Quale sarà il diadema della regina Maxima?

Diamanti, perle, zaffiri o rubini? Per la futura regina Maxima non deve essere stato semplice scegliere, perché come futura sovrana dei Paesi Bassi in tutte e quattro le categorie ha davvero solo l’imbarazzo della scelta. Sul diadema che la bella argentina, che dal 2002 è la moglie del principe ereditario, indosserà il prossimo 30 aprile per la cerimonia dell’insediamento del nuovo re Willelm Alexander, il mistero è totale, ma di sicuro Maxima ci stupirà ancora una volta, con il suo stile, il suo fascino e i suoi gioielli. Willelm Alexander, primo uomo sul trono dopo 123 anni di regni matriarcali, sarà sobrio come si confà a un elegante giovin signore: frack con cravatta e gilet bianco e sulle spalle il sontuosissimo mantello di velluto cremisi bordato di ermellino creato 170 anni fa per l’antenato Guglielmo II. Davanti al nuovo sovrano, su un tavolo, saranno disposti i pochi gioielli ufficiali della corona olandese: una corona in argento dorato e pietre (finte), lo scettro e il globo. Tutto qua. Allo sfarzo simbolico ci penserà Maxima che indosserà – si spera, ma la cerimonia ufficiale è prevista per il pomeriggio quindi ci sono buone probabilità – uno dei magnifici diademi della casa reale, ma quale?
Le Regalie dei regno dei Paesi Bassi
L’ultima regina consorte ad aver partecipato alle cerimonie per l’intronizzazione del marito è stata la prima moglie di Guglielmo III, Sofia, nel 1849, ma non ci sono immagini dell’evento. Quando è toccato alle regine, Juliana e Beatrice, solo Wilhlemine e Beatrice sono apparse in diadema, mentre Juliana ha scelto come ornamento una parure (collier, orecchini, braccialetti e devant de corsage) di rubini e diamanti.
La giovane regina Wilhelmina con il manto di ermellino
Maxima, che come noto ama moltissimo i gioielli e approfitta spesso del favoloso scrigno della suocera, ha diverse opzioni e molto probabilmente porterà una delle tiare che fino ad oggi sono state in uso esclusivo della regina. Un segnale insomma, un passaggio delle consegne non solo virtuale, ma anche concreto. In genere la regina vedova – la douarière – passava più o meno volentieri alla nuora o alla nuova regina consorte, tutti i gioielli importanti, simbolo stesso della regalità e le cronache (e i pettegolezzi di corte) raccontano spesso con dovizia di particolari, di trasferimenti non proprio immediati, di liti, ripicche e discussioni (celebre quella fra la zarina vedova Maria Feodorovna e la zarina Alessandra, madre e moglie di Nicola II) a non finire. Al di là del loro valore intrinseco e, spesso, decisamente incalcolabile, i gioielli reali simboleggiano il prestigio della nazione, sono l’emblema tangibile della potenza, sono ornamento, ma anche asserzione di un’autorità che non è solo puro e semplice esercizio di potere, ma anche sacro dovere. Sofia di Spagna, una regina sempre molto attenta agli aspetti simbolici e di “rappresentazione” del suo ruolo, non ha mai indossato il diadema – da lei considerato segno della regalità – fra l’assunzione al trono nel novembre del 1975 e l’approvazione della nuova Costituzione.
Le opzioni sono diverse anche perché oltre all’aspetto puramente storico e dinastico, mi sono anche dei motivi sentimentali. Una delle scelte della futura regina potrebbe essere la TIARA CON I BOTTONI DI PERLE, un diadema di perle e diamanti che è il risultato di molte trasformazioni e ha per lei un doppio valore affettivo perché è parte della sua tiara nuziale ed è lo stesso ornamento usato dalla suocera per la sua intronizzazione nel 1980. La base, formata da una ghirlanda a festone posata su un bandeau di diamanti (che secondo alcuni è quello che rimane di un gioiello appartenuto alla principessa Sophia del Wurtemberg moglie del futuro re Guglielmo III, ma non sembra corrispondere del tutto) e le cinque punte sono decorate da altrettanti motivi con fiori di diamanti formati da una perla mabé e circondata da petali di brillanti, il tutto a formare una margherita. I bottoni sono in effetti delle spille, provengono dall’eredità della regina Sophia, prima moglie di Guglielmo III e Wilhelmine le usa spesso come tali. Negli anni ’50 del Novecento probabilmente la regina Juliana decide di farli diventare l’ornamento di una tiara che appare per la prima volta nel 1966, indossata dalla suocera la principessa Armgard di Lippe, in occasione della festa la sera prima del matrimonio di Beatrice. L’anno dopo la sorella minore di Beatrice, la principessa Margriet, porterà il diadema il giorno delle sue nozze. Nel 2002 Maxima chiederà di sostituire i bottoni con cinque stelle di brillanti per indossare il diadema con il suo abito da sposa, ma in seguito porterà il gioiello anche nella versione con le perle.
Il giorno delle sue nozze Maxima indossa la base della tiara, sostituendo ai bottoni di perle cinque stelle di brillanti che fanno parte dello scrigno reale e sono sempre state portate come ornamento per i capelli o come spille.
Maxima invece non ha mai indossato la TIARA WÜRTEMBERG o TIARA DI PERLE E DIAMANTI di cui, fino ad oggi, Beatrice si è riservata l’uso esclusivo anche perché si tratta del diadema delle sue nozze. Imponente e sontuosissima ha un’origine non molto chiara, forse è stata offerta come dono di nozze dallo zar Alessandro I di Russia alla sorella Anna Pavlovna in occasione del matrimonio, nel 1816, con il principe ereditario dei Paesi Bassi, futuro Guglielmo II. Più probabilmente la versione originale di questo diadema risale al 1839 e viene realizzata a Stoccarda dal gioielliere Khun per essere offerta dal re del Würtemberg alla figlia Sophia che sta per sposare il futuro Guglielmo III. Alla morte della regina i suoi gioielli passano al figlio Alexander che però non salirà mai al trono perché premuore al padre lasciando tutto alla sorellastra la futura regina Wilhelmine. Nel 1897, in vista del suo insediamento uffiiciale come sovrana al compimento dei diciotto anni, Wilhelmine fa rielaborare questo splendido gioiello che con i suoi archi acuti, le sue punte e le sue volute, risente del gusto per il neo gotico e lo porta nella sua prima foto ufficiale. Il diadema può essere indossato in quattro modi diversi: con 11 perle a goccia su altrettante punte, con 5 o 6 perle sempre a goccia o rotonde sulle punte o fra l’uno e l’altro degli archi, oppure senza perle aggiuntive. Juliana porterà poche volte questa tiara che invece è una delle preferite di Beatrice tanto da sceglierla (completa di tutte le sue undici perle) il giorno delle sue nozze per fermare un ricco e vaporosissimo velo di tulle. Negli ultimi hanno la regina l’ha portata più spesso senza per aggiunte.
Anche la TIARA MELLERIO,fino ad oggi indossata solo dalle regine in carica, potrebbe essere una delle possibili scelte di Maxima per il giorno dell’intronizzazione. Realizzata nel 1881 dal parigino Mallerio detto Meller (celebre fornitore delle case reali) questo favoloso diadema in cui sono incastonati 655 diamanti sudafricani è il pezzo forte di una straordinaria parure di zaffiri e diamanti offerta alla giovane regina Emma dal marito re Guglielmo III di cui fanno parte, oltre alla tiara, un collier, un devant de corsage e due braccialetti. Il diadema, realizzato su un disegno del 1867 di un altro gioielliere francesem Oscar Massin, ha una base formata da 30 zaffiri del Cachemire, incastonati al centro di motivi romboidali e separati tra loro da fiori di giglio stilizzati in diamanti. Il motivo centrale, removibile, composto da un grande zaffiro taglio cuscino, circondato da diamanti e da due altri zaffiri più piccoli, era una spilla appartenuta, pare alla regina Anna Pavlovna. Sormontata da un fiore di giglio che termina con tre grandi solitari, la tiara ha una particolarità: la fila dei motivi romboidali è sormontata da sottili steli realizzati con la tecnica delle papilles tremblantes. Questi steli a loro volta hanno sulla punta ventotto enormi solitari che tremano al minimo movimento della testa creando un effetto molto particolare. La regina Emma lascia la preziosa parure direttamente alla nipote Juliana, la regina Wilhelmina dunque non porterà mai il diadema, ma considerandolo troppo pesante verso il 1928 fa sostituire la montatura in oro con una più leggera in platino. Juliana e Beatrice invece useranno spesso questo magnifico ornamento, ma la seconda eviterà di indossare insieme tutti i pezzi della parure. Nel 2004 Mabel Wisse Smit per le sue nozze con Johan Friso, secondo figlio di Beatrice, indossa una versione semplificata e ridotta della tiara di zaffiri e diamanti. Mellerio ha fornito anche una “armatura” più piccola e leggera, una specie di scheletro al quale possono essere incastonati singoli brillanti in gradazione a formare un gioiello piccolo, elegante e semplicissimo.
E infine ultima, ma non certo per importanza, ecco la TIARA STUART, forse la più prestigiosa e imponente di tutta la collezione olandese, che deve il suo nome a un enorme diamante a goccia che ne ormai la sommità.
Il diadema è infatti costruito proprio intorno a questa pietra incredibile che pesa quasi 40 carati (39.75 per essere precisi) dal colore azzurrino abbastanza raro, specie alla fine del XVII secolo quando viene tagliato montato per lo stathouder Guglielmo d’Orange il quale, nel 1690, lo offre alla moglie Mary Stuart. L’anno prima Mary, una delle figlie di Giacomo II, era diventata regina d’Inghilterra quando la “Gloriosa rivoluzione” caccia il padre. Maria II non regna da sola, ma vuole accanto a sé anche il marito – Stuart per via materna – che prende il nome di Guglielmo III. Il diamante orna gli abiti di corte della sovrana fino alla sua morte nel 1694, ma dopo la morte di Guglielmo nel 1702 torna nelle mani degli Orange nonostante l’opposizione di Anna, sorella della defunta. Un processo decide che il preziosissimi diamante, benché chiamato “Stuart” è in effetti una proprietà della casa olandese e a questa deve tornare. All’inizio del XIX secolo un gioielliere inglese fa della pietra il pendente di un collier costituito da enormi diamanti, ma nel 1879 l’anziano Guglielmo III fa creare un nuovo gioiello sempre con lo “Stuart” come pietra principale. Alla morte del padre nel 1890 Wilhelmine ha solo dieci anni e quindi viene deciso che la sua intronizzazione avverrà solo al compimento della maggiore età. E per dare maggiore solennità all’evento la nuova regina indossa una parure creata per l’occasione con i diamanti più belli della collezione olandese. Oltre al collier, alla spilla e al devant de corsage un gioielliere olandese crea un diadema enorme fatto di volute e archi in cui sono incastonate molte grandi pietre, fra cui dieci diamanti tondi taglio “rosa” e che ha, sulla sommità, proprio lo “Stuart”. Wilhelmine indossa la tiara, insieme al mantello di corte, nella Nieuwe Kerk il giorno del suo insediamento ufficiale e poi di nuovo (ma in forma più “semplice” e senza lo “Stuart” e le altre grandi pietre sulla sommità) il giorno delle sue nozze con il principe Henrik di Mecklemburg-Schwerin il 7 febbraio 1901 e anche sua figlia Juliana lo metterà spesso nonostante il peso e l’aspetto imponente; Beatrice invece proprio a causa del peso non l’ha mai portato. Secondo il giornalista francese Vincent Meylan – famoso esperto di gioielli reali – Maxima che ama molto il diamanti e le parure vistose, potrebbe scegliere proprio questo insieme che pare sia stato affidato a un gioielliere per essere “sistemato”.
La regina Emma con lo “Stuart” montato come pendente di un collier
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