Donne reali: Giovanna di Savoia, regina di Bulgaria

Discreta e riservatissima, Giovanna di Savoia regina di Bulgaria, quartogenita di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, è forse la meno nota tra i figli della coppia reale. Eppure questa signora gentile e silenziosa, che per alcuni anni ha condiviso l’esilio portoghese del fratello Umberto, ha lasciato il segno forte ed indelebile nella terra che l’ha vista regina. Il decennale della scomparsa di questa principessa italiana che il caso (e anche i buoni uffici dell’allora Nunzio Apostolico a Sofia, un certo monsignor Angelo Roncalli) hanno portato sul trono di una nazione politicamente inquieta in un momento tragico della storia europea, è sarà celebrato con due Messe, una ad Assisi dove la regina riposa e l’altra nella Basilica di Santa Maria ad Martyres (Pantheon) a Roma.
Nata il 13 novembre 1907, Giovanna riceve, insieme alle sorelle, Jolanda, Mafalda e Maria Francesca, l’educazione di tutte le fanciulle ben nate dell’epoca, ma l’incontro che le cambia la vita, o quanto meno la prospettiva attraverso la quale guardare al suo destino, avviene a 16 anni, nel momento in cui, colpita da una gravissima forma di tifo, si ritrova accanto come infermiere due monache dell’ordine di Santa Chiara. Giovanna, che è quasi in fin di vita, fa voto in caso di salvezza, di diventare devota di San Francesco e di sposarsi nella sua chiesa. Il francescanesimo diventa così per la futura regina (che ad avvenuta guarigione si reca in pellegrinaggio ad Assisi insieme alla sorella Mafalda, anche lei colpita dalla malattia) non solo uno strumento di crescita spirituale, ma anche un ancora ed un porto sicuro. Ai principi di solidarietà, tolleranza e amore verso il prossimo predicati dal santo di Assisi, la regina di Bulgaria resterà sempre fedele, nella buona e nella cattiva sorte. Il nipote Enrico d’Assia, figlio di Mafalda, la ricorda così nel suo libro “Il candelabro di cristallo”: “il secondo posto nel cuore del nonno era occupato ex aequo da mia madre e da mia zia Giovanna. Le due sorelle erano legate tra loro da un forte vincolo di amicizia; nei momenti più difficili delle rispettive esistente, anche a distanza sembrava che si tenessero per mano. Bionde, a differenza della sorella maggiore bruna, avevano un aspetto fragile e timido: non belle ma piene di charme. Entrambe, sopra ogni cosa, sono state madri eccezionali, affettuose e adorate dai propri figli”.
Giovanna di Savoia diventa regina di Bulgaria
Giovanna ha 22 anni quando il 25 ottobre 1930 sposa, ad Assisi appunto, re Boris III di Bulgaria che all’epoca è un uomo di 36 anni, timido, riservato, appassionato di scienze fisiche e naturali, poliglotta, coltissimo, dottore honoris causa di molte università (con un’unica “mania”, le locomotive che in caso di viaggi in treno, guida personalmente), schiacciato però dal ricordo morale e politico di un padre dalla personalità poco comune. Ferdinando di Sassonia Coburgo Gotha, intelligente, brillante e furbo come una volpe (Foxy Ferdy secondo la vicina e cugina Maria di Romania) è il figlio di un principe tedesco e di Clementina di Orléans e dalla famiglia materna (il nonno è re Luigi Filippo) eredita un certo gusto per l’intrigo ed una notevole ambizione. Tutto questo lo porta, grazie anche ad una mamma opportunamente soprannominata “Clementina de’ Medici”, sul trono di Bulgaria, nazione che alla fine del XIX secolo, liberatasi dal giogo ottomano, cercava una identità ed un sovrano. Alleato di Austria e Germania (nonostante in un primo periodo avesse tentato di mantenersi in equilibrio e non prendere posizione), Ferdinando alla fine della prima guerra mondiale e dopo averne combinate di tutti i colori, si esibisce in quella che gli storici definiscono “l’abile piroetta di un commediante di talento”, abdica a favore del figlio primogenito e se ne va in esilio. Il nuovo re, ovviamente estraneo alle poco chiare manovre paterne, è un intellettuale e per carattere si sente portato agli studi ed alla ricerca più che all’azione politica. Personalità complessa e ancora poco compresa, Boris III ha un forte sentimento di inferiorità nei confronti del genitore eccentrico e brillante, è naturalmente timido e spesso chiuso nella solitudine dello studio, in più soffre per la mancanza della madre tenera ed amorevole persa all’età di cinque anni. Nel 1923 un colpo di stato militare sfocia in una guerra civile “larvata” seguita da una crisi economica senza precedenti, ma il re intelligente e popolare, arriva ad imporre la sua autorità.
Le nozze con la principessa italiana, fortemente volute dal governo mussoliniano che vede l’unione come un ponte verso i Balcani, sono “sponsorizzate” anche dal Nunzio Apostolico Angelo Roncalli, ma non si può parlare di un matrimonio combinato. Giovanna è sicuramente attratta ed affascinata dal futuro marito che non è certo il principe delle favole, ma possiede una rassicurante serietà capace di toccare nel profondo una donna di cuore qual è la figlia del re d’Italia. Boris III grazie alla moglie (che ha ereditato le doti umane della madre, la regina Elena, e come lei si dedica con abnegazione agli altri) esce dal suo isolamento e si interessa in modo più diretto alle sorti del suo popolo, ma la situazione politica del paese è tesa ed esplosiva. Negli anni successivi il governo del re di Bulgaria non sarà sempre chiaro e restano molti interrogativi sulla sua azione politica specie per quanto concerne il rapporto sempre più stretto con la Germania nazista, una relazione controversa che trascina il paese in una trappola mortale. Nonostante ciò, nel momento più difficile della guerra, re Boris e la regina Giovanna rischiano a più riprese la vita per proteggere e mettere in salvo la maggior parte dei 48 mila ebrei bulgari ed assicurare loro un transito sicuro verso aree non occupate dai nazisti. Anni dopo sia gli Stati Uniti che Israele renderanno omaggio alla famiglia reale bulgara e a re Boris III “giusto fra i giusti”.
Il re muore nel 1943 in circostanze misteriose ed inesplicate, dopo una visita burrascosa a Hitler al quale aveva rifiutato l’invio di truppe bulgare sul fronte russo. Giovanna sa che l’incontro di Berchstesgaden è stato terribile e per tutta la vita non si stanca di ripetere che la morte del marito non può essere definita “naturale”. La regina rimane sola con i due figli Maria Luisa e Simeone II che sarà deposto da una specie di referendum nel 1946. Nel 1993 in occasione dei 50 anni dalla morte del marito la regina (diventata terziaria francescana) torna per la prima volta in Bulgaria dove viene accolta con grande entusiasmo dagli ex sudditi i quali, nel 2001, eleggono il figlio Primo Ministro. Nel 1958 la regina Giovanna è una delle prime persone ad essere ricevute dal nuovo Pontefice, Giovanni XXIII, quell’Angelo Roncalli grazie al quale era arrivata in Bulgaria. Quando il Nunzio Apostolico nel 1934 aveva lasciato il paese, la regina lo saluta dandogli appuntamento a Roma: “la verremo a trovare, mio marito ed io, in Vaticano”. Ma a quell’incontro, commovente per entrambi, ci sarà solo lei, con i due figli. La regina di Bulgaria muore ad Estoril il 26 gennario 2000.
Nelle due foto qui sopra il matrimonio fra Giovanna di Savoia e re Boris III. La nuova regina indossa il diadema di fiori di giglio che Ferdinando aveva fatto realizzare per la prima moglie Maria Luisa di Borbone-Parma.
Qui sotto una foto della Messa celebrata il 26 febbraio ad Assisi (copyright sito www.sanfrancescopatronoditalia.it), da sinistra la principessa Maria Luisa, re Simeone II, il priore della basilica di San Francesco e la regina Margarita. Nell’occasione è stato presentato una biografia dedicata a Giovanna di Savoia.
Piccola postfazione con una nota personale (che, poiché questo è un sito ma anche un blog, in fondo non stona) ed un ricordo familiare. Come il mio cognome indica chiaramente sono di origine umbra, anzi per la precisione perugina e finché i miei nonni sono stati in vita non so quante volte ho percorso il tratto stradale o ferroviario Ancona-Perugia. Quando si passa sotto Assisi e si vede da lontano il profilo della basilica ormai vuole dire che si è arrivati a destinazione e mio padre, non dico sempre ma quasi, ricordava quell’evento straordinario per la zona che era stato appunto il matrimonio della principessa Giovanna con re Boris III. Mia nonna Zelinda grande appassionata di case reali (il che dimostra come la genetica non sia un’opinione, ma una scienza esatta) molte volte mi ha raccontato la storia di queste nozze fastose che la piccola e silenziosa Assisi si è ritrovata inaspettatamente ad ospitare.