IERI SPOSI: 25 anni fa le nozze di Astrid del Belgio e Lorenz d’Asburgo-Lorena

Volevate la sposa? Ecchela qua e siccome qui le cose si fanno per bene o per niente, oggi è anche il venticinquesimo anniversario di matrimonio dei due che forse ai più sono quasi sconosciuti anche se, guarda caso, si tratta di due persone molto legate all’Italia. Lei è Astrid del Belgio, figlia di Alberto all’epoca principe di Liegi, e di Paola Ruffo di Calabria, la bellissima italiana che alla fine degli anni ’50 ha sposato il fratello del re del Belgio. Lui è l’arciduca Lorenz di Asburgo-Lorena (sul titolo ci sono delle controversie, secondo alcuni andrebbe chiamato arciduca Lorenz d’Austria, ma a me piace di più così), nipote a sua volta di alcuni personaggi davvero mitici. I suoi nonni paterni sono l’ultimo imperatore d’Austria, Carlo I e la moglie la straordinaria e tostissima imperatrice Zita, nata principessa di Borbone-Parma. Una piccola donna di acciaio che nei due brevi anni di regno si adopera per la conclusione di una guerra (la Grande Guerra) tragica e devastante e poi esiliata e presto vedova, con otto bambini piccoli, sceglie la strada del rigore, dell’understatement e dell’impegno sociale, nella memoria dell’adorato sposo defunto. Da parte materna Lorenz ha come nonno Amedeo duca d’Aosta, l’eroe della battaglia dell’Amba Alagi che, sconfitto, preferisce restare in Africa con i suoi soldati. Ad Amedeo, che muore in prigionia, gli inglesi rendono l’onore delle armi e il suo nome oggi rivive in uno dei pronipoti, il figlio primogenito di Lorenz e Astrid.
La principessa e l’arciduca (lei ha 22 anni e lui quasi 31) convolano, fra la soddisfazione dei parenti reali (in un’epoca in cui molti principi hanno portato all’altare delle fanciulle borghesi), il 22 settembre 1984 nella chiesa di Notre Dame du Sablon in una piovosissima Bruxelles e il detto “sposa bagnata sposa fortunata”, in questo caso pare ci abbia preso davvero. La coppia resiste da 25 anni senza scosse, senza turbamenti e soprattutto senza scandali. Lui è un banchiere, lei assolve ai doveri di rappresentanza “reale” da quando (dopo la modifica della Costituzione nel 1993) alle donne è stato consentito l’accesso al trono. Insieme hanno tirato su cinque figli, Amedeo, Maria Laura, Joachim, Luisa Maria e Laetizia Maria e, nonostante qualcuno sussurri che Astrid non è una mamma molto presente, la coppia pare felice e la famiglia unita ed armoniosa.
Il giorno delle nozze, a cui prendono parte i rappresentanti di tutte le famiglie reali d’Europa, Astrid indossa un abito a crinolina del couturier belga Louis Mies e sceglie di non portare uno degli splendidi diademi della casa reale, ma ferma lo chignon con alcuni fiori bianchi. Il velo, in pizzo antico a punto di Bruxelles, appartiene alla famiglia Ruffo di Calabria e viene portato da tutte le donne di famiglia.
Gli sposi iniziano la loro vita coniugale a Basilea, dove Lorenz lavora, e ritornano a Bruxelles solo all’inizio degli anni ’90, ma restando nell’ombra. Astrid e Lorenz vengono proiettati sul davanti della scena nell’estate del 1993 alla morte dello zio, re Baldovino. Quella che è ormai la figlia del nuovo sovrano si assume in pieno i suoi doveri anche perché, oltre ad essere seconda nella linea di successione, è anche una delle poche donne della famiglia poiché i fratelli non sono ancora sposati e la regina vedova Fabiola si avvia verso un’esistenza quasi monacale.
Chi la conosce bene ne parla come di una persona timidissima, ma anche molto cordiale e piacevole, semplice e gentile. Secondo alcuni la principessa Astrid si è aperta un po’ di più, acquistando anche una certa sicurezza, dopo aver superato i 40 anni e da allora ha anche modificato il suo modo di vestire, abbandonando le mise classiche e un po’ antiquate per abiti più alla moda.