L’onore perduto di Isabella de’ Medici

Rigore storico, analisi profonda dei documenti e delle testimonianze, scrittura vivace emozionante, ricca ma non prolissa. Insomma una biografia che si legge come un romanzo anche perché la vita e soprattutto la morte di Isabella de’ Medici sono fra i grandi misteri del Rinascimento. E ci regala il ritratto vero e commovente di una giovane donna intrappolata tra accordi diplomatici, calcoli politici e sentimenti profondi. Per secoli gli storici hanno dipinto la bellissima figlia di Cosimo de’ Medici ed Eleonora di Toledo, come una donna priva di freni morali e dedita a “illecite passioni”, giustificate solo dalla scarsa considerazione che il marito Paolo Giordano Orsini duca di Bracciano avrebbe avuto per lei, tanto che alla fine lui, già macchiatosi di molti altri delitti, esasperato dai suoi tradimenti, l’avrebbe uccisa. In effetti quella di Isabella e Paolo Giordano, rampolli di due grandi famiglie italiane, è una delle più sanguinose “leggende nere” del nostro Rinascimento, una storia fosca basata molto sulle voci e sui pettegolezzi e poco sui fatti reali ed Elisabetta Mori nel suo bellissimo libro L’onore perduto di Isabella de’ Medici edito da Garzanti ci dà la sua versione dei fatti. Partendo dall’inizio in un viaggio continuo fra la Roma corrotta dei Papi e la Firenze dei Medici, fra intrighi, lotte per il potere, alleanze e guerre, in una Italia che è terra di conquista e i cui equilibri sono estremamente fragili ed incerti. Impossibile, nella vicenda di Isabella e Paolo Giordano, giovanissimi sposi per volere delle famiglie, ma stando alla fitta corrispondenza coppia affettuosa ed innamorata, prescindere dunque dal contesto storico in cui sono immersi fino al collo. Lui feudatario della Chiesa, in perenni difficoltà economiche ed in continua ricerca di onori e prestigio, lei figlia amatissima di Cosimo I, “first lady” alla morte della madre, alle prese con una famiglia complicata ed inquieta in una città dove le congiure sono ancora all’ordine del giorno.
Isabella e Paolo sono protagonisti e vittime nel tempo stesso, si amano appassionatamente secondo la Mori, al contrario di quanto afferma la leggenda, ma il problema è che lei non è una donna come le altre. E’ bella, ma anche intelligente, vivace e un po’ ribelle e ha una mente politica raffinatissima, “gelosa come sua madre e testarda come il padre, aveva un’acuta intelligenza politica che le era difficile soffocare dietro la maschera sottomessa della moglie devota”. Ed è questa la vera rovina di Isabella che muore probabilmente per le conseguenze dell’idropisia, ma viene calunniata appena scesa nella tomba.
Un saggio che si legge come un romanzo, perché Elisabetta Mori, di professione archivista a Roma, da venti anni alla ricerca della verità su Isabella de’ Medici, tratta la materia con la disinvoltura che deriva da una conoscenza profondissima dei personaggi e delle vicende storiche. Non solo, la Mori sembra avere una doppia personalità, da una parte la storica che fa ricerche, dall’altra la narratrice la cui penna leggera e fluida ci consente una full immersion nel passato. La Roma e la Firenze del ‘500 sono a portata di mano, per non parlare dei castelli, delle fortezze e dei possedimenti perduti, acquistati, ereditati, passando per gli uomini e le donne che li hanno abitati.
Ho letto questo libro tutto d’un fiato. Il personaggio mi intrigava molto e avevo già avuto modo di scoprire le teorie della Mori che su questo argomento aveva già pubblicato un saggio all’interno di un poderoso volume sulle donne dei Medici. La sorpresa è stata che questa archivista ha il dono della narrazione e il saggio diventa di piacevolissima lettura. Così eccomi qua con un consiglio per un auto regalo o un regalo a chi ama le biografie, la storia, il Rinascimento o anche solo – e non è poco – la bella scrittura e i libri seriamente documentati.
L’Onore Perduto di Isabella De’ Medici
Elisabetta Mori
Collezione Storica Garzanti