Harry e Meghan sposi. Ed ecco a voi il duca e la duchessa del Sussex

Harry e Meghan sposi finalmente. Sabato 19 maggio le nozze reali al castello di Windsor ci hanno fatto sognare e anche un po’ commuovere perché lei era bellissima e lui emozionato e totalmente felice. Insomma una bella coppia di sposi che ha dato vita alla riedizione in chiave moderna della favola di Cenerentola.
Fra sabato e domenica i social sono stati inondati di foto e informazioni – anche fake partendo da assurde e deliranti deduzioni di sedicenti esperti – quindi direi che ormai tutti sanno quasi tutto per cui bypasserei il riassunto del royal wedding minuto per minuto (ma se volete rivedere tutta la cerimonia la trovate su YouTube a questo link —> https://www.youtube.com/watch?v=ThUmZS0PNI8 ) per andare direttamente ai commenti e alle osservazioni sugli sposi, sugli ospiti e sull’effetto complessivo di questo royal wedding tanto atteso e fortunatamente baciato da un sole radioso che ha reso ancora più magica l’atmosfera e molto più verdi i prati del Great Park di Windsor.
Harry e Meghan sposi a Windsor
Ma andiamo con ordine partendo da un dato di fatto Harry e Meghan sposi reali certo (con tanto di titolo ducale concesso, come d’uso, la mattina del matrimonio) ma il loro essere abbastanza lontani dal trono ha reso il tutto lievemente meno impegnativo. Harry è sesto nella linea di successione quindi le nozze erano meno “dinastiche”. Questo ha determinato la scelta del castello di Windsor e la decisione di non estendere l’invito ai “colleghi”, cioè ai membri delle altre case reali, anche se parenti stretti. Un vero peccato anche perché questa giovane coppia molto probabilmente si prenderà sulle spalle molti impegni di rappresentanza all’estero.
Nonostante queste premesse la sposa non ci ha deluso: l’abito era semplicemente però sontuoso, il velo magnifico e il diadema, assolutamente splendido, perfettamente in tono con lo stile del vestito. L’abito è di Givenchy, disegnato però da Clare Waight Keller la stilista inglese che ha un anno guida la storica maison parigina; chissà se Monsieur Hubert scomparso da pochi mesi ha saputo che il suo nome sarebbe stato abbinato a un abito reale? Nel comunicato ufficiale si sottolinea come Meghan abbia voluto rendere omaggio ad un grande talento britannico che dopo aver lavorato con marchi prestigiosi oggi è alla testa di una casa di mode storica ed importantissima. A quanto pare la sposa e la stilista hanno operato a strettissimo contatto e il risultato è un vestito in cady di seta dall’eleganza minimale e senza tempo che segue l’ormai consolidato codice stilistico della maison Givenchy. Il velo lungo cinque metri è stato ricamato con i fiori simbolici di tutti i paesi del Commonwealth visto che i royal duties del principe Harry saranno centrati proprio in questa direzione.
Harry e Meghan sposi, il diadema
Non starò qui a elencare tutti i siti e gli esperti che avevano dato per “certo, anzi sicurissimo” il prestito della Spencer Tiara come omaggio della sposa alla suocera mai conosciuta (c’è anche chi ancora adesso sostiene che quella indossata è la Spencer Tiara, vabbè) e oggi tanto per mettere un po’ di pepe nella discussione sostengono la tesi di Kate infuriata perché Meghan avrebbe avuto un diadema più bello/prezioso del suo e peccato che la duchessa di Cambridge si sia sposata con un gioiello di Cartier talmemente prezioso ed importante da essere in giro per il mondo in una mostra sulla storia della maison … così tanto per dire.
Il “Queen Mary’s County Of Lincoln Diamond Tiara” è stato realizzato nel 1932 per la regina Mary (santa subito, se non fosse per lei almeno l’80% della collezione di Elisabetta II non esisterebbe) e il suo nome deriva dall’elemento centrale, una spilla che la consorte di Giorgio V aveva ricevuto in dono, nel 1893, dalla contea di Lincoln per le sue nozze. Il diadema, in platino e brillanti è stato disegnato intorno a questa spilla (che si può rimuovere) e rispecchia lo stile del periodo. Probabilmente Mary, che aveva una grande passione per gli oggetti preziosi, molto gusto nelle composizioni e una certa tendenza al riciclo creativo, desiderava una nuova tiara più al passo con la moda, infatti si tratta di uno splendido pezzo art déco composto da un bandeau flessibile formato da undici sezioni attraversate da file di diamanti di diverse misure. La regina Mary ha indossato il diadema solo in alcune occasioni “informali” e alla sua morte nel 1953 l’ha lasciato alla nipote Elisabetta II la quale, non solo non l’ha mai portato, ma se ne deve essere proprio dimenticata perché nel libro definitivo sui diamanti della regina (“The Queens Diamonds” uscito per il giubileo di diamante del 2012) non ce n’è traccia. E comunque siccome la regina non indossa mai una delle sue iconiche spille senza motivo, sabato aveva la Richmond Diamond Brooch anch’essa eredità della regina Mary.
Il diadema si intonava perfettamente con l’abito (come la Halo di Kate era perfettamente abbinata al suo prezioso vestito di pizzo) e questo fa intuire come non sia una scelta arbitraria o una decisione inappellabile della regina ma si tratti di un prestito concordato con la futura sposa. L’insieme abito-velo-diadema ha dato a Meghan l’aspetto un po’ retrò e molto romantico e in un primo momento ho pensato allo stile anni ‘35-’40 (quello della serie Poirot per intenderci) poi riguardando i video e le foto mi sono resa conto che la neo duchessa di Sussex, con il suo vestito dal corpetto severo con un elegante e sobrio scollo omerale e la gonna leggermente svasata, era anche una dama medievale al centro dalla sontuosità gotica della magnifica St. George Chapel.
Ma parliamo un po’ anche dello sposo che nei matrimoni viene sempre ingiustamente trascurato. Ammetto di subire un po’ il fascino della divisa e di amare particolarmente quella scelta da Harry o meglio quella che la regina gli ha concesso di indossare. Eh si gli onori e gli oneri di essere un membro della Royal Family e per di più sesto in linea di successione, quindi se da un lato ti puoi sposare a Windsor e usare – gratis – la St.George Hall per i tuoi 600 invitati, dall’altro devi chiedere alla nonna l’autorizzazione a portare una specifica uniforme. Infatti William, che si voleva sposare con la divisa della Raf la nonna ha detto no, meglio la giubba rossa delle Irish Guards di cui era da poco colonello in capo.
Sia lo sposo che il suo best man (che non è propriamente un testimone, ma una spalla, un sostegno, un accompagnatore) si sono presentati con il frockcoat una delle uniformi dei Blues&Royals. Sia William che Harry hanno servito in questo prestigiosissimo reggimento che, insieme ai Life Guards, forma la Household Cavalry, ovvero la guardia del corpo personale del sovrano.
C’è chi ha criticato la scelta di indossare il frockcoat, che è in buona sostanza un cappotto lungo e scuro (blu), e non una divisa più sgargiante ma torniamo al punto di cui sopra: quello di sabato era il matrimonio di un personaggio importate nella Royal Family ma non certo di primo piano e comunque si trattava pur sempre di una delle uniformi di “rappresentanza” di un reggimento che ha anche una sezione operativa sotto le cui insegne Harry ha prestato servizio per dieci anni compiendo anche diverse missioni. Fra l’altro, non so se l’avete notato, ma nessun altro membro della famiglia reale (anche quelli in servizio attivo, come il vice ammiraglio Laurence, marito della principessa Anna) indossavano un’uniforme.
Harry e Meghan sposi, le menzioni speciali
Sposi a parte ci sono state due persone che hanno diritto a una menzione speciale: prima di tutto Doria Ragland la madre della sposa, sola e sperduta in questo oceano di royals inglesi e di vip americani, ma compostissima, elegante e misurata. Felice e commossa per la figlia e senza nessuno a cui appoggiarsi se non fosse che – e passiamo alla seconda menzione speciale – il suo consuocero è un gran signore e alla fine della cerimonia le ha offerto il braccio per l’uscita dalla cappella. Con questo gesto cortese nei confronti della mamma di Meghan, il principe di Galles ha chiuso una cerimonia iniziata accompagnando la sposa nel “quire” fino all’altare e ha messo a tacere malelingue e detrattori. L’accoglienza è stata totale e completa, senza se, senza ma e soprattutto senza retropensieri.
Dimenticavo una menzione speciale “ad honorem” al duca di Edimburgo che un mese e mezzo dopo essere stato operato all’anca si è presentato pimpante alle nozze del nipote camminando sulle sue gambe.
Ebbene si, Harry e Meghan sposi mi sono piaciuti moltissimo e faccio senza dubbio parte del “team Biancaneve” della mia amica Donna Bianca. Tanto che nel corso della diretta su SkyTg24 quando il conduttore ha detto “ma non si sono commossi”, io presa dall’entusiasmo, e pensando che si riferisse agli spettatori, ho risposto “si, si io mi sono commossa moltissimo, ho anche pianto”… In realtà lui parlava degli sposi e ha riso molto, per la serie splendide figure anche in diretta nazionale.
Harry e Meghan sposi, tutto bello ma “nessuno è perfetto”
Ma chi mi legge da un po’ e conosce il mio spirito critico si starà chiedendo: “ma di questo royal wedding ti è piaciuto proprio tutto, tutto, tutto?”. Ovviamente no, però posso dire che sono state più le note positive rispetto a quelle negative che quindi lascio in fondo in questo commento alla giornata di Harry e Meghan sposi.
NO alla decorazione floreale: la Craddock deve avere spelato alberi e cespugli di tutto il circondario per creare un effetto esagerato. Il portale era davvero too much, troppo pieno, troppo ricoperto di fronte, troppo tutto. Ieri i decori floreali sono stati smantellati e donati ad alcune case di riposo ma vista la quantità i vecchietti saranno stati sommersi da fiori e piante.
NO al bouquet (lasciato sulla tomba del milite ignoto a Westminster seguendo una tradizione avviata dalla Queen Mum) che era particolarmente striminzito e anche poco maneggevole. Mi aspettavo delle peonie (ed erano state annunciate) che sarebbero state d’incanto con l’atmosfera e lo stile dell’abito.
NO al corteo dei paggetti e delle damigelle, troppi e troppo piccoli, ma soprattutto senza il controllo di una persona più grande erano in grande confusione e l’arrivo con le rispettive mamme direi che ce lo potevamo anche evitare… Meghan ha avuto persino difficoltà a lasciare il suo bouquet perché la bambina che aveva più vicina in quel momento non capiva bene cosa fare. Charlotte carina come sempre, George scontroso al punto tale che ad un certo punto è sparito dal corteo. Sinceramente brutti anche gli abiti, la versione baby del frockcoat non funziona e le bambine sembravano vestite da Oviesse.
NO, NO e NO alla gomma da masticare di David Beckam che sarà anche bello (ma il giocatore di polo Nacho Figueres lo è di più) ma bisogna che gli regaliamo una copia del Saper vivere di Donna Letizia. E già che ci siamo anche il doppiopetto grigio chiaro di George Clooney. Premesso che il doppiopetto stava bene solo a Cary Grant e tu George non sei Cary, ma un tight non te lo potevi noleggiare?
NO al sermone del vescovo di Chicago, appositamente invitato degli sposi, ha dato alla cerimonia un tono un po’ film con Eddy Murphy. Lui poteva evitare, ma non ha resistito alla tentazione dello show in mondovisione. Stessa sensazione di disagio per il coro gospel e sono certa che Carlo, grande melomane, sarà dentro di sé sommessamente svenuto.
Harry e Meghan sposi, le polemiche
L’abito riciclato di Kate (fra l’altro ripensandoci, secondo me ha riciclato anche la principessa Anna ma è la zia quasi settantenne dello sposo) penso sia davvero stato una grossa scortesia. Va bene tutto, la stanchezza, la depressione post parto, ma un vestitino nuovo e soprattutto non color crema lo poteva anche trovare.
La courtsy di Meghan alla regina c’è stata ma le riprese dall’alto l’hanno resa praticamente invisibile e, poiché l’omaggio dei neo sposi è uno dei momenti più importanti, immagino che l’autore di questo colpo di genio andrà a dirigere i nuovi episodi di “Shaun the Sheep”.
La sedia, ovvero lo scranno libero: non era per Diana morta, stile convitato di pietra, ma dipendeva dal fatto che la regina per una questione di persone costrette a sedersi dopo di lei (Carlo dopo aver lasciato la sposa e anche William) si è dovuta sedere dietro e davanti al sovrano non ci può essere nessuno. E alle nozze di William non c’era una sedia vuota. NO, non c’era.
Vi lascio con un momento fortemente autocelebrativo. Sabato ero in diretta a SkyTg24 (che purtroppo non si può vedere in replica) a commentare la giornata di Harry e Meghan sposi, ed è stata un’esperienza bellissima.
Copyright foto: Getty Images e Royal Collection.
Harry e Meghan sposi, i preparativi