Arriva al cinema il film su Diana

Scordatevi “Il discorso del re”. Scordatevelo, è un consiglio da amica. Fate finta di non aver mai visto Colin Firth nei panni di Giorgio VI ed Helena Bonham Carter nelle vesti di sua moglie Elizabeth. Dimenticatevi l’epico finale con il crescendo della tensione sottolineato da Beethoven. Tralasciate, come se non li aveste mai ascoltati, i dialoghi, la recitazione straordinaria – Oscar meritatissimo a Colin – i costumi, l’ambientazione, insomma tutto quello che gli inglesi sanno fare alla perfezione dagli albori del cinema e della tv, cioè le pellicole storiche. Lasciate perdere anche i vaghi ricordi della splendida Helen Mirren nella parte di Elisabetta II in The Queen.
Dimenticato tutto? Ok adesso potete serenamente andare a vedere “Diana” – in uscita il 3 ottobre – il film dedicato agli ultimi due anni di vita della principessa di Galles che dovrebbe uscire in Italia a ottobre. Il “biopic”, con Naomi Watts nella parte della protagonista, è diretto da Oliver Hirschbiegel (candidato all’Oscar per “La Caduta”) e basato su una sceneggiatura di Stephen Jeffreys. All’inizio delle riprese la Watts ha dichiarato di essere “eccitata e onorata di interpretare il ruolo di una donna veramente straordinaria, che ha avuto un impatto positivo e profondo sulla vita delle persone”. Meno entustasta, invece, Hasnat Kahn, il cardiochirurgo di origine pakistana, comunemente indicato come l’ultimo grande amore di Diana, per niente felice di vedere raccontata sul grande schermo la sua relazione con la ex moglie dell’erede al trono britannico. Il film, infatti, parla soprattutto di questo, della storia fra i due finita – pare – a causa dell’opposizione della famiglia di lui.
La trama è nota, quindi niente spoiler…
Nel 1995 lady Diana Spencer e il marito Carlo ammettono il fallimento del loro matrimonio e di comune accordo decidono di separarsi. Per la giovane Diana inizia un periodo di profonda crisi, scandito dal flash ossessivo dei paparazzi e dall’ammirazione sempre crescente delle masse. Durante una visita all’ospedale Royal Brompton per confortare un amico dopo un intervento al cuore, la principessa incontra Hasnat Kahn (nel film Naveen Andrews, famoso per il ruolo di Sayid Jarrah nella serie televisiva Lost), un affascinante medico di origine pakistana. Nonostante i diversi tenori di vita e l’ingombrante popolarità di Diana, i due finiscono con l’innamorarsi. Nel giugno1996, dopo due anni di separazione contraddistinti da scandali e pettegolezzi, Diana ottiene il divorzio dal Principe di Galles e si lancia in una serie di campagne umanitarie in giro per il mondo, continuando a mantenere la sua relazione con Hasnat al riparo dai giornalisti. Ma nel gennaio del 1997, dopo la sua adesione alla campagna contro le mine antiuomo, che l’aveva immortalata su tutti i giornali del mondo mentre, con casco balistico e giubbotto antiproiettile, ispezionava un campo bonificato dell’Angola, la pressione attorno alla sua vita privata cresce a dismisura, e i giornali scoprono la sua relazione con Hasnat. Riservato e incapace di accettare la notorietà con la quale avrebbe dovuto convivere da quel momento, Hasnat tronca bruscamente la relazione con Diana, spezzandole il cuore. Per dimenticare il dolore, e scatenare la gelosia dell’ex fidanzato, Diana accetta l’invito di Mohammed Al-Fayed e insieme ai figli trascorre sul suo yatch privato le vacanze estive. Qui conosce il figlio di Mohammed, Dodi, ed inizia con lui una nuova storia.
Il problema è che secondo Hasnat Kahn la pellicola è molto, ma molto lontana dalla realtà dei fatti. Il medico ha sempre rifiutato di parlare del suo legame con Diana, non ha mai dato il suo assenso perché la vicenda personale fosse inserita nel “biopic” e, ovviamente, non ha mai collaborato con gli sceneggiatori i quali invece hanno millantato diversi colloqui con il cardiochirurgo. “Ho incontrato l’autrice del libro da cui è tratto il film verso la fine degli anni ’90, ma le ho detto che non avevo niente da raccontare”, ha spiegato il medico il quale, viste le prime immagini, è inorridito. “Tutto falso, tutto inventato, persino la gestualità fra di noi”, ha dichiarato Hasnat Kahn al Daily Mail.
La pellicola è stata presentata in anteprima a Londra e uscirà nelle sale inglesi il 20 settembre, in Italia arriverà il 3 ottobre, nell’attesa ecco il trailer. http://www.badtaste.it/articoli/ecco-naomi-watts-nel-primo-trailer-di-diana
Se volete leggere il post sui 15 anni dalla morte di Diana lo trovate qua
Non è andata meglio a Olivier Dahan che ha scelto Nicole Kidman per narrare la crisi d’identità della principessa, ex star hollywoodiana, indecisa tra aspirazioni personali e ragioni di Stato proprio mentre dietro le quinte aiuta il marito Ranieri di Monaco a superare la crisi politica con il presidente francese Charles De Gaulle nel 1962.
I figli della principessa non hanno gradito il film, anzi, lo sconfessano e ne prendono le distanze. Dopo un reportage uscito nel dicembre scorso sulla rivista francese “Paris Match”, dedicato ai primi ciack, il principe Alberto II di Monaco e le sue sorelle, Carolina e Stephanie hanno fatto sapere, attraverso un comunicato, che il film contiene “importanti inesattezze storiche e una serie di scene puramente fittizie”. Secondo il settimanale, che citava fonti vicine alla produzione, i tre fratelli Grimaldi avevano letto la sceneggiatura un paio di volte e i loro rappresentanti avevano messo in guardia su “su due o tre punti che sembravano loro esagerati rispetto alla realtà”, ma non avevano sollecitato “alcun cambio significativo”.
“Il Palazzo – hanno fatto sapere i Grimaldi – trasmise a suo tempo numerose richieste di cambiamenti ma nessuna è stata presa in considerazione”, i fratelli nel comunicato sottolineano inoltre che la pellicola “non costituisce in alcun modo un biopic”. A loro giudizio, il film “racconta una pagina della storia del principato e della sua famiglia, inutilmente tinta di glamour”. La storia si concentra nel 1962, quando l’attrice, già ritirata dal firmamento cinematografico e madre dei suoi due primi figli, sente nostalgia per la sua carriera e deve rifiutare nuove offerte di Hollywood perché il marito, Ranieri, e i monegaschi, non ne vogliono sentir parlare. “Il Palazzo -conclude la nota – non può ammettere che la produzione di questa pellicola lasci intendere, per ragioni commerciali, che le loro Altezze la avallano in nessuna maniera, perché non è il caso”, conclude la nota, in cui si sottolinea che i principi “non sono in alcun modo collegati al progetto”.
“Non l’hanno visto”, ha replicato seccata la Kidman alla quale deve essere piaciuto parecchio vestirsi da principessa e che effettivamente ha fatto del suo meglio per assomigliare fisicamente a Grace. “Non è un biopic o un docu fiction su Grace Kelly”, il film si ispira solo, ha osservato l’attrice australiana, “solo ad una piccola parte della sua vita in cui ha rivelato la sua grande umanità ma anche le sue paure e le sue debolezze”. “Spero che si ricredano” ha commentato Nicole che trova Grace “una donna meravigliosa”. “Con il mio lavoro – ha detto – ho cercato di onorarla, di sentire il battito del suo cuoreera una vera icona, ma allo stesso tempo una donna, una persona. Il film cerca di smitizzarla, per mostrarla soprattutto come essere umano. E dalle mie ricerche ho imparato ad amarla, perché ho scoperto in lei un’anima bellissima”.
Il film è ambientato nel 1962: immagina l’attrice, già madre dei due primi figli, piena di nostalgia per la sua carriera ma costretta per ragion di Stato a rifiutare nuove offerte di Hollywood. Grace sarebbe infatti intervenuta per sanare le dispute tra la France di Charles di Gaulle e il suo Ranieri. Azione diplomatica che l’avrebbe costretta a rinunciare alla sua aspirazione. Ma dal Principato non concordano con questa visione. Nella vita reale, sembra che obiettino inoltre Alberto e le sorelle, la principessa Grace prese in considerazione l’idea di ritornare al cinema per Hitchcock , che la voleva protagonista di «Marnie» (1964), nel ruolo andato poi a Tippi Hedren, e per Herbert Ross, che le offrì il ruolo di Deedee in «Due vite, una svolta» (1977), interpretato poi da Shirley MacLaine. Poco prima della morte, Grace stava lavorando a «Rearranged» di Robert Dornhelm. L’opera rimase incompleta e il principe Ranieri non volle che fosse distribuita. Il film su Grace è annunciato in uscita in Italia il 19 dicembre.