I gioielli perduti delle regine del Belgio

I gioielli perduti

I gioielli perduti

I gioielli perduti delle regine del Belgio, una complicata storia di famiglia che torna in primo piano ogni volta che la regina Mathilde apre la sua cassaforte.

Qualche settimana fa la Elisabeth del Belgio duchessa di Brabante invitata alla serata di gala per il matrimonio del principe ereditario di Giordania, ha indossato per la seconda volta un diadema. Il gioiello leggero ed elegante “a festoni” è un dono alla principessa per la sua maggiore età e, come aveva fatto sapere a suo tempo la casa reale, resterà nelle dotazioni della famiglia. Una precisazione inattesa da parte della riservatissima famiglia reale del Belgio che però mette l’accento sulla realtà dei fatti: il forziere dei Sassonia Coburgo è poco fornito. Nell’ultimo mezzo secolo infatti le regine dei belgi non hanno avuto grande scelta quanto a ornamenti preziosi poiché una serie di tragici eventi ha lentamente ma inesorabilmente svuotato la cassaforte dei sovrani. Dopo l’eredità sparita nel nulla di Charlotte, la sfortunata imperatrice del Messico, il sequestro per debiti dei meravigliosi gioielli della principessa Louise, l’inquieta figlia di Leopoldo II, e alcune successioni complicate arriva Lilian Baels. Personaggio controverso, detestata senza mezzi termini dai sudditi, guardata per anni con sospetto da tutta la famiglia, Lilian è stata la consorte morganatica di Leopoldo III, il nonno dell’attuale re Philippe.

I gioielli perduti delle regine del Belgio

Verso la fine degli anni ’30 Leopoldo, vedovo e padre di tre bambini, perde letteralmente la testa per questa giovane donna bellissima, dotata di un grande carisma e di uno sguardo magnetico. Nel settembre del 1941 il re stanco della solitudine sentimentale e sopraffatto da un ruolo che lo isola dal resto del mondo, sposa Lilian che però non assume il rango del marito ma diventa solo principessa di Réthy. Il fatto in sé non costituisce un vero problema, è il momento a essere totalmente sbagliato. Un anno prima, infatti, Leopoldo si è arreso ai tedeschi e vive in uno stato di semi prigionia, odiato e criticato da molti. Così, mentre la nazione vive giorni di terrore sotto il giogo nazista, i belgi vedono il loro re che ha trovato modo di consolarsi fra le braccia della bellissima Lilian. Come se non bastasse la seconda moglie prende il posto dell’amatissima regina Astrid, morta in un incidente stradale nel 1935 e ancora rimpianta da tutti. Nel sentire comune l’insieme di tutti questi tragici eventi trasforma Lilian in una specie di strega cattiva. Lei poi ci metterà abbondantemente del suo. Negli anni difficili del dopoguerra, quando esplode la “questione reale”, ovvero la crisi che porterà all’abdicazione di Leopoldo a favore del figlio Baldovino, la principessa di Réthy si intromette spesso e in modo inopportuno.

Astrid, la prima moglie, era una donna che con la dolcezza, riusciva a limare le asperità del carattere del sovrano, uomo ostinato, inflessibile e intransigente; Lilian dura, collerica, autoritaria, implacabile nei giudizi, invece butta benzina sul fuoco e l’odio dei sudditi non si placa. Purtroppo Baldovino, il nuovo sovrano, non è sposato così i belgi, che speravano di essersi liberati della detestata principessa di Réthy, se la ritrovano non regina, ma “first lady” incontestata, ammiratissima all’estero per la bellezza sfolgorante, lo stile e la classe. Negli anni ’50 Lilian domina la scena, vestita dai più grandi sarti del momento ‒ Dior, Givenchy, Saint Laurent ‒, coperta dei gioielli più spettacolari della collezione reale molti dei quali appartenuti alla mai dimenticata Astrid. 

La quasi definitiva cancellazione, quanto meno dalla vita pubblica del regno, dell’odiata seconda moglie dell’ex re, avverrà inaspettatamente grazie a Fabiola de Mora y Aragon che, nel dicembre 1960, sposa Baldovino. Dopo le nozze Fabiola tronca i rapporti con i suoceri (i quali nel frattempo hanno traslocato dal palazzo reale di Laeken lasciandolo, si dice, quasi completamente vuoto) e in venti anni Baldovino vedrà il padre solo una decina di volte in occasioni private.

I gioielli perduti delle regine del Belgio

Confinata per sempre in un ruolo del tutto marginale la principessa di Réthy si vendicherà molti anni dopo vendendo tutti i più preziosi ricordi di famiglia. Dopo la morte del marito nel 1983, Liliane vende molti preziosi cimeli fra cui lo straordinario diadema creato da Cartier nel 1910 e appartenuto alla suocera, la regina Elisabeth. Una decisione presa di nascosto da tutti, compreso re Baldovino , che ha riaperto vecchie ferite e riacceso rancori mai sopiti.

Il diadema Cartier, un capolavoro di oreficeria nell’elegante stile dei primi anni del XX secolo, è stato riacquistato dalla maison per il suo archivio e da allora viene spesso messo in mostra.

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