Una principessa triste in cerca di autore

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Gli aficionados delle Famiglie Reali lo avranno notato: a febbraio c’è stato un sorprendente dispiegamento comunicativo dal Granducato del Lussemburgo, grazie all’anniversario dei 35 anni di matrimonio dei Granduchi e al 32° compleanno della Granduchessa erede, Stéphanie de Lannoy, che non è cifra tonda, ma non importa. La principessa aveva molto bisogno di raccontarsi e di iniziare ad avere una propria immagine pubblica definita, dopo tre anni di incomprensibile inesistenza. Ma andiamo con ordine.

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Stéphanie de Lannoy è entrata nella Famiglia Granducale il 19 ottobre 2012 (il post delle nozze li trovate qui), quando ha sposato l’erede al trono Guillaume. Sontuoso vestito di Elie Saab, il sarto prediletto della Granduchessa Maria Teresa, e, in testa, un piccolo e delicato diadema proprietà dei Lannoy, una delle più antiche famiglie aristocratiche belghe, quasi a sintetizzare le due anime che, dal matrimonio in poi, avrebbero dovuto caratterizzarla. Poco prima del matrimonio, Stéphanie, sapientemente truccata e pettinata, aveva rilasciato un’intervista televisiva con Guillaume, in cui raccontava il desiderio di lavorare per i più deboli del Lussemburgo, in particolare gli anziani soli. Aveva le sicurezze, gli sguardi e la gestualità di una Letizia del Benelux: intelligente, colta, un po’ accondiscendente con il fidanzato palesemente felice. Prometteva di essere una versione aggiornata di Maria Teresa Mestre, che, appena sposato il giovane Henri, aveva creato una Fondazione e aveva iniziato a realizzare vari progetti di solidarietà. Invece.

La principessa triste alla ricerca di uno stile

Della volitiva ragazza bionda, sicura nei colori rossi e arancione, scelti per presentarsi ai media il giorno del fidanzamento e per l’intervista televisiva, per ben tre anni non si è visto niente. Tornata dalla luna di miele, Stephanie è apparsa in scena raramente e solo in compagnia di Guillaume: ha viaggiato per qualche mese nel Lussemburgo, ha preso parte alle missioni economiche all’estero del Granduca erede, ha visitato mostre e inaugurato fiere, ha preso parte agli eventi familiari e a quelli istituzionali. Sempre in secondo piano, così come il suo ruolo esige, ma senza mai colpire l’immaginario per un gesto, un sorriso, un look. Anzi.
Nei tre anni di matrimonio, la cosa che ha colpito di più è stata l’assenza di buon gusto nei suoi outfit. Sposatasi a 29 anni, con uno dei vestiti da sposa più belli degli ultimi anni, si è distinta per l’uso smodato di pantaloni a zampa d’elefante dai tessuti acrilici, per la presenza ossessiva delle sciarpe tra le sue mani, per le giacche quasi sempre di taglia sbagliata, per gli abbinamenti di colori e di accessori inimmaginabili, per la poca attenzione alle acconciature, o troppo sofisticate o troppo semplici, e comunque mai in linea con i suoi 30 anni. Addirittura, ha indossato abiti appartenenti alla Granduchessa Maria Teresa, da cui la separano una decina di centimetri di altezza e varie decine di kg. Come se non avesse un proprio stile definito, come se non avesse un gusto personale, come se la Famiglia Granducale, una delle più ricche delle monarchie europee, non avesse sufficienti risorse per garantirle un guardaroba personale e privato. Nei forum, i look di Stéphanie sono stati accolti con stupore, con divertimento, con noia, con pessimismo. Perché una futura sovrana veste così male? ci si è chiesti invano.

Dinner at the Rijksmuseum - Queen Beatrix Abdication and King Willem Alexander Investiture

La principessa triste ancora senza ruolo

E la domanda è sempre stata accompagnata da altre ben più importanti: perché una principessa consorte, laureata, colta e intelligente, non ha una propria agenda di lavoro personale? Perché non la si vede mai in giro nel Granducato, a una mostra, a teatro, a prendersi un caffè con le amiche? La mancanza di risposte ha permesso il fiorire delle leggende. E una delle leggende riguarda i rapporti tra la Granduchessa e la nuora, rifacendosi anche ai non facilissimi rapporti tra Maria Teresa e la suocera. Non sarà che Maria Teresa mantiene Stéphanie in secondo piano, e non condivide mai eventi o atti ufficiali con lei perché, in fondo, teme la sua gioventù e il protagonismo che inevitabilmente le toglierebbe? Non sarà che Guillaume, memore di quello che Maria Teresa fece alla suocera, parlando pubblicamente male di lei, teme che la madre possa fare qualcosa del genere alla nuora e le tiene lontane apposta? Le leggende, siano a favore di Maria Teresa o di Stéphanie, non raccontano comunque di grandi e intensi rapporti tra la coppia regnante e la coppia che le succederà. E questo potrebbe spiegare lo scarso protagonismo di Stéphanie.

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Uno scarso protagonismo che non è venuto meno neanche per il compleanno più mediatico, quello dei 30 anni, passato inosservato. Ma le cose sembra stiano finalmente cambiando, già da qualche mese. Dopo aver ignorato per anni il patrocinio al Museo di Storia della Città di Lussemburgo, finalmente Stéphanie lo ha visitato da sola, il suo primo atto pubblico in solitario insieme alla visita a una gioielleria. Poche settimane fa, è stata nominata Presidente del MUDAM, il più importante Museo d’Arte Contemporanea del Lussemburgo e della Grande Regione a cui appartiene il Granducato. E per il compleanno, approfittando della recente nomina, ha rilasciato interviste a varie testate e si è rivista la ragazza energica e brillante, che aveva conquistato nell’intervista televisiva. Ha raccontato dello choc che ha supposto l’improvvisa morte della madre nelle settimane di preparazione delle nozze (“Quello che doveva essere il momento più felice della mia vita è stato anche molto doloroso, senza Guillaume non so come l’avrei superato, sento che il nostro amore ne è uscito molto rafforzato”), delle difficoltà di trasformarsi in un personaggio pubblico, del rapporto speciale con Guillaume, sempre al suo fianco e come lei appassionato di musica (“Che fortuna avere un marito che cucina così bene!”), e dello studio del lussemburghese, che parla con disinvoltura. “Oggi sono un’altra persona e mi sento completamente lussemburghese” assicura dalle pagine di Point de Vue.

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Non c’è stato posto, nelle interviste controllate dalla Cour, per lo scandalo che l’ha sfiorata. Prima del matrimonio, Stéphanie ha lavorato per Kepha Invest, una società di investimenti legata a monsignor Patrizio Benvenuti, arrestato per aver truffato oltre 30 milioni di euro a ricchi donatori francesi, belgi e italiani; la cattolica contessina de Lannoy, legata al cattolicissimo erede del trono del Lussemburgo, dev’essere stata assunta per i suoi contatti, senza sapere che gli investimenti suggeriti ai clienti non erano per opere del Signore. Certo, c’è da chiedersi perché una ragazza laureata in Filologia Tedesca e con ottime conoscenze del russo sia finita poi a lavorare per un fondo di investimenti e quanto c’entri la Famiglia Granducale in questo suo posto di lavoro. Ma sono altre storie.

 

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