Elisabetta II, la regina dei record e la storia di una passione, la mia

Il 9 settembre 2015 Elisabetta II è diventata la regina dei record. La sovrana batterà il record, fino ad oggi detenuto dalla trisavola Vittoria, del regno più lungo di tutta la storia britannica, cioè 63 anni 7 mesi e due giorni. Dell’evento si parla molto e, anche se non sarà celebrato con il fasto del Giubileo di Diamante del 2012, è comunque l’occasione per fare bilanci e ricordare quello che ormai possiamo definire il secondo glorioso “periodo elisabettiano”. Lla regina Elisabetta per me è un mito e un personaggio, sotto parecchi punti di vista, straordinario e unico. E’ una donna che si è presa un impegno, senza peraltro poter scegliere, e l’ha mantenuto fino ad oggi, nel bene e nel male. Tenendo sempre la rotta e riuscendeo a diventare un simbolo. La mia ammirazione per The Queen ha origini lontane nel tempo e adesso vi racconto come è nata.

Copertina3-09

Vengo da una famiglia di repubblicani. Ma non di repubblicani così tanto per dire: mio nonno materno sopra il letto, al posto della Madonna, aveva i ritratti di Mazzini e Garibaldi. E nei suoi quasi 90 anni di vita non si è spostato di un millimetro dalle sue idee. Potete facilmente intuire come il mio “interesse” per le teste coronate sia stato sempre osservato con qualche perplessità e parecchio disappunto. Cioè a dire il vero io cercavo di non farmi notare perché, avendo presto intuito che aria tirava in casa, ho sempre evitato di dare spiegazioni. Aggiungeteci che sono nata e vivo in una regione ex Stato pontificio diventata poi baluardo dei anarchici e repubblicani appunto.
Un po’ come amare gli hamburger al sangue in una nazione e/o una famiglia di vegani. Infatti ho consumato la mia passione in gran segreto e con qualche senso di colpa determinato dal fatto che tutti in casa erano molto, ma molto preoccupati per questo mio insano, balordo e inspiegabile interesse.
Ho ricordato, in passato qui sul blog, il primo libro sulle regine acquistato nel 1968 con i soldi risparmiati sulla paghetta (“Grandi Regine” di Giuliana Pistoso edito da Mondadori), ma avevo quasi completamente rimosso un altro episodio che mi è tornato in mente quando, riordinando lo studio-archivio di madre, ho trovato una vecchissima scatola piena di giornali.

IMG_1465

La regina dei record

Subito dopo la guerra mia nonna materna ha iniziato a trascorrere un mese o due in casa delle sorelle emigrate a Cannes negli anni ’30 del Novecento. Che fortuna eh?!?! Negli anni ’50 la Costa Azzurra era una specie di Paradiso terrestre, sole, mare, clima splendido quasi tutto l’anno e tutte le star e i vip del globo. Mia nonna, nativa di Jesi, aveva sicuramente degli antenati calvinisti. Lei a Cannes non andava al mare, non andava sulla Croisette, non andava a prendere l’aperitivo al Carlton (con il serio rischio di incrociare Cary Grant), lei lavorava da mane a sera insieme alle sorelle che avevano una rinomata boutique di maglieria in rue du commandant André.
Nonna Claudia tornava sempre dalla Francia con piccoli regali utili (perché appunto come dicevo sopra era una rigorosa e pragmatica) o con prodotti che ancora qua non si trovavano tipo lo zucchero a quadretti.

IMG_1031
La regina dei record

Una volta, avrò avuto otto o nove anni, nonna appena rientrata disfa la valigia e tira fuori una rivista piegata a metà per proteggere un piatto di vetro. Sulla copertina del giornale francese campeggia la foto a colori di una giovane donna che indossa un abito e un cappellino di un azzurro intenso come quello dei suoi occhi. E’ un numero di Point de Vue, rivista francese già famosa; la signora “à la une” è la regina d’Inghilterra della quale fino ad allora avevo solo vagamente sentito parlare.
A mio nonno, il repubblicano di cui sopra, basta una rapida occhiata per scatenare un putiferio e sua moglie, una donna molto ragionevole contraria agli scontri verabili specie di tipo politico/ideologico, mi mette in mano il giornale sicura che lo avrei fatto sparire.

Queen-8
Il numero di Point de Vue che mia nonna ha portato a casa dalla Francia

Normalmente un qualsiasi oggetto di carta in mano a un bambino finisce in coriandoli ma io rimango folgorata, ammiro la copertina, sfoglio le pagine interne in bianco e nero piene di foto interessanti e metto in salvo il prezioso reperto per guardarlo bene con calma.
Quel primissimo Point de Vue credevo di averlo perso fra traslochi, trasferimenti e diverse altre vicissitudini, invece è sempre stato lì insieme a qualche numero di Topolino e antiche riviste di arredamento. Sono felice di averlo ritrovato finalmente perché quella copertina ha segnato l’inizio del mio amore e della mia incrollabile ammirazione per The Queen. Molti anni dopo mi sono laureata in Storia per dare sostanza alla mia passione per le teste coronate e ormai da quasi sette anni racconto qui le vicende dei royal di ieri e di oggi.

Queen-5

La regina dei record

Il ritrovamento fortuito della rivista è stato l’occasione per mettere un po’ di ordine nella mia collezione di memorabilia reali scoprendo che è diventata davvero imponente. Inoltre negli ultimi mesi ho incrementato la dotazione di potteries inglesi (che adoro il genere transferware in particolare) cercando pezzi mancanti e oggetti di manifatture oggi non più in attività. Le ceramiche delle manifatture di Stoke on Trent  (Wedgwood, Spode, Burleigh, Royal Albert per citare le più note) sono famose nel mondo e,  secondo una tradizione iniziata durante il regno della regina Vittoria e proseguita con tutti i suoi discendenti, tutte queste fabbriche hanno creato oggetti di uso comune come tazze da tè, mug e piatti per eventi, anniversari o celebrazioni importanti.

Queen-3

I servizi da tè “dell’incoronazione” comprendono tutto il necessario per la classica cup of tea delle 5 alla quale ogni inglese ben nato rinuncia difficilmente, quindi tazza, piattino (saucer) e piatto leggermente più grande per il dolce, gli scones o i tramezzini al cetriolo. Tutti i pezzi hanno il volto della regina, il monogramma e le armi della sovrana e spesso anche i simboli araldici del regno; sono oggetti un po’ demodé, di quel genere che poteva piacere alle anziane signore britanniche di campagna tipo Miss Marple. Alcune tazze con piattino sono state realizzate anche per il giubileo d’argento del 1977 e per le nozze di Carlo e Diana, per i successivi eventi sono state prodotte soprattutto mug, segno dei tempi che cambiano.

Queen-6Nella raccolta ci sono anche

  • una serie di cartoline postali che ritraggono la giovane principessa Elisabetta insieme ai genitori neo sovrani; sono immagini romantiche di una famiglia reale unita e felice e servono a rassicurare gli inglesi dopo lo shock dell’abdicazione avvenuto a causa di quella “orribile Mrs Simpson”;
  • la serie completa delle cartoline postali dell’incoronazione con tutte le fasi del complesso e lungo rito;
  • il programma ufficiale delle nozze del 1947 e dell’incoronazione del 1953 e un fazzolettino, con il logo dell’evento e la cifra reale, da agitare durante il passaggio del corteo reale;
  • numerose scatole di latta – da tè per esempio – con l’immagine delle giovane sovrana realizzate sempre come souvenir dell’incoronazione;
  • alcune rare – e per me preziose – riviste italiane dagli anni ’50 del Novecento in poi, in particolare Epoca, La Domenica del Corriere, la Settimana Incom;
  • riviste straniere che vanno dall’inizio degli anni ’50 ad oggi (posseggo, fra l’altro, circa 2000 numeri di Point de Vue, la Bibbia degli appassionati di royal e se ti chiedi come e dove li tengo, ecco questo è un serio problema)
  • decine di libri, in pratica tutte le biografie sulla Regina uscite in italiano (poche), francese (molte) e una selezione di quelle in inglese, più cataloghi di mostre, guide dei palazzi etc, etc.

IMG_0910

  • e dulcis in fundo qualcosa che non mi sarei mai aspettata di trovare. Hai presente le figurine Panini, quelle magiche e preziose bustine che i ragazzini degli anni ’60 e ’70 erano un premio e una conquista (calciatori per i maschi, favole di Disney o animali del mondo per le bambine) e che si incollavano pazientemente con la coccoina sull’album con gli spazi bianchi? Ecco negli anni ‘90 la Panini Limited, succursale britannica della casa editrice modenese, ha prodotto una versione anglosassone degli album e ovviamente non potevano mancare le figurine della Royal Family con quasi tutti i Windsor compresi i cugini, le foto delle cerimonie annuali e il resoconto di viaggi ed eventi. Ho un album completo dell’anno 1991 quando i Windsor avevano ancora l’aria allegra e felice, anche se l’annus horribilis era dietro l’angolo e un pacchetto di figurine doppie per un album editato l’anno successivo, il tutto trovato casualmente in un mercatino londinese.
  • ovviamente posseggo anche una artistica scultura della regina che muove la mano grazie alle cellule ad energia solare della borsetta e una piccola Dancing Queen regali graditissimi di marito e fratello.

la regina dei record

La regina dei record

In questi mesi estivi ho pensato che mi piacerebbe farla vedere la mia collezione, ancora non so come, dove e quando poiché alcune tazze sono molto fragili, però sto pensando ad alcune soluzioni e vi terrò aggiornati sugli sviluppi perché mi piacerebbe moltissimi raccontarvi tante curiosità sugli oggetti che ho collezionato e che sono tutti legati a momenti particolari nella vita della regina.

Queen-9

La regina dei record

tutti i post su The Queen sono qui http://www.altezzareale.com/category/donne-reali/the-queen/

DSCF6410

DSCF6405

DSCF6401

ps qualcuno mi ha chiesto: “ma tuo marito che dice di questa collezione stipata in ogni angolo della casa e anche sotto al letto?”. Che volete che dica? Ovviamente niente, LUI colleziona rane 😀

IMG_1131

La regina dei record

—> i post dedicati a Elisabetta II

La regina dei record

Previous Post

300 anni fa a si spegne Versailles il "Re Sole"

Next Post

63 anni, 7 mesi e 2 giorni

error: Content is protected !!