Le reali villeggiature dei Savoia in vacanza

Savoia in vacanza

I Savoia in vacanza ovviamente hanno sempre privilegiato le loro zone di origine cioè il Piemonte e la Valle d’Aosta. I Savoia sia prima che dopo il Risorgimento avevano una miriade di tenute, castelli, ville e palazzi e ogni sovrano o principe vagava come un uccello migratore da una residenza a un’altra in determinati periodi dell’anno. Non erano vacanze vere e proprie come le intendiamo noi, la corte li seguiva e dovunque andassero c’erano ad aspettarli oltre agli svaghi tutta una serie di doveri istituzionali a cui attendere, erano le cosiddette “reali villeggiature”.

Carlo Alberto per esempio divenuto re sceglie di trasformare il Castello Reale di Racconigi, già dimora di campagna dei Savoia-Carignano, in una reggia adatta ad ospitare nei periodi estivi tutta la vita di stato e il governo. Suo figlio Vittorio Emanuele II è più vagabondo, sta a Roma il meno possibile e passa da una sua proprietà ad un’altra a seconda della stagione della caccia. Sotto il regno di Umberto I invece la famiglia reale nei mesi estivi lascia la capitale per stabilirsi presso la Villa Reale di Monza.

 Savoia in vacanza

La regina Margherita

La regina Margherita trascorre le estati, principalmente il mese di agosto, a Gressoney, inizialmente ospite dell’amico barone Peccoz e successivamente in un castello tutto suo, donatole dal marito Umberto. I lavori partono nel 1899 per terminare nel 1904; la costruzione ricorda un po’ lo stile gotico delle fiabe, è situata in una bellissima pineta con vista sul Monte Rosa da cui la sovrana parte per le sue escursioni sulle vette circostanti. I Savoia-Genova invece per quasi un secolo trascorrono le loro villeggiature presso il Castello Ducale di Agliè nel Canavese, lasciato in eredità dalla vedova di Carlo Felice al primo duca Ferdinando.

raccononigi Immagine aerea
Racconigi, veduta aerea del complesso e del parco

I Savoia in vacanza Racconigi

Vittorio Emanuele III passa le vacanze a San Rossore e a Sant’Anna di Valdieri dove la famiglia si riunisce d’estate fino agli anni ‘40, ma un luogo più di tutti è sinonimo di reali villeggiature: il Castello di Racconigi. Questa residenza nella provincia di Cuneo poco usata in epoca umbertina torna a nuova vita, a partire dal 1900 viene abitata dai sovrani regolarmente per diversi mesi, in genere settembre e ottobre. Adatta a ospitare la vita istituzionale ma anche quella più privata dei reali viene dotata di tutti i nuovi comfort: luce elettrica, ascensori, bagni per le camere da letto con acqua corrente, sistema di riscaldamento e cucine moderne con tanto di primi esemplari di frigoriferi. Si pensa anche ai figli dei sovrani, un’intera ala del castello è dedicata ai principini Jolanda, Mafalda, Umberto, Giovanna e Maria. Ogni bambino ha una stanza personale con bagno annesso e, dietro una porta, una scala a chiocciola permette alla balia di accedere alla propria stanza nell’ammezzato. Fanno parte dell’appartamento anche una sala per i giochi e una per la colazione, tutti gli ambienti sono delle medesime dimensioni eccetto le sale dedicate al principe ereditario Umberto, uno studio privato tutto per lui e una camera da letto decisamente più grande di quelle delle sorelle. Sul lago del parco i principini possono usare piccole barche per fare gite sull’acqua e nella zona della Margaria , la cascina con le serre neogotiche dove l’avo Carlo Alberto sperimentava nuove tecniche agricole, hanno anche un giardino dedicato tutto per loro. Tutte le biografie e lo stesso Umberto II ricordano gli anni a Racconigi come periodi felici e spensierati, vissuti in famiglia e all’aria aperta. Vittorio Emanuele III tra un impegno e l’altro pesca trote e lucci nel lago e nei ruscelli e spesso si può vedere il re uscire dal castello per una passeggiata in paese o intento in qualche chiacchierata con i contadini per avere informazioni, rigorosamente in piemontese, sui raccolti e sul bestiame. La regina Elena invece si diletta a cucinare, nell’educazione dei figli e nello scattare fotografie che lei stessa sviluppa in una camera oscura che si fa costruire vicino al suo bagno personale. Le serate sono poi allietate dal cinematografo, altra passione moderna dei sovrani; in una galleria della dimora vengono proiettati in prima visione i nuovi film in arrivo in Italia.

Racconigi, appartamento dei principini
Racconigi, appartamento dei principini

Diversi fatti importanti legati alla dinastia avvengono in questa località: nel 1904 vi nasce l’erede Umberto, nell’ottobre del 1909 viene ricevuto in visita di stato lo zar Nicola II e nel 1925 il castello ospita le nozze della principessa Mafalda con Filippo d’Assia. Un anno più tardi in una sala che ancora oggi lo ricorda con una scritta sulla porta viene alla luce anche il primogenito della coppia Maurizio.
A testimonianza che è un luogo legato alla famiglia il re nel 1930 regala la residenza reale come dono di nozze al figlio Umberto e negli anni successivi le sale dei principini tornano ad essere abitate con i figli dell’ultimo re d’Italia. I principi di Piemonte portano al castello i grammofoni e il design, ridisegnando in stile déco alcuni ambienti privati su progetto di Fiore Martelli, allievo di Giò Ponti. Umberto II poi elegge Racconigi come sede della sua collezione di stampe sulla Sacra Sindone e di ritratti di antenati sabaudi che arricchiscono le pareti di molte sale e corridoi. Ancora oggi chi visita il castello rimane colpito dall’atmosfera da casa vissuta che si respira passando da un ambiente ad un altro, visitando gli appartamenti privati si ha quasi la sensazione che i suoi abitanti siano usciti per qualche attività e debbano rientrare da un momento all’altro.

Racconigi, sala da pranzo
Racconigi, sala da pranzo

I Savoia in vacanza: Sarre

Con Umberto e Maria Josè nei periodi estivi rinasce anche un’altra residenza, il Castello di Sarre in Valle d’Aosta. Acquistato da Vittorio Emanuele II nel 1868 come base per le sue caccie a stambecchi e camosci nelle valli di Cogne viene frequentato spesso anche dal figlio Umberto I che fa decorare i famosi saloni con le corna delle sue vittime, se ne contano 3612 usate come elementi decorativi su soffitti e pareti. Vittorio Emanuele III al fucile preferisce la macchina fotografica, di conseguenza frequenta poco la dimora ed è lui a donare la riserva reale di caccia allo stato istituendo l’odierno Parco Nazionale del Gran Paradiso, il primo in Italia.

Savoia in vacanza
Il castello di Sarre

Gli ultimi sovrani d’Italia ne fanno una delle loro mete preferite, essendo amanti della montagna vi si recarono quasi ogni estate negli anni ‘30 e il castello è usato da Maria Josè come base per le sue escursioni, la più famosa delle quali è la sua scalata alla vetta del Cervino il 12 settembre 1941. A questo periodo risalgono gli ambienti dedicati ai principini, la sostituzione dei vecchi gradini in pietra con nuovi meno scivolosi e l’erezione in giardino di una casetta per i giochi, purtroppo oggi andata perduta. È in questa residenza che la principessa di Piemonte passa i terribili anni della guerra con i figli e dalla quale nel 1943 scappa in macchina nella vicina svizzera per non essere catturata dai tedeschi che hanno ricevuto ordini ben precisi.
E oggi? Da quello che sappiamo il principe Amedeo di Savoia e la moglie Silvia trascorrono molti mesi all’anno nel loro dammuso sull’isola di Pantelleria mentre il principe Aimone ha una casa per le vacanze in Puglia, più precisamente in un paesino del Salento dove è stato anche battezzato il suo primogenito.

Alessandro Sala

Oltre a ringraziare come sempre Alessandro-Ale per questo post sui Savoia in vacanza voglio ricordare che queste dimore reali oggi si possono visitare; quelle piemontesi fanno parte del circuito delle Residenze Reali di Torino e del Piemonte riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Inoltre prioprio la presenza dei sovrani italiani ha fatto si che alcune di queste locatà diventassero delle mete turistiche, vedi Gressoney.

Umberto e Margherita a Gressoney
Umberto e Margherita a Gressoney

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