I 65 anni di Carlo d’Inghilterra, un principe verde

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Oggi – 14 novembre – Charles Arthur Philip Louis Mountbatten-Windsor di professione principe di Galles ovvero erede al trono del Regno Unito compie 65 anni. Se fosse un qualunque, un impiegato/funzionario/operaio/insegnante, sarebbe pronto a salutare amici e colleghi per godersi in pace la meritata pensione. Lui no. Lui al suo lavoro, quello per cui è nato, per cui è stato preparato fin dalla culla, ancora ci si è solo avvicinato, a piccoli passi e quasi in sordina negli ultimi mesi. Il principe di Galles dei nostri giorni, esattamente come il quadrisavolo Edoardo VII è ancora in sala di attesa perché entrambi sono dotati di una mamma piuttosto longeva e nel caso specifico di Carlo anche piuttosto pimpante, se mi passate questo termine…

A differenza dell’antenato, Carlo qualche micro responsabilità l’ha ottenuta: insieme alla moglie rappresenta sempre più spesso la regina (in questi giorni ad esempio sta compiendo un lungo viaggio in India) la quale, nonostante gli esempi anche recenti dei colleghi del continente, non sembra aver intenzione di abdicare. Nel Regno Unito non si usa, men che meno dopo lo shock – ancora vivo anche se sono passati quasi 80 anni – dell’abbandono di Edoardo VIII. Un vero peccato, credo che Carlo sarebbe davvero un ottimo re, fedele alla tradizione della monarchia inglese, ma diverso perché ovviamente più giovane di Elisabetta, più colto, con interessi più vasti e con un certo spirito provocatore sui temi che gli sono cari. Inoltre, in fondo, a parte la sfortunata storia con Diana, il principe grandi errori non ne ha commessi.

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Ha educato i figli da solo e tutto sommato anche bene, ha trovato la sua strada scegliendo di occuparsi di ambiente ed ecologia, ha coltivato molte passioni fra cui l’arte e la musica, ha sposato la donna che ama da tutta la vita. E Camilla, bisogna riconoscerlo, alla fine e nonostante le polemiche, non solo ha preso molto sul serio i suoi doveri reali, ma ha anche dimostrato di saper stare al suo posto.

DELHI, INDIA - NOVEMBER 08: Camilla, Duchess of Cornwall looks on as Prince Charles, Prince of Wales is presented with a 65th birthday cake during a visit to Katha Community School during day 3 of an official visit to India on November 8, 2013 in Delhi, India. This will be the Royal couple's third official visit to India together and their most extensive yet, which will see them spending nine days in India and afterwards visiting Sri Lanka in order to attend the 2013 Commonwealth Heads of Government Meeting. (Photo by Chris Jackson/Getty Images)

Oggi, nel giorno del suo sessantacinquesimo compleanno sarebbe facile raccontare ancora una volta le solite storie sul principe di Galles – i suoi esordi di bambino timido con mamma molto impegnata, il legame con il prozio lord Mountbatten che lo prende sotto la sua ala protettiva, il rapporto difficile con il padre, il matrimonio finito male – ma Carlo è anche molto altro. Ad esempio il principe è uno dei paladini mondiali dello sviluppo sostenibile e non certo perché va di moda. Il futuro re d’Inghilterra è da sempre appassionato di ambiente e natura, tanto che quando, nel 1969 durante le vacanze a Balmoral, si inventa una storia per distrarre i fratelli minori Andrea ed Edoardo il messaggio fra le righe è molto chiaro. Nel racconto un vecchio eremita poco attento agli effetti delle sue azioni sull’ambiente si scontra con i Gorm, piccoli elfi e folletti delle praterie scozzesi che vivono nel sottosuolo da dove spingono nelle lande i fiori che fabbricano e dipingono. L’anziano uomo di Lochnagar installando una vasca da bagno inonda tutta la valle e finisce con l’entrare in guerra con i folletti. Pubblicato nel 1980 il racconto ha un grande successo e nel 1994 viene prodotto un cartone animato nel quale  il principe di Galles ha il ruolo del narratore.

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Ma favole a parte il principe di Galles, che nel 1986 aveva confessato di parlare alle sue piante e all’epoca era stato gentilmente messo in ridicolo (però chi ama fiori e alberi lo fa abitualmente… anche io, ma con me non funziona) può essere davvero considerato un precursore; le sue idee “verdi” hanno fatto scuola e i suoi inviti a considerare più attentamente il problema dei cambiamenti climatici si sono rivelati premonitori. Dal 1990 il principe ripete che l’impatto dell’uomo sull’ambiente rischia di essere disastroso per la terra e non si fa certo pregare per esporre il suo pensiero. Qualche anno fa a Bruxelles ha persino definito gli scettici “degli irresponsabili che giocano alla roulette russa e trascurano l’avvenire”.

Dopo i primi interventi quasi timidi e sottovoce, con il passare del tempo il futuro re ha acquistato sicurezza e perso peli sulla lingua e approfittando del suo statuto privilegiato – e del fatto che i suoi spostamenti sono seguiti da orde di giornalisti – spesso e volentieri bacchetta politici e capi di governo, compresi quelli di casa sua. Carlo ha colpito nel segno semplicemente usando il buon senso e nel corso degli anni si è costruito una nuova immagine e ha dato un nuovo senso alla sua vita in attesa di qualcosa che ancora oggi appare lontano.  “E’ evidente che non possiamo continuare in questo modo. C’è una troppo grande disparità fra quello che chiediamo al pianeta in termini di risorse e la capacità della natura a rispondere”, ha osservato durante un incontro in Sud Africa. Nel 2009 durante un viaggio in America Latina ha tracciato con estrema chiarezza il quadro catastrofico di un futuro in cui “le popolazioni dovranno cercare di sfuggire alle inondazioni e alla siccità e ci saranno sempre meno cibo e acqua con il rischio di veder crescere l’instabilità sociale e i conflitti”.

CHALAKUDY, INDIA - NOVEMBER 12: Prince Charles, Prince of Wales (R) and his brother-in-law Mark Shand (founder of the Elephant Family charity) (L) visit the elephant corridor at Vazhachal Forest Range on November 12, 2013 near Chalakudy in the Thrissur district of Kerala, India. The Prince of Wales visited an area of the 2, 200 acre elephant corridor to view first-hand the success of elephant corridors in mitigating wildlife/human conflict and to highlight the work being done to prevent the illegal wildlife trade. (Photo by Arthur Edwards - WPA Pool/Getty Images)

Il principe Carlo insieme al cognato Mark Shand da sempre impegnato nei movimenti ambientalisti ed ecologisti che in India si occupa della protezione degli elefanti

Nell’aprile dello stesso anno è a Roma e parla di sviluppo sostenibile con papa Benedetto XVI. “Dimenticare la terra significa dimenticare l’umanità” ha affermato più volte l’erede al trono. Alle parole il principe ha fatto seguire numerose azioni concrete creando una fondazione per l’ambiente, instradando i suoi figli verso gli stessi temi e interessi, scrivendo un libro, organizzando eventi di sensibilizzazione e prendendo parte a un documentario della Bbc dal titolo “The Earth in Balance, A Personal View of the Environnement” e nel suo piccolo da tempo ha adottato comportamenti responsabili.

Ad Highgrove nel Gloucestershire ha piantato tre ettari di fiori di campo. La sua idea – originale in una nazione in cui il giardinaggio è una istituzione – è quella di non forzare l’ambiente; nella sua proprietà cerca di favorire il benessere degli uccelli e delle api, proteggendo il loro habitat, piantando certe essenze specifiche e non usando pesticidi e nella sua fattoria Duchy Home Farm l’agricoltura biologica è praticata dal 1986.

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Anche se è difficile da credere il principe di Galles si sporca le mani con la terra e partecipa attivamente alla manutenzione delle sue proprietà; nella sua cucina entrano solo prodotti biologici preferibilmente provenienti dal suo orto e gli scarti diventano compost. Carlo inoltre ricicla l’acqua piovana e ha investito in energie rinnovabili: pompa a calore geotermico, stufa a pellet e pannelli solari. L’erede al trono britannico è anche un sostenitore delle medicine alternative e tutti ricordano il suo j’accuse contro gli architetti i quali “troppo spesso ignorano i sentimenti e i desideri della gente comune”.

Dopo anni l’Inghilterra ha capito che il suo principe ecologico era qualche chilometro davanti agli altri e adesso tutti riconoscono che la sua influenza e le sue prese di posizione sono state determinanti per lo sviluppo e la diffusione del biologico e delle medicine dolci. God save the Queen ma questo principe verde a me piacerebbe proprio vederlo sul trono.

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The Prince Of Wales And Duchess Of Cornwall Visit India - Day 5

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Le foto del recente viaggio in India sono da www.hellomagazine.com

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