Guida alla Parigi di Maria Antonietta, la nuova edizione

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Il web è un “mare magnum” tentacolare, a volte pericoloso, ogni tanto misterioso e molto spesso intrigante. Sul web si fanno esperienze incredibili – come questa che mi ha permesso di condividere il mio interesse per i royal  – e conoscenze d’ogni genere. E proprio on line ho incrociato per caso Alice Mortali, giovane studiosa e appassionata di storia francese ed in particolare esperta di tutto quanto concerne Maria Antonietta. Con Alice, della quale potrei essere tranquillamente madre o quanto meno zia, è nata una bella amicizia e adesso sono felice di annunciarvi che il suo libro Guida alla Parigi di Maria Antonietta il 26 ottobre per usce in una nuova edizione revisionata ed ampliata per i tipi della prestigiosa casa editrice Mursia.

E’ l’occasione perfetta quindi per riprovorvi l’intervista che avevo pubblicato nel marzo del 2013.  Alice organizza da tre anni un Maria Antonietta Tour e nell’edizione 2014 l’ho affiancata per la conduzione di alcune visite. Il racconto di quel bellissimo viaggio lo trovate qua 

La riedizione, che esce con il titolo Guida alla Parigi di Maria Antonietta è ricca di dettagli, particolari e luoghi segreti tutta da scoprire perché Alice continua a studiare il personaggio.

Come è nata la tua passione per Maria Antonietta?

In realtà quasi per caso. Sono sempre stata una grande appassionata di storia e sin dall’adolescenza ho iniziato a leggere biografie di importanti personaggi femminili del passato.  Un approccio del genere ti permette di avere una visione degli eventi da un punto di vista decisamente più privato e, a mio avviso, più interessante. Circa sette anni fa lessi “Maria Antonietta. La solitudine di una regina” della scrittrice inglese Antonia Fraser. La biografia, molto completa e a mio avviso una delle migliori scritte di recente sulla regina, mi ha davvero incuriosita. Scopro aspetti inediti della vita di Maria Antonietta e decido che voglio saperne di più. Più libri e biografie leggo, più il mio interesse per questo personaggio così bistrattato e incompreso, aumenta. Da allora non mi sono più fermata e nonostante abbia ormai letto davvero molto su di lei, Maria Antonietta continua a stupirmi.

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 Come ti è venuto in mente di scrivere questo libro sulla Parigi di Maria Antonietta?

Il libro è nato come frutto di una ricerca che stavo svolgendo per uso e consumo personali: non ero mai stata a Parigi e dopo quello che avevo letto su Maria Antonietta mi sembrava invitabile visitare la Ville Lumière seguendo le sue tracce. Scoprire la reggia di Versailles ma anche la Parigi rivoluzionaria era un sogno che diventava realtà. Il viaggio per me comincia molti mesi prima della partenza, quando si studiano gli itinerari, i luoghi da non perdere e si inizia ad assaporare tutto ciò che poi si potrà, finalmente, toccare con mano, odorare ed imprimere nella memoria come il più prezioso dei tesori. Mentre facevo una accuratissima ricerca sui luoghi legati alla vita della regina, che non avrei voluto perdere per nulla al mondo, mi sono resa conto che gli appunti erano divenuti qualcosa di ben più corposo e qualcuno mi fece notare che magari sarebbero potuti tornare utili ad altri appassionati come me. Da li, non con poche titubanze, ho deciso di scrivere un “libro” vero e proprio.

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Come si sono svolte le tue ricerche?

Ho passato anni a leggere biografie, memorie dell’epoca e libri sulla Parigi del XVIII secolo. Mi soffermavo sui dettagli e cercavo di far combaciare le informazioni, spesso appena accennate, che trovavo nelle varie fonti. Ad esempio: quale era l’Opera in cui si recava la Regina se l’Opera Garnier risale solo alla seconda metà dell’ ‘800? Come arrivò Maria Antonietta dal carcere della Conciergerie a Place de la Concorde? Dove sono conservati oggi i suoi oggetti personali o quel determinato ritratto? Poi è arrivato il giorno in cui decisi che era ora di svolgere una ricerca sul campo, di gran lunga la parte migliore di tutto questo straordinario percorso. Sono stata a Parigi cinque volte in 3 anni: facendo sacrifici (anche economici) ovviamente e sfruttando ogni minuto sul suolo francese, chiedendo informazioni, stressando i conferenciers della reggia di Versailles e i curatori dei vari musei.

Che tipo di accoglienza hai ricevuto?

Devo ammettere che per tante persone antipatiche e poco collaborative che ho incontrato, ce ne sono state almeno il doppio che hanno fatto di tutto per aiutarmi e venirmi incontro. Bisogna dire che non mi muovevo attraverso un ente o una Università: ero una semplice turista che pagava il biglietto e faceva la fila. Non ho avuto accesso a nessun documento inedito, nessuno mi ha aperto gli Archivi Nazionali o le stanze segrete di Versailles e se sono riuscita a scoprire luoghi inediti e a visitare posti che magari il turista medio non conosce, è solo grazie al minuzioso lavoro organizzativo che ho svolto da sola da casa prima della partenza e alla faccia tosta sfoderata in loco.

 

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La prima edizione e la prima copertina del libro

Indubbiamente Maria Antonietta ancora affascina, basti vedere il successo del percorso a lei dedicato a Versailles (il domaine de la reine), ma secondo te è un personaggio attuale?

Maria Antonietta è un personaggio attualissimo, anzi dopo moltissimi anni forse proprio oggi è avvenuta una riscoperta senza precedenti. Dopo l’oblio in cui era stata affossata dalla furia della Rivoluzione e la “santificazione” ottocentesca della Regina-Martire, solo nel ‘900, grazie alle opere di biografi del calibro di Stefan Zweig, Maria Antonietta è stata finalmente riletta sotto una luce più veritiera e meno idealizzata. Il ritratto che ne esce è quello di una donna abbastanza ordinaria che il destino ha però messo al centro di eventi straordinari. Maria Antonietta colpisce secondo me per gli estremi opposti racchiusi nella sua esistenza: la sua vita, iniziata sotto la migliore delle stelle con un futuro radioso nella corte più chic d’Europa e milioni di sudditi adoranti finì nel peggiore dei modi. Morì sola, malata, privata di tutto.

Cosa cercano gli appassionati cultori di Maria Antonietta in questo personaggio? E tu in particolare?

Leggere un libro su Maria Antonietta significa scoprire luoghi incredibili ed unici ed assaporare un’epoca ormai estinta che probabilmente è finita proprio con lei. In lei c’è chi vede un’eroina romantica, una regina calpestata o una sorta di vittima delle circostanze. Qualcuno ci vede una vera e propria fashion icon che ancora oggi sa ispirare stilisti ed artisti, altri ancora vedono in lei la creatrice dell’inconfondibile stile che caratterizza tutti luoghi in cui ha lasciato la sua personalissima impronta. Molti la considerano una vittima degli eventi o una sorta di Lady D dell’ancien regime, altri ancora, la maggior parte, la detestano, considerandola una delle peggiori regine della storia, artefice della sua caduta e della sua fine. Personalmente considero Maria Antonietta una donna interessante, estremamente affascinante e complessa: un’ottima madre, una regina inadeguata e decisamente impreparata alle circostanze che si è trovata a fronteggiare.

Ci riveli qualche luogo segreto, meno conosciuto, ma avvincente e imperdibile della Parigi di Maria Antoninetta?

Tra i luoghi più affascinati della “Parigi di Maria Antonietta” ci sono senza dubbio i suoi Appartamenti Privati alla reggia di Versailles e il Petit Trianon: in entrambi questi ambienti, cosi intimi e poco conosciuti, si ha la possibilità di conoscere la persona vera, di scoprire la sua vita privata e il suo stile al di fuori dell’etichetta di corte. Irrinunciabile è poi la visita alla Conciergerie, il carcere rivoluzionario dove ancora oggi è possibile visitare la cella dove la regina trascorse i suoi ultimi 67 giorni di vita. Tra i musei meno noti ma, a mio avviso, più interessanti di tutta Parigi c’è il Musée Carnavalet che ripercorre la storia della città attraverso cimeli ed opere legate ai suoi personaggi più illustri. Un’intera ricchissima sezione è dedicata proprio a Maria Antonietta, alla famiglia reale e alla Rivoluzione Francese.

Il pubblico come ha accolto il libro? 

Ho pubblicato il libro con una casa editrice molto piccola e il fatto di non trovarlo facilmente sugli scaffali delle librerie ne ha sicuramente penalizzato la diffusione. Detto ciò sono molto soddisfatta della risposta dei lettori: chi compra un libro come il mio nutre ovviamente una certa curiosità verso il personaggio e i luoghi legati alla sua esistenza. Molti lettori mi hanno scritto sottolineando la scorrevolezza e la semplicità con cui ho trattato il personaggio e la cosa mi ha fatto un immenso piacere. Volevo che il mio fosse un libro adatto a tutti: sia ai neofiti  incuriositi dal genere della guida-biografica, sia ai più esperti che grazie a “La Parigi di Maria Antonietta” sono riusciti a scoprire tante piccole curiosità difficilmente reperibili nelle biografie classiche dedicate al personaggio e quindi poco note ai più. Ho cercato di essere il più imparziale possibile nei confronti della regina senza però oscurare del tutto il mio personale punto di vista.

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ps si, la bella dama in costume settecentesco è Alice Mortali, se volete sapere perché e percome, un attimo di pazienza leggete qui e poi qui e infine qui

Il mio post su Maria Antonietta e l’equivoco del Petit Trianon che trovate qui

Versailles in un altro post

Mentre per sapere tutto su Versailles, il Petit Trianon e il domaine de la reine qui

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