Luigi XIV, lo splendore del Sole in mostra a Versailles

Hyacinthe Rigaud – Luigi XIV (1701) – Paris Louvre
Volete una buona scusa per andare/tornare a Parigi? Andate a Versailles a scoprire lo splendore del sole. Nel luogo mito della storia e della cultura francese, dal 20 ottobre 2009 al 7 febbraio 2010 è in programma una splendida mostra interamente dedicata a Luigi XIV. Il Re Sole per intenderci, quello che inventa la “grandeur”, istituzionalizza la professione dell’amante reale con tanto di legittimazione dei “bastardi”, e trasforma una banda di nobili riottosi e guerrafondai, nel suo più affezionato, fedele, plaudente e devoto pubblico.
Luigi (secondo nome Dieudonné, ovvero dono di Dio visto che il prezioso pargolo arriva dopo 23 anni di difficile matrimonio fra Luigi XIII, uomo rigido in sospetto, forte, di omosessualità, e Anna d’Austria, si quella dei Tre Moschettieri e del duca di Buckingham, anche se pare che in realtà sia stato solo un amore platonico), può essere serenamente definito un mostro. E lo dico con affetto, perché il Re Sole per me resta un mito ineguagliato, ma da storica (almeno di formazione e di studi) devo essere obiettiva. E’ un figlio mediocre, un fratello geloso, un pessimo marito e padre. Non tratta meglio le amanti (la mitica Montespan deve ricorrere ai filtri magici della “strega” Voisin per tenerselo accanto), trascina la Francia in guerre e non finire che impoveriscono la nazione ed i suoi abitanti. Si accanisce contro i protestanti, arrivando (spinto dalla seconda moglie segreta la devotissima Madame de Maintenon) alla revoca di quel grande atto di civiltà e di tolleranza ante litteram che era stato l’editto di Nantes promulgato nel 1598 dal suo grande nonno, re Enrico IV. Però è a lui che il Paese deve quella “grandeur” di cui ancora oggi può far vanto, è a partire dal suo lungo regno che la Francia inizia a diventare il faro culturale dell’Europa, sono i suoi grandi ministri (Colbert in primis) a creare lo Stato moderno in cui germoglierà il pensiero illuminista.
Non vi ho ancora convinto? E allora ecco qualche dettaglio sulla esposizione. Obiettivo della grande mostra, la prima che il castello di Versailles dedica a Luigi XIV, è raccontare, l’uomo, quindi la “persona fisica del re ed il suo gusto individuale attraverso l’eccezionale ricchezza delle sue collezioni”. Raccolte magnifiche che servono anche da scenografia alla monarchia e ne sono nello stesso tempo un simbolo. “L’immagine di Luigi XVI – spiegano i curatori dell’evento – è stata pazientemente costruita da Colbert, ed è multiforme. Luigi XIV est naturalmente un Re Sole, ma anche un ‘Re Glorioso’, attorno al quale viene costruito un mito, quello del ‘Secolo di Luigi XIV’ ”. Suddivise in otto sale ci saranno più di 300 opere provenienti da tutto il mondo e mai riunite prima d’oggi; saranno esposti dipinti, sculture, oggetti d’arte, mobili, capolavori in alcuni casi mai più presentati in Francia dalla fine dell’Ancien Régime che consentiranno al pubblico di conoscere meglio il celebre sovrano sia per quello che riguarda i suoi gusti personali che dal punto di vista della rappresentazione pubblica. La ricchezza dell’immagine di Luigi XIV è senza precedenti nella storia: il sovrano è il Re Sole, cioè Apollo, divinità solare, ma (a seconda dei momenti del regno) è anche Alessandro Magno, Ercole, Augusto o l’antenato San Luigi. Plasmata dallo stesso monarca o dai suoi consiglieri, questa immagine evolve senza sosta, con alcuni passaggi obbligati: il re che guida le truppe, il re mecenate e protettore delle arti, il re cristianissimo difensore della Chiesa. Insomma un sovrano così glorioso che quasi diventa mitico, ma non dopo morto, perché grazie agli artisti di cui si circonda la leggenda nasce e prospera con lui ancora ben vivo. Bernini, Girardon, Rigaud, Cucci, Gole, Van der Meulen, Coysevox si daranno da fare per sublimare il ritratto reale. Ma al di là dell’immagine pubblica chi vuole discernere l’uomo che c’è dietro al sovrano deve per forza di cose studiare il suo gusto personale e Luigi ci tiene a diventare un re protettore delle arti ed un grande collezionista sull’esempio di altri sovrani europei che erano veri esperti. E’ accanto al cardinale Mazzarino che il giovane Luigi forma il suo gusto che si affina negli anni grazie ad una serie di relazioni personali e dirette con artisti del calibro di Le Brun et Mignard per la pittura, Le Vau et Hardouin-Mansart per l’architettura, Le Nôtre per l’arte del giardino, Lully per la musica, Molière per il teatro. Versailles opera di tanti grandi artisti è anche il capolavoro assoluto ed unico di un grande Re.
Per saperne di più su Luigi XIV qui le più recenti proposte editoriali. Ho linkato varie voci di wikipedia giusto per dare qualche riferimento di date e fatti, ma per quello che riguarda i commenti e gli aspetti storiografici prendeteli “con le molle”. Resta fondamentale, a mio parere, il film per la tv “La prise du pouvoir par Louis XIV” girato nel 1966 da Roberto Rossellini.