Quale sarà il diadema nuziale di Meghan per le sue nozze con il principe Harry?

Il diadema nuziale di Meghan è, insieme all’abito da sposa, uno dei grandi segreti del prossimo royal wedding. L’americana Meghan preferirà fare (letteralmente) di testa sua o cederà all’uso della royal family (anche quella allargata)? E, nel caso, la futura duchessa reale porterà un diadema nuovo oppure la regina aprirà i suoi forzieri per prestare alla sposa del nipote un pezzo storico proveniente dalla sua collezione. Il mistero su questo piccolo ma affascinante dettaglio del matrimonio reale sarà svelato fra meno di due mesi quando la bella fidanzata del principe Harry salirà la scalinata della Saint George Chapel al castello di Windsor, però mai come in questo caso il dubbio esiste. Per scoprire la scelta di Meghan dovremo aspettare il 19 maggio ma in attesa possiamo dare un’occhiata alla cassaforte della regina e fare delle ipotesi.
Sette anni fa Catherine ha scelto la piccola, semplice ed elegante Halo Tiara di Cartier (regalo del duca di York, non ancora Giorgio VI, alla moglie solo poche settimane prima dell’abdicazione e dell’inattesa ascesa al trono) poi, nei mesi ssuccessivi al matrimonio, il gioiello è stato il pezzo forte della mostra annuale a Buckingham Palace quindi è partito alla volta di una grande mostra storica della maison Cartier svoltasi in varie città (io l’ho vista a Parigi nel gennaio del 2014) quindi la duchessa di Cambridge per i suoi impegni ufficiali ha usato altri diademi della collezione reale. Ecco appunto, a proposito di royal duties, Meghan, ampiamente e abbondantemente gettata nella mischia, è assai probabile che una volta sposata sia reclutata anche per le cene di Stato e i vari eventi formali organizzati nel corso dell’anno ai quali le signore della Firm presenziano in grande spolvero ovvero abito da sera e diadema. Un’usanza démodée? Si e no.
Al di là del valore intrinseco e decisamente incalcolabile, i gioielli in generale e i diamanti in particolare, simboleggiano il prestigio della nazione attraverso lo splendore dei suoi sovrani, sono ornamento, ma anche asserzione di un’autorità che, a partire dalla regina Vittoria, non è solo puro e semplice esercizio di potere, soprattutto sacro dovere.
Quindi Meghan, come in passato Sarah duchessa di York e Sophie contessa di Wessex dovrà poter contare avere una tiara sua, magari non sua personale ma almeno concessa in uso esclusivo e in genere si tratta proprio del diadema nuziale.
Un primo punto di partenza potrebbe essere l’esclusione della Halo che pur essendo ancora nella completa disponibilità della regina – come riferisce Hurgh Roberts nel suo decisivo ed esaustivo libro “The Queen’s Diamonds” uscito nel 2012 per la grande mostra del Giubileo di Diamante – è oggi troppo collegata all’immagine della duchessa di Cambridge.
Kate ha usato qualche volta anche un altro diadema molto bello, la “Papyrus” chiamata anche la “Lotus Flowers Tiara” che è appartenuta regina madre Elisabetta.
La “Papyrus” era in origine un collier che il duca di York acquista da Garrard per offrirlo alla fidanzata ma poco tempo dopo viene smontato per creare un diadema formato da cinque fiori di loto tempestati di diamanti, uniti fra loro volute e sormontati da archi di diamanti rotondi, mentre alla sommità di ciascun arco c’è un diamante tranne quello principale decorato da una grossa perla tonda.
Secondo lo studioso Geoffrey C. Munn la duchessa di York avrebbe avuto questo diadema dalla suocera la regina Mary; in ogni caso la giovane Elizabeth, fino al momento dell’ascesa, al trono indosserà spesso la “Papyrus” leggera, elegante e perfetta per le acconciature in voga in quegli anni. Una volta diventata regina la futura Queen Mum preferirà gioielli più imponenti quindi negli anni ’50 la tiara passa in uso alla principessa Margaret che probabilmente la riceve come dono per il suo matrimonio nel 1960. La sorella della regina porta molto spesso il diadema che presta alla nuora Serena Stanhope per le nozze con lord Linley.
Il seguito è un mistero, la “Papyrus” non fa parte della grande vendita organizzata dagli eredi della principessa Margaret e nel libro “The Queen’s Diamonds” non ce n’è traccia, però nel dicembre del 2013 riappare fra i capelli della duchessa di Cambridge e Saint James si affretta a precisare che si tratta di un “prestito della regina alla moglie del nipote”. Non si sa quando sia tornata nella cassaforte della regina però quasi certamente non è in uso esclusivo di Kate dunque potrebbe essere indossata da Meghan.
Nel libro sui diamanti reali c’è un vago accenno anche ad un altro gioiello appartenuto dalla principessa Margaret e proveniente dalla bisnonna la duchessa di Teck e cioè un diadema (utilizzabile anche come collier) composto da una serie di cerchi sovrapposti che nel 2012 era ancora nelle mani di lord Linley ora conte di Snowdon. Potrebbe nel frattempo essere stato riacquistato dalla regina come nel caso della “Papyrus” visto che lady Linley (ora contessa di Snowdon) non l’ha mai indossato? Certo che si.
Un altro bellissimo diadema storico è quello che Maria Adelaide di Teck, madre della regina Mary, riceve da una delle figlie di Giorgio III morta senza discendenti: si tratta di una composta da tre rose di diamanti intervallate da 21 mezzelune con una base formata da una doppia fila di brillanti. Il gioiello viene ereditato da Adolphus di Teck ma finisce nelle mani della regina Mary e da lei alla nipote Elisabetta. “The Queen’s Diamonds” che questo diadema, oggi privo della doppia base di brillanti, è stato prestato alla duchessa di Cornovaglia la quale però non lo ha mai usato in occasioni pubbliche.
Nella collezione reale ci sono anche due “fringe”, ovvero diademi cosiddetti “a frangia” molto in voga nell’Ottocento e presenti in diverse versioni e stili in tutte le corti europee che hanno spesso la particolarità di essere trasformabili in collier (la regina veramente è proprietaria anche di un collier “fringe” che non può diventare diadema e della sontuosa “fringe”/kokoshnik della bisnonna Alexandra) e uno di loro è stato uno splendido diadema nuziale.
Elisabetta II possiede la “fringe” della regina Adelaide, montata da Rundell, Bridge & Co. nel 1831 usando alcuni diamanti appartenuti di Giorgio III ed ereditata dalla regina Vittoria alla morte dello zio William IV. Questo diadema è formato da 131 punte, fra grandi e piccole, composte da oltre 1400 diamanti di varia misura. La regina Vittoria la indossa aperta come un’aureola nel famoso ritratto di Winterhalter e la regina Mary la sceglie per il suo primo ritratto ufficiale dopo l’ascesa al trono ma non la ama molto perché il diadema è irregolare e asimmetrico quindi nel 1919 se ne fa fare un’altra simile. La “fringe” più antica finisce con l’essere prestata alla moglie di Giorgio VI che la indossa di tanto in tanto e poi la lascia in eredità alla figlia Elisabetta II.
La seconda “fringe”, creata da Wolffs & Co. per Garrard & Co., è formata da 48 punte di composte da diamanti taglio brillante e taglio a rosa, intercalate da 47 punte più piccole formate da diamanti montati a losanga. È il diadema nuziale che portano sia Elisabetta nel 1947 che la figlia Anna nel 1973, ma la regina Mary lo lascia alla nuora, la Queen Mum, dalla quale l’attuale sovrana lo eredita nel 2002.
Sempre per la serie gioielli dal grande valore storico e familiare impossibile non citare la celebre “Strathmore tiara” dono del conte e della contessa di Strathmore alla figlia Elizabeth per le sue nozze con il duca di York. Si tratta di un gioiello ottocentesco ma perfetto per la moda degli anni ’20 che predilige i bandeau portati bassi sulla fronte. Il diadema, formato da tre grandi rose a cinque petali intervallate da rami e foglie, appartiene alla collezione della regina Elisabetta ma non è stato mai più visto. Leggerissimo, semplice e molto elegante potrebbe essere il diadema nuziale di una sposa primaverile che ama molto i fiori.
Nelle casseforti di Buckingham Palace c’è ovviamente anche la “Lover’s Knot Tiara” resa famosa da Diana che, pur non amandola per il suo peso, l’ha utilizzata spesso negli anni in cui è stata la moglie del principe di Galles. Il diadema, sempre secondo quanto riferito da Roberts nel suo “The Queen’s Diamonds”, appartiene alla regina quindi, contrariamente ciò che era stato scritto in passato, la regina non ne aveva ceduto la proprietà alla nuora ma potrebbe prestarlo alla futura moglie del nipote.
La regina possiede anche molti altri gioielli che per la loro versatilità potrebbero essere facilmente adattati ad un’acconciatura da sposa e in particolare penso ai due collier regalo dei sovrani dell’Arabia Saudita, a un grande collier de chien della regina Mary, il “Love Trophy Collier” creato da Garrard nel 1901 e formato da una serie di panoplie intervallate da foglie di alloro, nastri e fiocchi e ai due “Chain link bracelets”, sempre opera di Garrard ma perfetto esempio dello stile modernista degli anni ’30.
Il collier di re Faisal dell’Arabia Saudita
Infine, visto che la regina Mary amava moltissimo montare e rimontare gioielli antichi molto probabilmente in giro ci sono ancora pietre non utilizzare che potrebbero diventare un gioiello nuovo come nel caso del diadema nuziale della contessa di Wessex.
Diadema nuziale, la questione della Spencer tiara
Proprio mentre stavo completando questo post mi hanno segnalato che serissimi quotidiani hanno ripreso – leggi tradotto pari pari – una notizia uscita in questi giorni su alcuni tabloid inglesi secondo i quali Meghan porterà la Spencer Tiara ovvero il diadema nuziale di Diana proprietà dello zio Charles Spencer. Secondo quanto riportato dalla stampa sarebbe lo stesso principe Harry a desiderare per la sua sposa il diadema nuziale della madre e i nonni materni gli avrebbero accordato il permesso di poterlo usare. Certo tutto può essere ma così al volo vi lascio con un paio di osservazioni: i nonni materni di Harry sono il defunto settimo conte, morto quando il principe aveva meno di otto anni, e Frances Roche che essendo da anni divorziata dal conte Spencer, con il quale aveva pessimo rappporti, non credo si possa essere sbilanciata a promettere l’uso di gioielli di cui non era proprietaria e neanche usufruttuaria. Diana aveva ottenuto dal padre lord Spencer l’usufrutto del diadema ma, poco dopo il divorzio, il fratello gliel’aveva chiesta indietro e lei ci era rimasta molto male. Infine perché mai voler legare con questo gioiello la sua bella e giovane moglie al ricordo di un matrimonio tanto infelice e sfortunato?
Copyright foto: Getty Images, vintage post card collezione privata.
NB – questo post è il frutto del mio lavoro di ricerca su libri e fonti on line ed è anche il risultato del confronto costante e continuo con un gruppo di amici: Alessandro Sala, Francesca Panseri, Michele Tartarini, Cristina Palliola e Alessandro Calabresi. Chi volesse linkare questo post sul diadema nuziale può farlo senza problemi mentre è assolutamente vietato copiare il testo.
Se volete saperne di più sui Royal Wedding e sui diademi indossati dalle spose reali…