Royal wedding: Maxima dei Paesi Bassi, una splendida sposa d’inverno

Maxima una sposa d'inverno

Maxima è stata una bellissima sposa d’inverno quando il 2 febbraio 2002 è diventata la moglie di Willem Alexander d’Orange-Nassau von Amsberg, all’epoca principe ereditario dei Paesi Bassi. Lei è una argentina affascinante, colta, intelligente, poliglotta, senza una goccia di sangue reale e soprattutto con un padre “imbarazzante”, lui un giorno sarà il re dei Paesi Bassi. E quel giorno per tutti e due è quasi arrivato, il 27 aprile la regina Beatrice abdicherà e dopo tre giorni il suo figlio maggiore con accanto Maxìma, che nel frattempo è diventata il membro più popolare e amato della famiglia reale, presterà il suo solenne giuramento come sovrano.

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Le nozze, con annesso immancabile parterre di royal, è ovviamente splendido anche perché la sposa oltre ad essere molto bella, estremamente elegante ha anche un sorriso travolgente che conquista tutti. Nonostante i dubbi e le critiche. Perché sarà destino, ma da tre generazioni i matrimoni degli Orange-Nassau sono, sono un grave problema di Stato. La principessa Juliana, futura regina dei Paesi Bassi, sceglie un principe tedesco la cui famiglia simpatizza con i nazisti, ma Bernardo di Lippe durante la II Guerra Mondiale decide di combattere contro il suo paese d’origine e la suocera – la terribile regina Guglielmina – lo nomina, nonostante molti pareri avversi, comandante in capo delle forze della Resistenza. Bernardo durante la guerra si guadagna la stima dei sudditi, ma anni dopo finità travolto da una serie di scandali finanziari che contribuiranno ad affrettare l’abdicazione della moglie.

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Maxima una sposa d’inverno in Valentino

Trent’anni dopo la principessa ereditaria Beatrice si innamora di Claus von Amsberg, un tedesco che, negli ultimi mesi della guerra, aveva vestito la divisa della Gioventù hitleriana. Lo scandalo è enorme anche perché gli olandesi non si sono ancora del tutto ripresi dal trauma della guerra, dell’invasione nazista e delle sue terribili devastazioni. La regina Juliana cerca in ogni modo di far desistere la figlia, ma Beatrice arriva fino allo sciopero della fame pur di ottenere il consenso alle matrimonio con l’uomo che ama. Una commissione d’inchiesta appositamente costituita assolve Claus, che all’epoca era solo un ragazzino, da qualsiasi crimine di guerra e il Parlamento concede, come previsto dalla Costituzione olandese, l’autorizzazione alle nozze. L’idea del matrimonio quindi passa, almeno a livello di governo, partiti politici e alte personalità dello stato, ma per la gente comune fa ancora fatica ad accettare questa scelta tanto più che la testarda Beatrice decide di sposarsi non a L’Aia, come tradizione, ma ad Amsterdam dove il giorno della cerimonia, il 10 marzo 1966, l’atmosfera è particolarmente tesa. La coppia attraversa la città sotto una pioggia di lacrimogeni ed al grido di “Claus raus”- Claus via. Non proprio un buon inizio, ma Claus persona tranquilla e discreta riesce a farsi apprezzare dai sudditi della moglie.

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Maxima una sposa in inverno 

Due anni prima Irene, sorella minore di Beatrice, aveva sposato, senza il consenso del Parlamento e rinunciando così a tutti i suoi diritti, titoli e privilegi, Carlo Ugo di Borbone-Parma, cattolico e pretendente carlista al trono di Spagna. Quando è la volta dei figli a Beatrice non va molto meglio. Nell’aprile 1999 il principe ereditario Willem Alexander incontra a Siviglia in casa di amici una ragazza argentina, molto bella. Maxìma Zorreguieta y Cerruti ha con una brillante laurea in economia, un ottimo lavoro nella sede newyorkese della Deutsche Bank e assolutamente nessuna idea di chi sia il ragazzo alto e biondo con cui sta flirtando. Si rivedono due settimane dopo a Manhattan e lei quando finalmente il principe rivela quale sia il suo “job” pensa ad uno scherzo. La relazione fra i due esce presto alla luce del sole, ma c’è un problema e anche grave: Maxìma è la figlia di Jorge Zorreguieta, segretario di Stato all’Agricoltura nel governo del generale Videla, responsabile fra il 1976 e il 1981 di almeno 30 mila morti fra gli oppositori al regime. Le associazioni per la difesa dei diritti dell’uomo si scatenano e ci vorranno tre anni per far digerire all’opinione pubblica il passato spinoso del futuro consuocero regale. Come ai tempi di Claus si procede ad una indagine chiarificatrice, Jorge Zorreguieta è catalogato come “semplice burocrate”, ma le perplessità restano.

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Maxima la sposa d’inverno

Il 30 marzo 2001 la regina Beatrice annuncia, il fidanzamento del figlio e qualche ora dopo il Primo ministro Wim Kok fa sapere che Jorge Zorreuieta non sarà presente alla cerimonia nuziale. Maxima, sempre sorridente e molto spontanea, ha una naturale capacità comunicativa e decide di partire alla conquista dei suoi futuri sudditi: chiarisce subito le sue idee e la sua posizione rispetto a quanto accaduto in Argentina, impara alla perfezione l’olandese (che non è propriamente una lingua semplice), si impegna in moltissime attività sociali e mette al mondo una dietro l’altra tre bellissime bambine, Catharina Amalia, Alexia e Ariane. Allegra, fotogenica, elegante in modo vistoso e coloratissimo, oggi la principessa ereditaria, a breve regina, è amatissima, tanto che i suoi dieci anni di matrimonio e di vita in Olanda sono stati celebrati con una grande esposizione. Con la suocera Maxìma ha un rapporto stretto, fatto di complicità e simpatia. Il mese scorso lei e Willem Alexander l’hanno accompagnata in un lungo viaggio ufficiale in Estremo Oriente e i sorrisi non sembrano solo di circostanza. Beatrice, donna forte e tenace, ha affrontato diversi drammi, dalla morte del marito Claus – a lungo malato di depressione – nell’autunno del 2002, alla scomparsa dei genitori, fino al recentissimo incidente del figlio Johan Friso. Maxìma le è sempre stata accanto, con grande delicatezza, ma altrettanta forza. E la regina gliene ha reso merito quando annunciando la decisione di abdicare ha affermato di avere piena fiducia nel figlio e nella nuora pronti a mettere le loro capacità al servizio della nazione.

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Le lacrime di Maxima una sposa d’inverno

Ma sono anni che la principessa ereditaria ci mette del suo; la sua preparazione a livello economico e bancario le ha consentito di impegnarsi nei progetti per la micro finanza nei paesi in via di sviluppo e nella famiglia reale è stata la prima ad appoggiare apertamente la lotta per l’uguaglianza dei diritti degli omosessuali. Nel marzo del 2009 fa sapere di considerare gli errori dei suoi colleghi banchieri il vero motivo della crisi economica mondiale. Persino nelle altre famiglie reali il suo stile, il suo modo di essere sono stati un esempio per quelle venute dopo. Anche il suo modo di svestire così originale e pieno di colori – una antesignana del color block? – fa parte della sua personalità e il più delle volte coglie nel segno, la fa ricordare come l’esplosiva rappresentante dei fiammeggianti Paesi Bassi.

Maxima una sposa d'inverno

Maxima una sposa d’inverno, l’abito di Valentino

Nonostante non sia una donna dai gusti classici e dallo stile sobrio e anzi invece abbia in questi undici anni dimostrato quanto le piaccia osare – tipo piantandosi sulla testa l’intero piumaggio di un fagiano per le nozze del Granduca ereditario del Lussemburgo – per le sue nozze ha scelto il top della sobrietà. E il risultato è stato spettacolare. Valentino ha creato per lei uno degli abiti più belli del panorama reali di questi ultimi anni – se non decenni – mettendo una cornice di suprema eleganza alla personalità di una sposa davvero fuori dal comune. Il vestito di pesante seta Mikado – necessariamente pesante, visto il clima e il fatto che la sposa si è spostata parecchio dentro e fuori, fra nozze civili e cerimonia religiosa – aveva un collo alto ma leggermente scostato, un po’ stile anni ’50, maniche a tre quarti molto aderenti e gonna svasata, con pannelli laterali di pizzo che si rivelano ad ogni movimento e un lungo strascico di cinque metri. Il velo di seta che supera in lunghezza lo strascico è interamente ricamato con motivi floreali.

Maxima una sposa d'inverno

Maxima, la tiara

La tiara da cui parte il velo la versione aggiornata di un gioiello di proprietà della regina Beatrice. Si tratta infatti del diadema con i bottoni di perle che la regina ha usato spesso – anche il giorno del suo giuramento – e prima era stato indossato dalla madre Juliana e anche dalla sorella Margrit nel giorno delle sue nozze. nel 1967 Per Maxìma viene usata solo la base alla quale tolti i bottoni di perle (cioè perle cosiddette mabé circondate da diamanti rettangolari a formare dei petali stilizzati) sono aggiunte cinque splendide stelle di diamanti. L’origine di questo gioiello – che anch’esso si intona perfettamente sia alla personalità della sposa che allo stile dell’abito – è in parte misteriosa. La base potrebbe venire dalla regina Sophie, prima moglie di Guglielmo III, ma non è detto. Forse è stato solo copiato lo stile per farne un diadema da offrire a Emma di Waldeck Pyrmont nuova moglie di Guglielmo III. Sta di fatto che i bottoni di perle la Emma li indossa spesso come spille.

Maxima una sposa d'inverno

Maxima una sposa d’inverno, il bacio

Staccate le perle, agli archetti di diamanti che formano la base, i gioiellieri di corte applicano un set di stelle tempestate di brillanti che sono nate per essere portare come spille o come ornamento dei capelli, modello imperatrice Elisabetta che all’epoca aveva fatto scuola. Le stelle queste si vengono di sicuro dalla regina Emma, bisnonna di Beatrice e la regina Juliana le ha indossate tutte insieme (sei in tutto) in occasione di una sua visita in Inghilterra negli anni ’50. La “star tiara”  delle sue nozze Maxìma la porterà ancora nel 2002 al matrimonio della principessa Martha Luisa di Norvegia e nel 2004 a quello del principe ereditario Frederick di Danimarca. Gli orecchini invece sono quelli che ha indossato Beatrice il giorno del matrimonio con Claus, un filo brillanti a cui è sospeso un diamante a goccia.

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Si dice che le nozze a lui abbiano fatto proprio bene. Il “Prins pils” più portato per le bevute di birra con gli amici che per gli affari di Stato, pare abbia messo la testa a posto e adesso a quasi 46 anni – li compirà il 27 aprile, giorno dell’abdicazione di sua madre – è pronto a fare il Capo dello Stato, con in più l’obbligo morale di seguire le orme di grande serietà e dedizione della madre Beatrice. Secondo i sondaggi la sua popolarità, grazie anche alla moglie, è buona e abbandonate le feste Willem Alexander è da tempo attivamente impegnato nelle campagne delle Nazioni Unite per la tutela dell’acqua. Grande appassionato di sport, è stato il supporter numero uno della squadra di football ai mondiali in Sud Africa e degli atleti olandesi alle recenti Olimpiadi di Londra. Ma è anche uno sportivo in prima persona, ha partecipato alla maratona di New York e all’Elfstedentocht, celebre corsa di endurance (200 km) di pattinaggio in velocità, una disciplina che ama molto. Siccome nessuno è perfetto, ogni tanto viene criticato, per esempio per le troppo frequenti vacanze in Argentina e per la decisione di costruirsi una villa in Tanzania, proposito cancellato di corsa dopo le vivaci proteste dei sudditi.

Maxima una sposa d'inverno

Maxima una sposa d’inverno, la foto ufficiale

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Maxima una sposa d’inverno, il taglio della torta

 

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