Giornata del gatto: i royals cats

Giornata del gatto

La giornata del gatto per me non è un appuntamento annuale, ma una realtà quotidiana. Chi mi conosce attraverso o social o mi legge da un po’ sa che convivo felicemente con alcuni gatti e non certo da ieri. Silvestro, simpatico micio bianco e nero, è arrivato in famiglia quando avevo credo 11 o 12 anni, poi ne sono seguiti molti molti altri. Mia mamma amava moltissimo i gatti, mio fratello li adora, mio padre convive con un meraviglioso gatto grigio che si chiama Figaro e immaginate la mia gioia quando il mio nipotino Marco mi ha detto un giorno “zia, a me i gatti piacciono moltissimo e ne vorrei tanto avere uno in casa”. Così stamattina, dopo essermi un po’ commossa alla lettura del nuovo post di Donna Bianca, amica di penna, di blog e di potteries inglesi, ho deciso che, avendo saltato a piè pari San Valentino, avrei onorato almeno la giornata del gatto in calendario ormai da anni per il 17 febbraio. Ovviamente parlando di royals e gatti. Il che non è propriamente semplice per due o tre motivi. Come noto, passata la stima e la devozione dell’antico Egitto, il gatto ha goduto di pessima (e immeritata) fama. Con conseguenze tragiche e devastanti per la semplice equazione -gatti+topi= peste bubbonica a go go. Ovviamente sto semplificando, ma di certo sterminare i gatti – animali del demonio però concorrenti naturali e spietati cacciatori di topi – ha facilitato la proliferazione incontrollata di questi ultimi con tutte le conseguenze del caso.

Giornata del Gatto Elisabetta
Si dice che la regina Elisabetta, grande appassionata di cani e cavalli, non ami i gatti; questa è una foto di lei giovanissima che gioca con un “gatto di bordo”.

 Giornata del gatto in versione royal

I gatti raramente hanno avuto l’onore di essere compagni di personaggi reali e quando lo sono diventati in tempi più recenti non sono quasi mai stati ritratti o fotografati. Perché in generale il gatto non ama stare in posa (con qualche eccezione tipo la mia Nana protagonista su Facebook di foto molto apprezzate) e preferisce condurre una vita fuori dai riflettori. Infatti in un precedente post dedicato ai “Royal pets” i gatti erano stati “travolti” dai cani, ma stavolta ho deciso di fare meglio e di più.

La giornata del gatto mi ha spinto a fare qualche ricerca e mi sono ricordata che due cardinali erano grandi appassionati di felini: Worsley, consigliere di re Enrico VIII, e Richelieu ministro di Luigi XIII.

Per trovare riferimenti di amore reale per i felini bisogna aspettare la fine del XVIII secolo: le figlie di Giorgio III vivevano con numerosi gatti che adorano e si rammaricano di lasciare soli alle cure dei domestici quando devono passare lunghi periodi a Kew Palace con il padre malato.

Un secolo dopo c’è un Romanov che ama i gatti, il granduca Nicola Nicolaevitch storico e insigne studioso. La sua fama di ricercatore non lo mette al riparo dalla furia devastatrice dei rivoluzionari: imprigionato insieme ad altri membri della famiglia nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo a Mosca, viene condannato a morte e quando si presenta davanti al plotone d’esecuzione ha in braccio l’amato gatto che affida a uno dei soldati della scorta, pregandolo di averne cura.  Qualcuno fa osservare a Lenin che il granduca Nicola, oltre ad essere un Romanov, è anche un intellettuale di spicco, ma il leader dei bloscevichi risponde secco: “la rivoluzione non ha bisogno di storici”.

Giornata del Gatto, Marie Christine di Kent

Marie Christine e i gatti

Vicky, primogenita della regina Vittoria, imperatrice di Germania e madre di Guglielmo II, pare amasse la compagnia dei gatti che ovviamente il figlio detesta. Infatti il Kaiser un giorno ordina ai guardiacaccia di uccidere il gatto della madre pare perché dava fastidio alla selaggina presente nel parco. Guglielmo II vi stava già antipatico perché ha scatenato quell’ecatombe chiamata Prima guerra mondiale? Ecco un buon motivo per detestarlo ancora di più. Questo dettaglio sulla personalità – contorta e malata – del Kaiser l’ho scovato in un libro di una principessa che invece ama (ama? leggete fino in fondo e poimi direte) i felini: la principessa Michael di Kent che è anche l’unico componente di una famiglia reale ad essere stato fotografato spesso e volentieri insieme a un gatto.

Nota per non essere propriamente nelle grazie della regina, Marie Christine von Reibnitz è la moglie del principe Michael uno dei cugini di Elisabetta II e scrive libri di storia dedicati a personaggi femminili. Nelle copertine dei libri e nei ritratti ufficiali lei appare sempre con uno dei suoi gatti. La principessa ama in particolare i siamesi e pare che la sua propensione a tollerare solo i propri di gatti sia stato motivo di lite con Diana quando erano vicine di appartamento a Kensington Palace. Nel settembre del 2015 Marie Christine è stata molto criticata per una affermazione, raccolta da tutti i giornali inglesi, proprio sugli animali i quali, secondo lei, non avrebbero diritti visto che “non pagano le tasse”.

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Infine ricordiamo Antoinette Grimaldi, sorella del principe Ranieri III di Monaco (scomparsa novantenne nel marzo del 2011) che ha fondato e presieduto la società monegasca per la protezione degli animali e nella sua bellissima villa “Le Bout du Monde” ospitava decine di cani e gatti raccolti dalla strada.

Ecco in breve la storia dei gatti nelle famiglie reali, ma se qualcuno di voi riuscisse a scovare altre foto o notizie sarò ben felice di integrare il post.

La giornata del gatto a casa mia

Infine, sempre in onore della giornata del gatto, due parole sui felini di casa mia che sono, al momento, due e mezzo. Si mezzo perché il già citato Figaro vive con mio padre ma la gestione è condivisa per certe questioni tipo il rientro notturno del suddetto il quale ama fare giretti serali ma detesta dormire al freddo. Nel novembre del 2015 se ne è andata la mia adorata Violettina presenza fedele vicino a me mentre scrivevo o studiavo, gatta dolcissima, arrivata in casa già adulta e parecchio malandata che abbiamo rimesso in sesto e amato parecchio. Qualche mese dopo la morte di Violetta abbiamo adottato Alfredo molto simile a lei come colori ma dal carattere diversissimo; è un micio anche lui adulto (un anno, due, non sappiamo) tolto da una colonia diventata pericolosa e ci ha messo un po’ a prendere confidenza ma adesso è fatta e lui è proprio buffo, oltre che grande cacciatore di topi (vedi sopra), puntati per giorni interi e poi depositati (defunti e sbudellati) davanti alla porta della cucina. Infine la regina della casa, Rosina detta la Nana, viziata, prepotente e meravigliosa gatta europea, che ama follemente mio marito. 

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