Castel Schenna, il rifugio dell’arciduca Giovanni, un Asburgo “sui generis”

Ho incontrato l’ arciduca Giovanni quando stavo facendo ricerche sui castelli italiani e la vita di questo Asburgo che abbandona tutto per amore è davvero singolare e quasi unica nella ultra millenaria storia della dinastia.
Giovanni, nato a Firenze nel 1782 è il tredicesimo figlio del granduca di Toscana Pietro Leopoldo (il futuro imperatore Leopoldo II) e quindi nipote della grande imperatrice Maria Teresa. Spinto a fare carriera nell’esercito non mostra né grande interesse per il mestiere delle armi, né le straordinarie doti di comando di uno dei suoi fratelli maggiori, l’arciduca Carlo (futuro tenace avversario di Napoleone) e quindi abbandona la divisa per dedicarsi alle sue vere grandi passioni che sono le scienze naturali e l’agricoltura.
Fin qui nulla di strano: in Toscana suo padre, “despota illuminato”, è stato un innovatore in materia, ma il figlio va oltre. Talmente oltre che, dimenticando gli obblighi dinastici di un rampollo della casa d’Austria e la necessità di mantenere “puro” il sangue blu degli Asburgo, nel 1829 sposa la donna che ama, cioè la figlia di un impiegato delle Poste. Lo scandalo è notevole: un arciduca che non sceglie una principessa reale o una delle sue numerose cugine Asburgo, ma porta all’altare una fanciulla di basso rango diventa automaticamente un emarginato. Per la famiglia imperiale questa deroga alle tradizioni implica un ostracismo totale e assoluto; Giovanni infatti viene escluso dalla successione al trono e dalla vita di corte, ma poiché è un uomo leale, resterà per tutta la vita un fedele servitore dell’Austria e passa alla storia come il grande modernizzatore della Stiria. Nel 1811 l’arciduca posa la prima pietra del Giovanneo, antesignano del Politecnico di Graz, nel 1817 fonda l’archivio regionale della Stiria e nel 1819 la Società economica, nel 1840 l’Istituto delle Genti di Montagna, cinque anni dopo la Scuola Reale Superiore, nel 1850 la Società storica della Stiria. Intensa anche la sua attività in campo economico; Giovanni non solo crea la Società Mutua di Assicurazione contro gli incendi e la Cassa di risparmio della Stiria, ma sostiene diverse attività imprenditoriali locali. A lui si deve, inoltre, la definizione del tracciato della nuova ferrovia Vienna-Trieste, con la prima galleria europea. Giovanni d’Asburgo-Toscana non è certo un liberale nel senso moderno del termine, però ha una mentalità liberale che lo porta a essere spesso in contrasto con il resto della famiglia e il matrimonio con una donna “fuori rango” non migliora i rapporti con la vasta parentela spessa imbevuta di arroganza. Alla fine però la dirittura morale dell’arciduca, il suo costante impegno per le cause sociali e il fermo appoggio alla dinastia vengono premiati: nel 1844 l’imperatore concede ad Anna un titolo, la figlia del modesto impiegato diventa contessa di Merano. Il matrimonio resta morganatico ma ottiene una specie di riconoscimento semi ufficiale. L’arciduca muore nel 1859 e tutte le sue proprietà, compreso il castel Schenna, passano all’unico figlio il conte Franz von Meran. Schenna ancora oggi appartiene ai suoi discendenti i quali mantengono viva con grande passione la memoria del loro antenato.
L’ arciduca Giovanni è l’antenato del il celebre direttore d’orchestra Nikolaus d’Harnoncourt, scomparso nel 2016, e del politico bavarese Karl-Theodor zu Guttemberg.
Il castello dell’ arciduca Giovanni
Schenna risale al 1345 anno in cui Margareta Maultasch contessa del Tirolo, concede al margravio Petermann von Schenna il permesso di costruire un castello. L’edificio, che prende il posto di una vecchia fortezza ormai in rovina, sarà completato nel 1350; qui, nell’inverno del 1422, la coraggiosa Ursula von Starkenberg, moglie del conte Ulrich, resiste indomita all’assedio posto dal duca Federico “il Tascavuota”, e per questo verrà ricordata come “Ursula la valorosa”. Nell’Ottocento il maniero, che deve il suo aspetto odierno ai conti zu Lichtenstein proprietari del complesso dal 1496 al 1749, diventa la residenza dell’ arciduca Giovanni d’Austria che, dopo aver abbandonato titoli e onori, e si rifugia in questa antica dimora insieme alla moglie Anna Plochl. Nel suo maniero questo Asburgo fuori dagli schemi raccoglie la più importante collezione privata di cimeli sul grande eroe tirolese Andreas Hofer fra cui il suo unico ritratto a olio.
Ancora oggi i bellissimi saloni rinascimentali ospitano una pregevole raccolta di armi antiche, dipinti e ritratti di personalità di spicco della storia tirolese e austriaca. Il castello è aperto al pubblico da aprile a ottobre solo con visite guidate o in occasione di eventi particolari come concerti e spettacoli teatrali. Informazioni sugli orari nel sito www.schloss-schenna.com