Il nuovo miracolo della “reginella santa”

MariaCristina

La “reginella santa” il giorno della sua elevazione agli altari ha compiuto un nuovo miracolo, del tutto insperato e del tutto inatteso. Sotto i buoni auspici di Maria Cristina di Savoia, la sfortunata regina morta a soli 23 anni, i due rami dei Borbone-Sicilia hanno fatto la pace dopo mezzo secolo di guerra fredda, anzi freddissima per una questione solo di principio, ma sulla quale nessuno era disposto a fare un passo indietro.

La storia della disputa inizia quando Carlo secondogenito di Alfonso conte di Caserta (a sua volta fratellastro di Francesco II e alla morte di questi capo del casato) sposa, nel 1901, Maria de las Mercedes di Borbone Spagna, figlia di Alfonso XII re di Spagna e sorella maggiore di Alfonso XIII che all’epoca non ha ancora eredi. L’infanta Maria de las Mercedes è quindi l’erede presunta al trono e il marito, che rinuncia formalmente per sé e per i propri eredi all’appartenenza alla Casa delle Due Sicilie, viene essere integrato nel ramo spagnolo della dinastia e creato “infante”. Tre anni dopo Maria de las Mercedes muore di parto e nel 1907 Carlo si risposa con Luisa d’Orléans dalla quale ha vari figli fra cui una Maria de las Mercedes futura madre dell’attuale re di Spagna Juan Carlos.

Capo del casato dei Borbone-Sicilia è il fratello maggiore di Carlo, il principe Ferdinando e alla sua morte senza eredi nel 1960, i diritti – stante la rinuncia del secondogenito nel frattempo morto – passano al terzogenito, il principe Ranieri Maria duca di Castro. Un avvicendamento che viene però contestato dal figlio di Carlo, il principe Alfonso che, considerando nulla la rinuncia del padre non essendoci più i presupposti che la determinarono, prende il titolo di duca di Calabria. La diatriba diventa piuttosto accesa anche perché sono in due a pretendere e a usare il titolo di duca di Calabria ed entrambi si chiamano Carlo. Ma uno di questi, quello spagnolo e più anziano, ha uno sponsor di tutto rispetto e di un certo peso: il cugino e amico di infanzia Juan Carlos che lo considera ufficialmente capo del casato delle Due Sicile. Questo signore – che nella linea di successione al trono spagnolo viene dopo i figli del sovrano e per questo il giorno del matrimonio del principe delle Asturie apriva il corteo reale – molto discreto, molto riservato, ha sposato (non senza difficoltà per via appunto della questione dinastica) Anna d’Orléans una delle figlie del conte di Parigi dalla quale ha avuto quattro femmine e un maschio. Pedro duca di Noto presente a Napoli per la beatificazione di Maria Cristina ha sottoscritto, insieme al cugino italiano Carlo duca di Castro il documento che sancisce la riconciliazione, riconosce ai due rami della dinastia una sostanziale uguaglianza e fa del giovane Jaime * il futuro erede sia dell’uno che dell’altro.

albero modificato

Visto che tutti i passaggi non sono proprio così chiari e immediati ecco qua l’albero genealogico pubblicato da Point de Vue all’epoca delle nozze di Victoria una delle figlie di Carlos il pretendente spagnolo. Grazie a Laura che ha scannerizzato la pagina, ha aggiunto la foto di Carlos e Anna e di Jaime e me l’ha spedita.

Ma chi era Maria Cristina, la regina delle Due Sicilie beatificata oggi – 25 gennaio 2014 – con una imponente cerimonia a Napoli?

Se Ferdinando II fosse stato libero di scegliersi una sposa, difficilmente avrebbe portato all’altare Maria Cristina di Savoia, che gli viene imposta da re Carlo Alberto. Secondo il conte di Cavour la principessa è «charmante et parfaite», ma poco dopo le nozze il brillante re delle Due Sicilie confida a un amico: «La regina è bella, non c’è nulla da dire, ma è troppo fredda per i miei gusti». Raffinata, elegante, perfettamente educata fra Cagliari, dove è nata, e Genova, ma soprattutto religiosissima, la figlia di Vittorio Emanuele i e Maria Teresa d’Asburgo trova a Napoli un ambiente piuttosto esuberante e il suo sconcerto, per non dire scandalo, è considerevole. Appena arrivata, la regina prova a raddrizzare i costumi imponendo per esempio alle dame del suo entourage abiti un po’ meno scollacciati. A una dama, che si era presentata a un ricevimento mettendo largamente in mostra il suo abbondante décolleté, Maria Cristina si avvicina sorridendo e dopo averle posato sul seno il suo fazzolettino ricamato dice soave: «Vede, così sta molto meglio». Oggetto delle sue moraleggianti attenzioni sono anche le ballerine del teatro San Carlo, che vengono invitate a indossare sotto ai tutù di scena dei castigati mutandoni. C’è da dire che queste manifestazioni di esasperato pudore, unite a un certo distacco, diretta conseguenza della sua estrema timidezza, sconcertano i napoletani. Una creatura così angelica è inevitabilmente destinata a diventare il bersaglio di un consorte molto faceto, decisamente sanguigno e poco portato alla contemplazione. Ferdinando ii non solo ride dei suoi abiti color «frittata al prezzemolo», ma la trasforma nel bersaglio preferito dei suoi scherzi a volte anche piuttosto pesanti, specie se diretti a una giovane regina. Lei stoica sopporta, ma il giorno in cui, durante un ricevimento, il marito le toglie improvvisamente lo sgabello mentre si sta sedendo al pianoforte, e Maria Cristina, offesa e umiliata, ha l’ardire di protestare, il re non sa far altro che mollarle un sonoro ceffone davanti ai cortigiani allibiti. La giovane regina non dovrà sopportare a lungo questa penosa situazione perché il difficile parto del primo figlio, Francesco, la uccide il 30 gennaio 1836, a soli ventitrè anni. Meno di un anno dopo Ferdinando II si risposa con Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, ugualmente pia e devota, e chiede anche sia avviato il processo di beatificazione della prima moglie.

Considerata quasi una santa mentre era ancora in vita, Maria Cristina da morta è oggetto di un vero e proprio culto e sempre più numerose sono le persone che si affidano alla “reginella santa”. La tomba nella chiesa di Santa Chiara diventa luogo di pellegrinaggio e fioriscono gli ex voto per celebrare i suoi miracolosi interventi e il 10 luglio 1859 viene introdotta ufficialmente la causa di beatificazione da Pio IX, con l’attribuzione del titolo di Venerabile, e nel 1937 Pio XI riconosce l’eroicità delle virtù della Serva di Dio; con la guerra e la successiva istituzione della Repubblica la causa subisce una sosta, riprendendo poi negli anni ’80, grazie anche al reperimento di documentazione attestante un miracolo avvenuto nel 1866 e attribuito all’intercessione della Venerabile.

Secondo gli storici la giovane sovrana, di cui era nota la ferma opposizione alla pena di morte, ha anticipato in qualche modo i santi sociali dell’Ottocento. Infatti la sua azione a favore dei poveri non si limita alla pura e semplice assistenza, ma poiché essa crede fermamente nel lavoro come mezzo di promozione umana e spirituale, è costante il suo impegno per la promozione di opifici e laboratori artigiani, tra i quali quello celebre di San Leucio. Suo figlio sarà l’ultimo re delle Due Sicilie, quel Franceschiello cacciato dall’esercito garibaldino.

Alla solenne cerimonia nella chiesa di Santa Chiara a Napoli (dove la regina è sepolta) e alla cena di gala della sera prima hanno partecipato molti membri della famiglia e anche la principessa Maria Gabriella di Savoia e Clotilde Coureau moglie di Emanuele Filiberto di Savoia. Le foto dal sito del quotidiano Il Mattino. Si riconoscono fra gli altri, oltre al duca e alla duchessa di Castro con le loro due figlie, anche il duca di Noto con la moglie, il figlio e la madre Anna d’Orléans, la duchessa di Aosta (e forse accanto a lei il duca di Aosta), la principessa Maria Cristina di Savoia- Aosta moglie di un Borbone-Sicilia, l’arciduca Martin d’Asburgo-Este, il duca di Braganza.

* fra l’altro come potete notare dalle date il futuro capo del casato è nato quando i genitori non erano ancora marito e moglie. Per motivi mai spiegati e mai chiariti – ma forse solo perché lei non era di nascita reale – Pedro di Borbone-Sicilia ha sposato la sua amata Sofia Landaluce solo molti anni dopo la nascita del figlio primogenito. Anche questa una bella novità nell’ambito di una famiglia regnante o ex regnante.

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