Una domenica a Sandringham House

Quando siamo arrivati sulla porta di Sandringham House domenica 8 ottobre – terzo e più atteso giorno del Royal Tour on the road organizzato insieme a London.ita – la gentile signora italiana che ci ha fatto da guida ha pensato bene di farci la domanda di routine sicura della risposta perché di italiani per il Norfolk ne passano pochi, se non pochissimi. “State facendo un tour dell’Inghilterra orientale?”.
La risposta corale “noooo siamo qui appositamente per vedere la casa della nostra regina” l’ha lasciata un po’ interdetta. Però il test d’ingresso superato a pieni voti – grazie alle mie chiacchiere durante le tre ore di viaggio – ha confermato che eravamo tutti preparatissimi e pronti a commuoverci a ogni angolo.
Ed è stato esattamente così perché Sandringham, come scriveva il principe Filippo nella vecchia guida turistica della dimora, “non è un castello, né un palazzo ma una casa di campagna con un’atmosfera accogliente” nella quale ogni dettaglio parla della vita intima e dei gusti di una sovrana che qui passava i suoi rari momenti lontana dai riflettori e da una esistenza totalmente dedicata al servizio del suo paese. L’essenziale di Sandringham House (dipinti, foto di famiglia, mobili e soprammobili, i servizi da tavola fra cui il celebre Flora Danica e la collezione dei fucili) ricorda i tempi di Edoardo VII e della regina Alexandra, i primi residenti di questo buen retiro reale, ma ci sono anche i cuscini ricamati a mezzo punto dalla regina Mary, il giardino formale voluto da re Giorgio VI sotto alle finestre della sua camera e tanti, tantissimi dettagli che raccontano i 70 anni trascorsi qui da Elisabetta II e dalla sua famiglia.
Ma Elisabetta II oggi non c’è più e anche Sandringham sta cambiando. Re Carlo III ha chiuso il museo dei memorabilia in fondo al parco, trasformato il grande prato sul retro in un giardino all’italiana (che può comodamente ammirare mentre prende il tè) ed eliminato il dipinto celebrativo dei 50 anni di matrimonio dei genitori e la collezione di uccelli impagliati del padre.
Ci siamo emozionati? Si moltissimo, dentro la casa e anche nel parco dove siamo stati avvolti da una romantica atmosfera autunnale. A me è persino scesa una lacrima davanti alla minuscola lapide della famosa Susan, la prima cagnolina di Elisabetta, capostipite di una lunga dinastia di corgi reali.
La residenza privata del sovrano nel Norfolk è aperta solo alcuni mesi all’anno e si possono visitare sia il parco e i giardini sia gli interni dove però non è consentito fare foto. Gli ambienti aperti al pubblico sono una decina e il tour viene guidato dai custodi i quali sono anche generosi in aneddoti sulla vita della famiglia reale in questa casa.
Elisabetta II ha passato a Sandringham quasi tutti i Natali della sua vita (tranne negli anni della guerra e un periodo in cui, per ragioni di spazio, trasferisce i festeggiamenti a Windsor) fermandosi generalmente fino al 6 febbraio, giorno della morte di Giorgio VI avvenuta proprio qui mentre lei si trovava in Kenya.
Una domenica a Sandringham House
Nel 2022 Carlo III ha mantenuto la tradizione ma nessuno sa quali siano le sue intenzioni per il futuro anche se ha iniziato ad apportare alcune modifiche sia dentro sia fuori. Ad esempio è sparito il quadro dipinto da Andrew Festing per commemorare le nozze d’oro della regina del principe Filippo nel novembre 1997 e che al re non era mai piaciuto perché gli ricordava un periodo molto triste della vita.
Il sovrano si occupa personalmente della grande tenuta agricola dal 2017 quando riceve il testimone dal padre che, a 90 anni passati, decide di andare in pensione. Il duca di Edimburgo amava moltissimo Sandringham, che ha trasformato in una grande e florida azienda eco sostenibile e, quando abbandona gli impegni ufficiali, si ritira proprio a Wood Farm, uno dei cottage della proprietà.
Una domenica a Sandringham House
Le immagini degli interni vengono dalle due guide ufficiali di Sandringham House che però non sono più in commercio in attesa di una nuova pubblicazione aggiornata. in alto The Saloon, sotto a sinistra The Dining Room, a destraThe small Drawing Room.
Ci torneremo? Seguitemi per scoprirlo
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