Diademi reali, splendori vittoriani a Kensington Palace

I tre diademi reali, che dal 30 marzo scorso illuminano una delle sale del percorso Victoria Revealead a Kensington Palace, sono di una bellezza straordinaria e da soli valgono un viaggio a Londra anche perché vedere gioielli appartenuti ai royal non è così frequente. Parlo con cognizione di causa in quanto giovedì scorso ero proprio lì ad ammirare i tre diademi reali e, visto che mi sono presentata prestissimo, ho avuto anche il dono prezioso di alcuni minuti in perfetta solitudine nella sala interamente tappezzata di nero al centro della quale è stata sistemata la vetrina contenente il diadema Fife, la parure di smeraldi della regina Vittoria e una fringe sempre della duchessa Fife, al secolo la principessa Louise primogenita del futuro Edoardo VII e quindi nipote della sovrana. Una vera fortuna, perché quando l’orda arrivata per estasiarsi di fronte agli abiti di Diana (alcuni davvero brutti, diciamolo, tipo il pastrano verde della gita in gondola nel 1985) si è trasferita nell’altra ala addio pace e via ai commenti sul genere “chi l’è sta Luisa?!?!?”… ma lasciamo perdere (anche se io penso sempre che un mini test di ingresso sarebbe sempre molto utile) e parliamo invece di questi meravigliosi diademi reali. Con una doverosa premessa.
Diademi reali, il regalo del principe Alberto
La passione del principe Alberto, e di conseguenza quella della moglie Vittoria, per le opere d’arte è sempre andata di pari passo con l’interesse per le arti decorative e l’artigianato di alto livello che la coppia reale ha sostenuto e incentivato in ogni modo. Nel corso degli anni il consorte della regina acquista moltissimi oggetti destinati all’arredo e alla decorazione delle dimore reali e familiari e soprattutto, fin dai primi tempi del fidanzamento e poi nei ventuno anni di matrimonio, il principe regala alla moglie alcuni bellissimi gioielli che disegna personalmente. Grazie a una fortunata serie di coincidenze alcuni di questi regali sono entrati a far parte del percorso Victoria Revealed e, in un certo senso, lo completano perché ci mostrano un aspetto intimo e personalissimo della vita di questa coppia reale molto sui generis.
Amando tutte le arti minori, ovviamente Alberto si era sempre interessato alla gioielleria e poco dopo il fidanzamento aveva ideato per Vittoria una romantica spilla e anche le piccole spille offerte alle damigelle d’onore, poi nel 1842 disegna e realizzare per la moglie una coroncina di diamanti e zaffiri (*). Alcuni anni dopo il principe si misura con qualcosa di decisamente più impegnativo: nel 1843 Alberto progetta una demi parure, ovvero un insieme costituito da un collier, formato da nove enormi smeraldi ovali circondati da diamanti taglio cuscino, una spilla (usata all’epoca come devant de corsage cioè al centro della scollatura) e un paio di orecchini con smeraldi ovali da 20 carati ciascuno. Nel 1845 il gioielliere Joseph Kitching, uno dei fornitori della casa reale, completa il set con un diadema, ancora una volta realizzato su disegno dello stesso principe.
Gli smeraldi, lo confesso, non sono la mia pietra preferita, però questa paure rappresenta in modo così perfetto lo stile, l’epoca e i gusti del consorte della regina che è difficile non esserne conquistati. Il set mette in evidenza l’abilità degli orafi inglesi del XIX secolo ma anche l’estro di un principe appassionato di arte e design la cui nota predilezione per il neogotico ha lasciato un’impronta indelebile nella Londra di metà Ottocento.
La regina ovviamente è al settimo cielo, mai prima di allora un consorte reale aveva disegnato gioielli per la moglie e lei, sposa innamorata, in costante adorazione del marito, porterà sempre con molta soddisfazione questa parure che mostra quanto il colto principe tedesco sia una persona davvero speciale, dotata di molteplici talenti. Nel suo diario Vittoria parla del “gusto meraviglioso” del marito e non nasconde la sua gioia nell’indossare questo “delizioso diadema di diamanti e smeraldi disegnato dal mio amato Alberto”. Il giudizio di Vittoria forse è in qualche modo condizionato dall’amore per il marito, però anche Justin Roberts, esperto di Sotheby’s, coinvolto nel progetto di Kensington Palace, conferma che “l’influenza del principe Alberto nei gioielli vittoriani non deve essere sottovalutata”.
Gli smeraldi del principe Alberto
Il diadema disegnato dal principe Alberto, al contempo delicato e regale, è formato da diciannove smeraldi a forma di pera, il più grande dei quali pesa 15 carati, sostenuti da una fila di volute costituite da diamanti di varia forma e completate da smeraldi a quadrati e a losanga; una fascia con un motivo geometrico creato da smeraldi a taglio cuscino e diamanti completa il gioiello. Roberts osserva che nei suoi 25 anni in Sotheby’s non ha mai visto una serie di smeraldi di tale qualità, mentre per quanto riguarda lo stile di “questo pezzo favoloso ed estremamente raro”, l’esperto nota “un’influenza gotica, soprattutto negli disegno degli archi e negli smeraldi”. Lo stile gotico è probabilmente dovuto all’influenza del ballo in costume dedicato ai Plantageneti che la coppia aveva organizzato nel 1842.
Vittoria porta per la prima volta collier, orecchini e spilla in occasione del banchetto organizzato quando Alberto viene nominato cancelliere del Trinity College di Cambridge e poi per il battesimo del principe Alfredo insieme ai pizzi di Honiton del suo abito da sposa.
Vittoria sceglie di indossare questa parure, preziosa non solo per il loro valore intrinseco ma anche perché creazione dell’adorato marito anche quando nel 1846 posa con lui e i loro primi cinque figli per Franz Xavier Winterhalter e ancora per un sorprendente ritratto, sempre di Winterhalter, nel quale i pezzi sono rappresentati nei minimi dettagli.
Diademi reali, la regina Vittoria indossa il diadema di smeraldi nel famoso ritratto di Winterhalter
L’eredià dei duchi di Fife
Ma come ci è finita a Kensington Palace la parure ereditata da una nipote di Vittoria la principessa Louise e oggi di proprietà di un bisnipote, il quarto duca di Fife? La presentazione al pubblico di questi goielli straordinari è il risultato di un accordo sottoscritto dagli eredi del terzo duca di Fife con il Governo britannico che ha accettato come pagamento delle enormi tasse di successione l’imponente diadema di diamanti di famiglia successivamente assegnato agli Historic Royal Palaces. I Fife a loro volta hanno accolto la richiesta di esporre sia la storica parure di smeraldi che un altro gioiello di famiglia, il diadema fringe o kokoshnik. Il prestito è stato definito “a lungo termine”, senza ulteriori precisazioni quindi probabilmente la preziosa vetrina sarà per diverso tempo una delle attrazioni stabili del percorso Victoria Revelead.
Smeraldi a parte l’altro pezzo stupefacente per fattura e splendore è l’enorme diadema di diamanti che il primo duca di Fife (lo scozzese Alexander Duff è conte di Fife, ma due giorni dopo le nozze la regina Vittoria trasforma la contea in un ducato) regala alla futura moglie per le nozze nel 1889. Vittoria e Alberto hanno infatti inaugurato una tradizione, cioè quella di celebrare eventi significativi con il dono di gioielli importanti e prestigiosi e il futuro marito della nipote di una sovrana non può certo venir meno a questa consuetudine che dà molto lavoro ai gioiellieri inglesi e non.
Diademi reali, la tiara della principessa Louise
Creato nel 1887 dal famoso gioielliere parigino Oscar Massin, lo spettacolare gioiello è veramente un dono degno di una principessa reale e uno straordinario esempio di design e altissimo artigianato. Gli enormi diamanti taglio a pera (o goccia) sono appesi a ciascun archetto e oscillano ad ogni movimento del capo inviano una pioggia di luce e bagliori. Louise, non aveva ereditato il fascino della madre Alexandra di Danimarca, però questo gioiello doveva contribuire a farla sembrare splendida con le gocce di diamanti che ondeggiavano ad ogni suo passo.
Il diadema è costituito da centinaia di diamanti di un peso variabile da uno a dieci carati, ma l’impressionante peso in carati è compensato dalla leggerezza e delicatezza delle punte, delle onde e dei ghirigori e dalla leggerezza della struttura in oro e argento.
“Il diadema Fife – spiega Roberts – è innovativo per l’epoca per via dell’uso di agganci invisibili. Una tiara convenzionale di questo periodo sarebbe stata molto pesante e con molto metallo, ma qui si vedono solo i diamanti”. Roberts inoltre sottolinea un altro aspetto molto importante legato all’acquisizione da parte dello Stato: “i diademi di questa importanza non sono sopravvissuti; a causa delle evoluzioni della moda molti gioielli sono stati smontati e rimontati, il che rende quelli rimasti davvero rari ed eccezionali”.
La seconda tiara di diamanti presentata a Kensington Palace è una bellissima tiara della fringe o kokoshnik costituita da punte scalate in oro bianco e giallo nelle quali sono incastonati diamanti di taglio e misure diverse. Il modello “kokoshnik” era in uso nella corte dei Romanov e si diffonde presto grazie alle granduchesse che si sposano nelle corti europee (qui il post dedicato alle Fringe Tiaras reali) e in questo caso si tratta di un legame molto diretto perché la zarina Maria Feodorovna, moglie dello zar Alessandro III, è la zia di Louise. La fringe esposta a Kensington Palace è il regalo che i principi di Galles – il futuro Edoardo VII e la moglie Alexandra – fanno alla figlia in occasione delle nozze e, come quasi tutti i diademi di questo genere, si può trasformare in collier. Elegante, leggera e versatile diventa il gioiello preferito di Louise.
In questo video pubblicato da Kensington Palace potete vedere la trasformazione del diadema in collier e viceversa.
Diademi reali e non solo
L’itinerario alla scoperta della regina attraversa molti spazi significativi – fra cui la stanza dove è nata e il salone dove si tenne il suo primo consiglio privato solo alcune ore dopo essere salita al trono nel giugno del 1837 – e grazie a oggetti, video e installazioni mette in evidenza gli aspetti ufficiali della sua vita ma anche moltissimi dettagli personali in particolare quelli connessi al coltissimo e intelligente principe Alberto che fin da subito è profondamente coinvolto nella vita della Gran Bretagna. Le sale diventano buie con la morte di Alberto e la dolorosa vedovanza della regina, ma tornano a brillare quando le celebrazioni dei giubilei d’oro e di diamanti riportano la sovrana alla vita pubblica. Della mostra – che è solo uno dei percorsi tematici di Kensington Palace – fanno parte oltre 300 magnifici oggetti provenienti dalle collezioni di Historic Royal Palaces e da altre istituzioni britanniche fra cui oggetti iconici, belli e profondamente personali: dalle bambole create dalla piccola principessa con l’aiuto della governante a una splendida giacca rosa ricamata ottomana, ricordi delle sue nozze, un abito, divise del principe Alberto oltre a dipinti, fotografie e sculture degli artisti preferiti di Vittoria, tra cui Sir George Hayter, Franz Xaver Winterhalter e Sir Edwin Landseer e ovviamente dal 30 marzo scorso gli splendidi gioielli. Estratti da riviste e lettere, insieme a relazioni di commentatori contemporanei contribuiscono a dare un’idea della vita straordinaria della donna che ha governato un impero e il cui nome ha definito un’epoca.
(*) La famosa coroncina di diamanti e zaffiri disegnata da Alberto ereditata dalla principessa Mary (figlia di Giorgio V, quindi pronipote di Vittoria) è stata venduta dai discendenti ma, visto il grande interesse storico, lo Stato ne ha proibito l’esportazione e grazie ad un mecenate è stata acquisita dal Victoria & Albert Museum che la esporrà al pubblico nella nuova sezione dei gioielli la cui apertura è programmata per il 2019 anno del bicentenario di nascita della coppia reale.
Copyright foto @MarinaMinelli @HistoricRoyalPalaces
Grazie al servizio Media and Press degli Historic Royal Palace per le foto e le informazioni storiche sui diademi reali.