè “storia moderna e contemporanea”, su Facebook c’è un album con il libro nelle mani dei lettori e delle lettrici, e lo stesso dicasi per Instagram nelle storie in evidenza. Ha una ventina di recensioni su Amazon, ma ne ho ricevute decine in direct sui social e via mail e ogni volta mi emoziono. Sono un’autrice indipendente con la lacrima facile. 

La sfida ovviamente va avanti, sempre come autrice indipendente: c’è un piccolo progetto in uscita per Natale, c’è in programma un nuovo viaggio per fare ricerche, ci sono altre idee in fase di elaborazione perché, non so se ve l’ho mai detto, ma scrivere per me è essenziale come respirare. 

Oggi c’è un motivo in più per scrivere questo post: è uscito il nuovo libro della mia amica Silvia Ceriegi. Siamo lontane fisicamente e anche per studi, origini ed esperienze di vita (lei pisana e chimico industriale io anconetana e storica, lei mamma di due bimbi, io mamma di due gatti…), ma ci siamo trovate per caso on line e siamo molto, molto vicine per il semplice motivo che a entrambe il blog ha cambiato la vita. Ci siamo supportate, consigliate, sostenute a vicenda prima per il mio libro e adesso per il suo che esce oggi e racconta la sua storia di blogger. Perché ricordate: il bloggging non è morto, è vivo e vegeto e soprattutto è totalmente vostro non come i social che invece sono totalmente nelle mani di altre persone.

Royal Wedding – Il libro

Royal Wedding – I contenuti extra

L’editing di Royal Wedding è stato curato da Luca Pantanetti di Scriptorama.

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